Trasporto pubblico a Busitalia, la Tep Spa all’attacco: “Offerta anomala”. Le reazioni

Trasporto pubblico a Busitalia, la Tep Spa all’attacco: “Offerta anomala”. Le reazioni

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Era già nell’aria, ma adesso rischia di esplodere con tutte le conseguenze del caso. Lo scontro fra la Tep Spa e l’associazione temporanea di imprese Busitalia/Autoguidovie che si sarebbe aggiudicata il servizio di trasporto pubblico di Parma e provincia, rischia di finire sui tavoli del Tar. Non prima però di aver completato i passaggi in sede di gara d’appalto. Pomo della discordia è l’offerta proposta da Busitalia, che il consiglio d’amministrazione della Tep Spa ritiene “anomala”. Dura la nota diffusa dalla storica azienda di Parma, decisa a percorrere tutta la trafila fino in fondo per difendere la sua posizione.

Ecco la nota diffusa oggi dalla Tep:

tepnuovibusE’ stata comunicata da SMTP la conclusione della fase istruttoria sulle offerte di gara svoltasi negli ultimi 4 mesi, che assegna in via provvisoria all’Associazione temporanea di imprese (ATI) Busitalia/Autoguidovie la gestione dei servizi di trasporto pubblico nel bacino di Parma.
Da quanto riportato recentemente dagli organi di stampa, le verifiche di anomalia non si sono esaurite con la prima richiesta di chiarimenti, né con la seconda. Sembra si sia giunti all’audizione finale, necessaria per legge prima di escludere un’offerta anomala.

Già in fase di apertura delle buste relative all’offerta economica, nel segnalare la presunzione di anomalia TEP aveva evidenziato come i numeri presentati dall’ATI suscitassero notevoli perplessità sulla tenuta del piano economico finanziario.
TEP conosce perfettamente un mercato come quello del trasporto locale di Parma, avendovi operato per quasi 70 anni.
TEP sa perfettamente quanto l’offerta che lei stessa ha presentato fosse già impegnativa e sfidante, ma comunque sostenibile dal punto di vista economico e finanziario.

TEP sa anche che investimenti che sembrerebbero quasi doppi e ribassi sul prezzo di gara superiori del 25%, avrebbero reso il raggiungimento del pareggio di bilancio pura utopia. Un comportamento irresponsabile sarebbe stato quello di voler vincere a tutti i costi, presentare numeri finti, insostenibili, e scaricare il problema sulle gestioni future. Non è stato fatto, né mai l’idea ha lontanamente sfiorato l’azienda.

Ora che, come prevede la legge, sarà possibile effettuare l’accesso agli atti, sarà quindi interessante capire i dettagli dell’offerta temporaneamente aggiudicataria e su che voci i concorrenti intendono realizzare le economie. Personale? Manutenzioni? Sicurezza?

Sarà interessante capire l’esito delle due richieste di chiarimenti, come mai sembrerebbe essere stato necessario giungere all’audizione finale e cosa sia stato prodotto di così rilevante durante l’audizione stessa.

Sicuramente sarebbe molto più semplice per il Consiglio d’Amministrazione dimettersi, come invocato da qualcuno addirittura già all’apertura delle buste, e lasciare la questione in mano a malcapitati catapultati su un treno in piena corsa.
Oppure galleggiare, lasciare che le cose facciano il loro corso, senza fare accesso agli atti e eventuali ricorsi, in modo da chiudere rapidamente una fase di transizione durata sicuramente fin troppo – ma non certo per colpa di TEP – arrivare ad aggiudicazione definitiva all’ATI e portare in liquidazione l’azienda, con una dote di svariate decine di milioni di euro da dividere tra i soci.

Il CdA invece non esiterà ad assumersi le sue – e solo le sue – responsabilità e ad assicurare l’impegno che questa delicata fase richiede. Effettuerà l’accesso agli atti, verificherà la legittimità dell’assegnazione e, qualora ne ravvisasse le condizioni, intraprenderà tutte le azioni necessarie affinché gli interessi della città e del territorio vengano tutelati. Il fatto è che offerte eccessivamente al ribasso possono poi avere pesantissime ripercussioni sul servizio, sugli utenti che pagano il biglietto, e sui lavoratori, sia quelli coperti che quelli, purtroppo molti, non coperti da clausola sociale.

E’ per senso di responsabilità, quindi, che l’attuale management continuerà a lavorare duro, e a fare tutto il possibile per tutelare il patrimonio che quest’azienda, con una storia alle spalle lunga quasi settantanni, rappresenta per la città, il territorio, e i lavoratori.

PELLACINI: E PIZZAROTTI CHE FA?

Giuseppe PellaciniTep rischia di essere cancellata dalla storia di Parma, il trasporto pubblico potrebbe finire in mano a Bus Italia e da Pizzarotti nemmeno una parola, da colui che si dice sempre così attento ai problemi parmigiani. La questione è in mano al Tar, stando alle notizie di ottobre scorso Bus Italia ha presentato l’offerta migliore ed è in testa alla classifica per l’assegnazione per nove anni del trasporto pubblico”.

Il consigliere comunale Giuseppe Pellacini dei Centristi per Parma torna ad attaccare il sindaco Federico Pizzarotti sulla delicata vicenda della Tep Spa, che rischia di sparire dalla scena se l’appalto verrà definitivamente aggiudicato alla Busitalia.

Di fronte a un momento così importante il solito assente è il Sindaco Pizzarotti che non ha detto nulla di importante a ottobre scorso e continua a rimanere nel più rigoroso silenzio mentre ci sono diversi problemi piuttosto spinosi – continua Pellacini -. Il primo è quello dei lavoratori, che nei primi giorni di febbraio sono scesi in piazza a protestare per la totale assenza di rapporti sindacali con l’azienda e con la proprietà Comune-Provincia. I sindacati lamentano la carenza di notizie in “una situazione di grande incertezza” e “ la totale assenza di proficue relazioni industriali” come si legge nel loro comunicato. Il Comune di Parma si è limitato a dire, oltre quattro mesi fa, che i livelli occupazionali verranno garantiti. Affermazione che non va oltre al “minimo sindacale” di quanto sancito dal primo articolo della Costituzione e, soprattutto, dai patti parasociali inseriti nel bando di concorso per il trasporto pubblico. In altre parole il Comune ha preferito non dire nulla sulle modalità, sui tempi e nemmeno sui trattamenti. Il secondo – aggiunge ancora il consigliere di opposizione – è invece un problema politico di rilievo. Effetto Parma oltre quattro mesi fa ha attribuito la colpa al presidente Tep, Rizzi che si era chiuso a riccio e, secondo il gruppo di appoggio al Sindaco Pizzarotti, ‘ha applicato una politica controproducente e isolazionista’”.

Possibile quindi che il Comune non sia riuscito a far sentire il proprio peso in una società con due soli proprietari al 50%? Come mai le parti non riescono a mettersi d’accordo per il bene della città? Si è forse arrivati al muro contro muro interno a Tep? – si chiede Pellacini -. Il grande assente, come sempre è Pizzarotti che finora ha saputo distruggere piuttosto che creare o dar vita a nuove idee“.

GHIRETTI: DA 5 ANNI CONTESTO LA DIRIGENZA TEP, ADESSO DIMISSIONI

Roberto GhirettiPer cinque anni ho speso parole inascoltate sull’indirizzo intrapreso dai vertici Tep, e sono stato irriso, schernito e nella migliore delle ipotesi considerato pretestuoso o demagogico. Nella vita da parecchi decenni faccio l’imprenditore, qualcuno dice anche di discreto successo: la mia critica a quegli “inciuci” non era dettata da semplice vis polemica, bensì dalla convinzione che essa avrebbe prodotto disastri, che infatti sono giunti. In un’azienda l’amministratore delegato ed il suo cda svolgono il compito principale di garantire la sopravvivenza del gruppo stesso, e costoro hanno fallito. Non esigo dagli stessi scuse per i tanti campanelli d’allarme che ho sollevato e che sono stati presi come attacchi ad personam, ma almeno che lascino il posto a qualcuno di più adeguato al ruolo”.

Così Roberto Ghiretti, capogruppo di Parma Unita, entra a gamba tesa sulla vicenda del trasporto locale.

I motivi – sottolinea il consigliere, senza paura di ripetersi – sono i medesimi che ho elencato con nota ufficiale il 5 novembre e che ripeto qui: ‘questo Cda è totalmente responsabile della sconfitta di Tep in una gara dove l’azienda pare essere rimasta indietro su tutti gli elementi messi in gioco. Con un tale biglietto da visita non vedo proprio quale rapporto fiduciario possa esserci ancora tra proprietà e Cda di Tep’. Agli inizi di agosto dell’anno scorso il presidente Antonio Rizzi rispose ad un mio rilievo, sempre con nota ufficiale, affermando: ‘Se le mie capacità siano all’altezza lo diranno i fatti, sicuramente può contare sul mio massimo impegno’. Gentile presidente, a causa del suo modo di operare l’azienda è destinata a scomparire: quali altri fatti le servono per lasciare il posto a quell’amministratore fiduciario il cui arrivo io auspicavo?“.

Le preoccupazioni rispetto al futuro del servizio i cittadini – continua Ghiretti – le hanno ascoltate già tante volte in Consiglio comunale: innanzitutto riguardano la tenuta occupazionale, garantita per appena altri due anni, e riguardante le famiglie di miei concittadini, di persone che qualche volta abitano solo a pochi metri da me, e quindi l’utenza. L’esclusione dei due soci istituzionali dall’asset che gestisce il servizio coinciderà, io ritengo, con un livellamento verso il basso del servizio stesso, a tutto svantaggio delle fasce deboli, dei nostri anziani e dei nostri disabili. Bus Italia non avrà nessun particolare interesse a mantenere la peculiarità del panorama parmigiano, né sarà vincolato all’ascolto delle istituzioni: l’esperienza della vicina toscana insegna. Federico Pizzarotti e Gabriele Folli, così pronti a magnificare il wi-fi sui mezzi entrati recentemente in circolazione – sottolinea ancora il leader di Parma Unita – con un grave ritardo chiedono le dimissioni di un cda che loro hanno contribuito a nominare: mi pare anche questo spiegare il perché della scomparsa di Tep, e quale differenza vi sia tra un imprenditore prestato alla politica e delle persone che nella poltrona hanno trovato una condizione di benessere.
L’incombenza che questi signori lasciano al loro successore, che io spero essere Paolo Scarpa, è immane: una città che prima aveva un trasporto pubblico locale e che per allora di pubblico avrà ben poco”.

RAINIERI: RISULTATO DELLE SCELTE DI TEP AVALLATE DA COMUNE E PROVINCIA

Fabio RainieriCosì si pagano le scelte strategiche sbagliate da parte di TEP. Così i suoi due soci, Comune e Provincia di Parma che quelle scelte hanno sempre avallato, hanno fatto perdere a questo territorio la possibilità di gestirsi il proprio servizio di trasporto locale dopo 70 anni”. Questo il commento di Fabio Rainieri della Lega Nord, consigliere regionale e vicepresidente dell’Assemblea legislativa, riguardo gli esiti della gara di assegnazione del trasporto pubblico locale per l’ambito Taro alla Busiitalia/Audioguidovie.

In diverse interrogazioni in Regione – ha quindi proseguito il consigliere regionale leghista – ho fatto presente cosa a mio parere non andava nelle gestione del servizio di trasporto pubblico su Parma: la distribuzione ai due soci di 3 milioni di utili invece di effettuare investimenti, il drastico taglio delle corse giornaliere verso alcune frazioni del capoluogo, il mancato aumento dei servizi di trasporto verso alcuni comuni poco serviti come da richieste delle varie amministrazioni comunali, il potenziamento dei servizi per i fedeli mussulmani durante il Ramadan, la gratuità o quasi delle corse per gli immigrati richiedenti asilo ospiti nel territorio ed, infine, l’aggiudicazione ad una società esterna dell’attività di verifica dei titoli di viaggio. La Giunta regionale a guida PD ha però sempre sostenuto come valide le scelte del CDA di TEP voluto da Pizzarotti e Fritelli. Il problema vero ora è quello di vedere se gli standard occupazionali, di sicurezza e di manutenzione sui mezzi saranno mantenuti. Per questo ho presentato una nuova interrogazione che pone due quesiti alla Giunta regionale: se ritiene che l’aggiudicazione della gara d’appalto all’ATI Busitalia/Autoguidovie possa migliorare o perlomeno mantenere i livelli occupazionali attuali di TEP nella gestione del servizio pubblico locale sulla provincia di Parma, oltre che gli standard attuali di manutenzione e sicurezza dei mezzi di trasporto; se ritiene ancora di sostenere le scelte strategiche fatte da TEP e dai suoi soci oppure reputa che la perdita della gara di appalto da parte di detta società dopo 70 anni di gestione sia la conseguenza degli errori strategici commessi soprattutto per quanto riguarda l’impiego dei fondi anche regionali a disposizione”.

EFFETTO PARMA: CONFERMATI I NOSTRI TIMORI SU RIZZI

marco-bosiI nostri timori si sono purtroppo rivelati fondati: Tep ha perso l’affidamento del servizio del trasporto pubblico locale a Parma. E non c’è soddisfazione nel notare come il nostro appello ad adottare una strategia diversa e di squadra avrebbero potuto cambiare l’esito della gara“. Lo dice il gruppo consiliare EffettoParma, guidato da Marco Bosi.

Tep, da 70 anni attiva in maniera egregia sul territorio, paga le scelte del presidente Rizzi, di nomina provinciale, che ha ignorato l’invito del Comune e dei sindacati a fare rete con soggetti regionali; il solo modo per tenere testa ai grandi operatori nazionali ed europei – sottolinea il gruppo di maggioranza in Comune -. Prendiamo atto che è rimasto inascoltato il parere del delegato comunale in CdA, unica voce fuori dal coro, e che è stata lasciata cadere la richiesta di dimissioni del presidente Rizzi che il socio Comune ha avanzato già ad ottobre: nonostante il palese rifiuto a perseguire quella strategia di area vasta che con ottimi risultati la città porta avanti, la proposta di Parma non ha finora trovato il sostegno del socio Provincia. Alla luce dei fatti, Effetto Parma sostiene nuovamente questa richiesta”.

In attesa che Tep verifichi i margini per un eventuale ricorso, così da non lasciare nulla di intentato, apprezziamo il senso di responsabilità con cui l’amministrazione comunale si è già attivata per garantire la continuità dei rapporti con i lavoratori e la regolarità del servizio – conclude il gruppo che sostiene il sindaco Federico Pizzarotti -. Effetto Parma si impegna a monitorare il concretizzarsi delle garanzie offerte da Autoguidovia/Bus Italia, Ati aggiudicataria del bando, riguardo agli importanti investimenti finalizzati al miglioramento di un servizio già di alto profilo“.

SCARPA: DOV’ERA IL COMUNE CON IL SUO 50%

paolo-scarpa-1Ci troviamo di fronte all’ennesima sconfitta della città con la possibile perdita di un asset strategico, uno dei tanti gioielli di famiglia che Parma rischia di vedere smarrito. La notizia dell’assegnazione in via provvisoria all’ATI BusItalia-Autovie del servizio di trasporto pubblico cittadino impone una seria riflessione su come l’intera vicenda sia stata gestita dai vertici Tep”. Così Paolo Scarpa, candidato alle primarie Pd del 5 marzo, definisce la surreale vicenda Tep Spa.

L’azienda di trasporto, dopo settant’anni di validissima presenza su un territorio che ha aiutato a crescere con la propria offerta di servizio, si trova a dover fronteggiare una situazione che appare inattesa solo alla dirigenza, essendo stata largamente anticipata dalle rappresentanze sindacali e dalle forze di opposizione in Consiglio comunale, preoccupate da tempo per l’approccio adottato in sede di bando – spiega Scarpa -. Il partito del sindaco di Parma ha già trovato un colpevole nel manager indicato dalla Provincia, responsabile a dir loro della politica isolazionista che sarebbe costata all’azienda l’aggiudicazione del servizio per i prossimi 9 anni. La prima considerazione che mi viene da fare è: dov’era il Comune con il suo 50% di proprietà e il suo vice presidente dotato di poteri amplissimi? Com’è possibile che Comune e Provincia non abbiano saputo creare le condizioni affinché l’azienda potesse proseguire la propria attività ed essere un punto di riferimento per il nostro territorio? In attesa che il Tar decida sul ricorso presentato da Tep – conclude Paolo Scarpa – il nostro sistema deve fare gioco di squadra in difesa dei lavoratori, tutelando il patrimonio di uomini e professionalità dell’azienda e imponendo a chi arriva di rispettare gli impegni di un servizio di eccellenza garantendo gli investimenti previsti”.

BACCHIERI: NESSUNA GARANZIA SUL FUTURO DEL SERVIZIO

Emanuele BacchieriFacciamo i complimenti a Comune e Provincia, grazie ai cui evidenti limiti perdiamo una storica realtà cittadina, senza alcuna garanzia sul futuro del trasporto pubblico locale a Parma”. Emanuele Bacchieri, candidato sindaco per CasaPound Italia, si dice amareggiato dopo la notizia per la quale Smtp ha confermato la congruità dell’offerta di Busitalia che scalza Tep dall’appalto per la gestione dei trasporti su gomma fra città e provincia.

Non entriamo nel merito delle offerte, anche se condividiamo i dubbi del Cda di Tep relativi alle ripercussioni negative sul servizio in termini di personale, manutenzioni e sicurezza derivanti da numeri, quelli che hanno permesso alla società del gruppo Fs di vincere la gara, i quali suscitano non poche perplessità”, continua Bacchieri, che evidenzia le responsabilità dei due soci di Tep: “Dove sono stati in questi ultimi mesi? Dov’erano in quelli precedenti la gara, passaggio talmente delicato da meritare un’attenzione particolare ma che, visti i risultati, evidentemente non è stata sufficiente”.

Forse sapevano delle difficoltà alle quali Tep sarebbe andata incontro e, invece di affrontarle, hanno preferito dare l’assalto alla diligenza per raschiare il fondo del barile”, ipotizza il candidato di CasaPound, riferendosi “al generosissimo dividendo milionario staccato dall’azienda lo scorso anno: una somma che sarebbe dovuta andare a irrobustire l’offerta per la gara d’appalto è finita invece nelle tasche anche del Comune, giusto in tempo per qualche investimento pre-elettorale”.

Con 70 anni di esperienza e radicamento sul territorio – conclude Bacchieri – Tep era l’unica in grado di offrire un valido servizio ai cittadini, senza bisogno di gettarsi in avventure a rischio sia dal punto di vista qualitativo che da quello occupazionale. E di questo dobbiamo ringraziare un’amministrazione che ha deciso più che altro di svolgere il ruolo di curatore fallimentare della città”.

1 COMMENTO

  1. Gent. mo Direttore
    E così la Stazione appaltante SMTP, partecipata al 100% dal Comune e dalla Provincia, ha sentenziato che l’offerta di BusItalia e AGI, “è congrua e non anomala” e ha quindi confermato la prima graduatoria che vede in pool position l’Ati con sede a Firenze.
    Il comunicato lanciato dall’Ufficio stampa di TEP ricalca sostanzialmente quelli già fatti nei giorni immediatamente successivi all’apertura delle buste, ma con una precisazione che appare molto, ma molto sibillina: “Il CdA invece non esiterà ad assumersi le sue – e solo le sue – responsabilità..”
    Che altre responsabilità vi sono oltre a quelle strettamente legate ai compiti del CdA ?
    Ma di quali altre responsabilità parla il CdA di TEP ?
    In queste operazioni vi sono competenze strettamente tecniche e altre, per così dire, più strettamente “politiche”, che servono da corollario al buon esito o meno di quanto in ballo e quindi alcune valutazioni che, in un recente passato, ho avuto modo di fare ora sono ancor più interessanti.
    Primo aspetto: la graduatoria vede l’Ati fra Tper e Seta al terzo posto, lontana, molto lontana, anzi troppo lontana dalla stessa offerta TEP.
    E questo fa pensare, o almeno dovrebbe far pensare tutti coloro che , in un modo o nell’altro, seguono la partita del TPL in Emilia Romagna.
    Tper, e quindi il perno del TPL nella nostra Regione, che sostanzialmente svolge il TPL da Bologna a PC (con il solo buco di Parma) e che comunque è presente anche in Romagna, aveva la possibilità di chiudere il cerchio coprendo tutto il territorio regionale con la conquista anche di Parma, non solo non vince, ma addirittura arriva terza.
    Un’ipotesi da studiare è quella che vede la partecipazione di Tper solo formale, di sola facciata, per non rompere le uova nel paniere non tanto ad Agi, quanto e soprattutto a BusItalia, che significa FFSS, in una ottica di equilibri e interessi regionali tra la stessa Regione e gli attuali vertici di FFSS, che prima erano alla guida di BusItalia….
    Fantapolitica ? forse.
    Sta di fatto che quella precisazione sulle responsabilità del CdA di TEP (“ e solo le sue “) esprime un malessere di un soggetto a cui è stato messo in mano un cerino che ora gli sta decisamente scottando le dita !
    E qui arriviamo a quanto da me più volte evidenziato negli ultimi anni.
    In qualità di Presidente di Travelbus fino al maggio dello scorso anno, ho avuto modo di seguire da vicino direttamente, e tramite le aziende associate, le vicende legate alla gara e alla posizione che su questa partita hanno tenuto i due soci di riferimento, vale a dire il Comune di Parma e la Provincia, o almeno quello che ne resta…
    E in base a questa mia esperienza ho tratto sempre una certezza: i due soci volevano disfarsi del “problema TEP” ed erano interessati solo alle risorse che avrebbero ricavato dalla perdita della gara da parte di TEP.
    Del resto spolpare il bilancio di TEP di due milioni di euro in piena procedura di gara, esprime al meglio quale fossero le reali intenzioni delle proprietà !
    Milioni a cui ora andrebbero sommati quelli che l’ATI di BusItalia e AGI ora dovrebbero sborsare: “….portare in liquidazione l’azienda, con una dote di svariate decine di milioni di euro da dividere tra i soci” dice la stessa TEP…
    Insomma il Presidente TEP, a mio modesto avviso, è stato attirato in uno vero e proprio “trappolone”, come lo chiamiamo dalle nostre parti !
    E poi c’è tutto quello che a me interessava molto di più, sempre in qualità di Presidente di Travelbus: rimane da valutare quale impatto questa aggiudicazione avrà con tutto il mondo del sub affidamento del TPL che a Parma coinvolge circa un quarantina di aziende, con relativi dipendenti, che ora sperimenteranno sulla propria pelle quale sarà l’atteggiamento del nuovo interlocutore su quei circa tre milioni di km in subaffidamento oggi in essere nonché su quell’ulteriore milione che la gara prevede.
    Se ora sono preoccupate le OO.SS. (nonostante le clausole sociali previste nell’appalto), come si dovrebbero sentire tutte queste aziende locali che per circa quindici anni hanno collaborato con TEP, garantendo con i loro servizi la tenuta dei bilanci TEP (circa tre milioni di € di risparmio all’anno) e che ora si dovranno “confrontare” con il nuovo arrivato senza il benché minimo paracadute !?
    Ultima considerazione: ma il PD in tutta questa vicenda cosa ha da dire ? E’ mai possibile che dalla apertura delle buste ad oggi il PD non abbia mai trovato il tempo, o ravvisato la necessità, di esprimersi in materia ? Non una parola, non un riga, niente !
    Gli ex-pentastellati almeno hanno cercato di scaricare la responsabilità sul Presidente TEP (troppo comodo… un certo Rubini di che parrocchia è? ), il PD invece su questa partita si è letteralmente “reso irreperibile” !
    Grazie per l’attenzione.
    Gianni Montali

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