Parole di Fontanellato è in allarme per l’annunciato arrivo di un gruppo di stranieri richiedenti asilo, previsto già per i prossimi giorni. La frazione – ma probabilmente erano presenti anche residenti di altre zone – si è ritrovata nella serata di giovedì 16 febbraio nella ex scuola di Parola. Un incontro molto partecipato, centinaia le presenze, tutte interessate al problema stranieri. Nonostante l’iniziativa fosse partita come occasione per il sindaco Francesco Trivelloni e la sua giunta di presentare quanto fatto nei primi mesi di mandato.
Davanti all’ex scuola sono comparsi anche dei cartelli con messaggi piuttosto espliciti, dal “Basta finti profughi” a un più irriverente “Trump santo subito”, che testimoniano lo stato d’animo dellaq frazione, che ancora non ha neppure risposte precise su quanti saranno i profughi da alloggiare. Operazioni decise chiaramente in Prefettura che – come lamentano in tanti – passano sulla testa dei cittadini.
Circolava anche un foglio tra i presenti, con il pensiero di un parroco di Taranto – don Luigi Larizza – che in controtendenza rispetto alla Chiesa lancia appelli per la chiusura delle frontiere, in quanto i “veri profughi” non sarebbero più del 5 per cento del totale delle presenze straniere presenti oggi in Italia. E ai “buonisti” chiede: cosa state facendo per i poveri italiani?
Sarebbero 10 i migranti in arrivo, sistemati in due appartamenti già presi in affitto dalla cooperativa Biricca, nei quali sono stati effettuati pure degli interventi di manutenzione.
Della questione, a Fontanellato, si è occupato anche il gruppo consiliare “Liberi Cittadini per Fontanellato”, che ha spedito una circostanziata interrogazione al sindaco Francesco Trivelloni, nella quale – oltre a chiedere lumi sull’arrivo di altri stranieri in un paese che già ne ospita 18 – si pone l’attenzione sul fatto che a Parola manca qualsiasi tipo di servizio pubblico, tra cui persino il medico di base. Timori vengono quindi espressi sulla effettiva capacità di controllare il nuovo insediamento di profughi.
Non solo, tra i cittadini serpeggia malumore anche per la violazione continua e sistematica degli accordi intercorsi con il Ministero degli Interni, che prevedono non più di 2,5 migranti ogni mille abitanti. Ciò chiaramente per favorire l’integrazione ed evitare spiacevoli incidenti. Visto che il paese conta più o meno 7.000 abitanti, non dovrebbe avere più di 17-18 richiedenti asilo. Ma si sa che questi calcoli sono rimasti sulla carta. Tra l’emergenza e l’esigenza, infatti, dicono in molti, c’è il business.