Commozione a San Paolo per l’ultimo saluto a Paolo Cocconi

Commozione a San Paolo per l’ultimo saluto a Paolo Cocconi

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ImmagineChiesa di San Paolo piena per l’ultimo saluto a Paolo Cocconi, l’uomo che il 27 gennaio scorso, dopo aver ucciso l’ex compagna Arianna Rivara nella sua casa di via Gibertini, si è tolto la vita al culmine di una depressione che lo stava consumando da mesi. Parenti, amici, colleghi di lavoro, semplici conoscenti si sono voluti stringere agli anziani genitori in un fortissimo abbraccio, ma anche all’ex moglie e alla figlia di Cocconi.

A celebrare la messa è stato don Francesco Rossolini, che ha avuto parole di conforto per la famiglia e gli amici, ma anche di grande fede nella misericordia divina che non vede le cose con gli stessi occhi degli umani. Se è vero che Paolo Cocconi a 50 anni ha commesso qualcosa di irreparabile, è altrettanto vero che in quel momento non era in sé. Nelle invocazioni, quindi, don Rossolini ha più di una volta pregato perché Dio cancelli i peccati dovuti “alla fragilità umana“.

E alla fine della celebrazione, dopo aver benedetto e incensato la bara di legno chiaro con le spoglie di Paolo Cocconi, il sacerdote ha anche ringraziato la famiglia per “aver voluto questo momento e per averlo fatto vivere a tutta la comunità“. E un “grazie” don Rossolini lo ha rivolto anche tutti coloro che hanno partecipato a questo momento certamente non facile.

Il feretro arrivato dalla camera mortuaria dell’ospedale è così tornato nel carro funebre, coperto solo da una rosa bianca. Mentre davanti alla chiesa, l’abbraccio ideale alla famiglia Cocconi è diventato reale e corale. Fisico. Con tanti occhi umidi che hanno circondato mamma e papà. Una tragedia che pur nel dolore per le sue conseguenze, non modifica i sentimenti. In tanti si sono avvicinati alla bara per sfiorarla con l’ultimo bacio.

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