Non si contano più gli episodi di violenza sulle donne tra le mura domestiche. L’ultimo arriva da Sissa – un paese già sconvolto dalla morte di Ariana Rivara, le 43enne uccisa dal compagno in un appartamento di Parma – dove i Carabinieri hanno messo fine al calvario di una donna parmigiana sulla quarantina. A finire agli arresti domiciliari, un 36enne marocchino già noto alle forze dell’ordine per questioni di droga, domiciliato a Sissa Trecasali.
La storia tra i due era iniziata nel novembre scorso, ma sono bastate poche settimane alla donna per capire quale triste destino avrebbe avuto davanti. La gelosia del 36enne è asfissiante, insopportabile, violenta. La donna viene seguita ovunque, è controllata in qualsiasi spostamento, ha il telefono sempre sotto controllo. Il marocchino la controlla persino sul posto di lavoro. E quando gli balena in testa qualche sospetto, iniziano i guai. Più volte il 36enne ha colpito la donna con calci e pugni e in una occasione la vittima è finita anche al pronto soccorso, dove dopo averla medicata le hanno dato una prognosi di 15 giorni.
Anche quanto la parmigiana decide di interrompere quella storia malata, i suoi guai non finiscono. Anzi. Il marocchino continua a perseguitarla e lei si sente sempre più minacciata. Ha paura. C’è una sola via d’uscita e la donna a quel punto la imbocca con decisione: va dai Carabinieri, nella stazione dell’Oltretorrente, e a loro chiede aiuto. Sono bastati pochi giorni d’indagine e con il via libera del Tribunale i militari hanno proceduto all’arresto del 36enne, accusato di atti persecutori. L’uomo ha ottenuto i domiciliari nella sua casa di Sissa.