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Undici arresti per appalti in Puglia e Basilicata, ai domiciliari imprenditore di Sissa

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Secondo l’accusa si spartivano i bandi di gara per milioni di euro predisposti dall’Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia, ente pubblico non economico vigilato dal ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

L’attività investigativa della polizia di Potenza ha portato agli arresti di 11 persone (tre in carcere e 8 ai domiciliari) tra funzionari pubblici, diversi imprenditori e professionisti per turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione, induzione indebita a dare o promettere denaro o utilità, truffa aggravata, abuso d’ufficio e falso in atto pubblico.

In carcere sono finiti Giuliano Cerverizzo, dirigente dell’Ente, e l’ex capo di Gabinetto Gaetano Di Noia. Domiciliari, invece, per Fabrizio Cerverizzo (fratello di Giuliano), Gerardo Palazzo, Graziano Cosentino, Antonio Bisceglia, Gianfranco Albergo e Antonio Albano.

Nel parmense è stato arrestato Giuseppe Chiodetti, 58 anni, amministratore della Pacchiosi Drill di Sissa Trecasali, perquisita all’alba dalla Mobile di Parma. Per Chiodetti e per Fabio Guarino, dirigente della stessa azienda, sono stati disposti gli arresti domiciliari.

In tutto gli indagati sono 17, e tra questi anche l’attuale commissario liquidatore dell’Ente, Antonio Mario Lerario.

Nel corso della mattinata gli agenti della Squadra mobile e del Reparto prevenzione crimine hanno eseguito anche perquisizioni nelle province di Potenza, Matera, Parma e Barletta-Andria-Trani.

L’indagine è iniziata dopo la denuncia di una società aggiudicataria di una gara d’appalto che aveva subito prima e durante la procedura di aggiudicazione della gara, atti in palese violazione delle norme del Codice degli Appalti allo scopo di favorire altra società classificatasi seconda nella graduatoria.

L’attività di indagine ha fatto luce in particolare sulle dinamiche delle recenti procedure pubbliche relative all’affidamento dei Lavori per il ripristino della capacità di invaso del Fiume Sinni nella Diga di Monte Cotugno nel Comune di Senise (Potenza) per un  importo di 3.454.883,20 euro; dei Lavori di adeguamento funzionale degli impianti tecnologici a servizio delle Dighe Sinni, Pertusillo e Camastra (Potenza), importo complessivo dell’appalto pari a 2.693.188,74 euro e dei Lavori per la ristrutturazione della Traversa sul Fiume Sauro in Agro di Aliano (Matera) e relative opere accessorie con base d’asta di 15.821.186,57 euro.

Fra le diverse condotte contestate c’è quella di aver tentato di far classificare un raggruppamento di imprese ai primi posti della graduatoria, in maniera tale che in seguito, attraverso un “calcolato” ricorso al TAR, basato su errori da imputare alla Commissione esaminatrice, presieduta da una persona compiacente, avrebbero vinto l’appalto.

Inoltre gli indagati si volevano avvalere anche di politici locali e nazionali per nominare un nuovo Commissario “ad acta” dell’Ente in modo da gestire a proprio piacimento le intere procedure di gara.

L’indagine ha interessato pure le gare bandite dal Comune di Potenza per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori di riqualificazione, ristrutturazione e messa in funzione degli impianti sportivi polifunzionali all’aperto esistenti del Campo Viviani e per la progettazione esecutiva ed esecuzione lavori di riqualificazione, ristrutturazione e messa in funzione degli impianti sportivi polifunzionali all’aperto esistenti al campo scuola.

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