Avrebbe pagato in tutto tangenti per 62 mila euro, oltre ad offrire benefit come auto, pranzi, cene e persino la cena di San Silvestro 2015 all’Hotel Pacchiosi di Parma. Tutto in cambio di favori sugli appalti dell’Eipli, l’Ente irrigazione di Puglia, Lucania e Irpinia. Questo almeno secondo le accuse mosse dalla Procura di Potenza, che ha chiuso il cerchio arrestando anche l’imprenditore Doriano Pacchiosi, al rientro in Italia dopo un viaggio di lavoro negli Stati Uniti. Pacchiosi è titolare della Pacchiosi Drill di Sissa, che opera in tutto il mondo nell’ambito dei lavori di perforazione del sottosuolo e per la realizzazione di gallerie. Un rientro concordato con gli avvocati difensori per metteresi a disposizione dei magistrati che indagano sulla vicenda.
Beneficiario di questi “regali” sarebbe stato il funzionario dell’Eipli, Giuliano Antonio Cerverizzo, 56 anni (al quale sono stati sequestrati in via preventiva i 62 mila euro che avrebbe ricevuto), ospite con la famiglia all’Hotel Pacchiosi di Parma in occasione del capodanno 2015, arrestato e rinchiuso in carcere durante il blitz dei giorni scorsi della Squadra Mobile di Potenza che aveva portato al fermo di dieci persone (leggi). Quando, in collaborazione con i colleghi di Parma, gli agenti avevano proceduto anche ad una accurata perquisizione degli uffici della Pacchiosi Drill, a Sissa, da dove avevano portato via copiosa documentazione tutta da esaminare. In quella occasione era finito agli arresti domiciliari un dirigente della stessa società, Giuseppe Chiodetti, 58 anni, di Sissa.
I reati a vario titolo contestati ai 17 indagati dell’inchiesta (11 agli arresti tra carcere e domiciliari) vanno dall’associazione a delinquere al concorso in turbativa d’asta, dalla corruzione alla truffa aggravata in danno di ente pubblico. Il sistema per favorire le ditte sarebbe stato piuttosto sofisticato. La commissione di gara sarebbe arrivata persino – quando non era possibile l’aggiudicazione diretta – ad inserire nel verbale di aggiudicazione degli “errori” tali da permettere il ricorso al Tar, che avrebbe poi annullato la gara.
Le altre persone finite in manette sono Gaetano Di Noia, 41 anni, residente nella provincia di Barletta-Trani, ex capo di gabinetto dell’Eipli, anche lui in carcere, mentre ai domiciliari sono finiti Fabrizio Cerverizzo, 47, fratello di Giuliano, Gerardo Palazzo, 57, Fabio Guarino, 45, Graziano Cosentino, 67, Antonio Bisceglia, 61, Gianfranco Albergo, 42, e Antonio Albano, 45 anni.