Un’occasione per immergersi nel clima espressivo del romanticismo, tra miniature pianistiche che racchiudono un mondo affettivo concentrato in poche battute, coniugando impeti emotivi, passioni e momenti più riflessivi e intimi. È quanto propone il concerto “Canto, fuoco e misura. Schubert e Mendelssohn”, secondo appuntamento de “I Concerti del Boito”, rassegna organizzata dal Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma: martedì 21 febbraio alle 20.30, nell’Auditorium del Carmine, sarà il pianista Marco Laganà a interpretare alcune composizioni di Franz Schubert e Felix Mendelssohn.
Di Schubert, Laganà suonerà la Sonata in la maggiore op. 120, D. 664 – caratterizzata dal tono affettivo intimo e tenero, immagine della più tradizionale Vienna dell’epoca – e i Quattro improvvisi op. 90, D. 899, in cui l’autore esprime con poche pennellate una sensazione, uno stato d’animo o un pensiero fugace, sia di gioia che di tristezza. Di Mendelssohn verranno interpretate le Sei Romanze senza parole op. 53 – sorta di Lieder senza testo, ricchi di lirismo strumentale – e le Variations sérieuses op. 54, in cui si alternano momenti di assorto intimismo e altri di accesa passionalità. Docente di pianoforte del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma, Marco Laganà è stato premiato in diversi concorsi nazionali e internazionali e ha tenuto concerti come solista e in diverse formazioni cameristiche in Italia, Romania, Germania, Russia, Spagna, Brasile. Il concerto è a ingresso libero e gratuito.