ALBINOLETTE – PARMA CALCIO 0-1
Albinoleffe (3-5-2): Nordi; Zaffagnini, Gavazzi, Scrosta; Gonzi, Agnello, Loviso (29′ st Di Ceglie), Giorgione (36′ st Minelli), Anastasio; Montella, Mastroianni (38′ st Moreo). A disposizione: Cortinovis, Mondonico, Magli, Cortellini, Guerriera. All. Alvini
Parma Calcio 1913 (4-3-3): Frattali; Iacoponi, Di Cesare, Lucarelli, Scaglia; Munari, Scozzarella (40′ st Corapi), Scavone (21′ pt Giorgino); Nocciolini (23′ st Mazzocchi), Calaiò, Baraye. A disposizione: Zommers, Fall, Saporetti, Messina, Nunzella, Ricci, Simonetti, Edera. All. D’Aversa
Arbitro: Fourneau di Roma
Assistenti: Andrea Bologna e Carmine Graziano di Mantova
Note: ammoniti Scaglia (25′ pt), Calaiò (7′ st), Mastroianni (17′ st), Lucarelli (25′ st); angoli 6-5 per il Parma.
Si dice che una squadra è veramente forte quando vince anche non giocando bene. E il Parma è una squadra forte. I crociati dovevano vincere per non allargare la forbice dal Venezia vittorioso a Lumezzane, e hanno vinto. Di rigore. Un penalty grosso come una casa, conquistato dal migliore in campo, Baraye, ma frutto di un episodio quasi unico in 90 minuti. Il Parma ha costruito poco o nulla per merito certamente degli avversari, autori di un pressing asfissiante, ma dalle individualità gialloblu era lecito attendersi di più. Tanti, troppi falli commessi dagli uomini di mister Roberto D’Aversa che, anche a Bergamo, hanno fatto il pieno di cartellini gialli. Tanti anche gli errori, soprattutto nella zona centrale del campo e sulla fascia destra della difesa del Parma.
Primo tempo gradevole, giocato a ritmi sostenuti dettati dagli uomini in maglia nera che hanno creato almeno un paio di grattacapi a Frattali – sempre preciso anche nella lettura delle azioni avversarie – e alla difesa crociata. Parma costretto a difendersi dai continui assalti dei padroni di casa, sempre in pressing, affidando le ripartenze a lanci lunghi alla ricerca di Calaiò sempre ben controllato dalla retroguardia di casa. Tanti, troppi i falli dei crociati nei primi 45′, costati anche un giallo Scaglia al 26′ che ha dovuto ricorrere al fallo tattico su Anastasi dopo un corner sbagliato da Scozzarella che aveva innescato il contropiede dell’AlbinoLeffe con il Parma completamente sbilanciato.
Quando sembrava che il primo tempo stesse per finire in parità, la soluzione che non ti aspetti: lancio lungo perfetto per Baraye che entra in area dal vertice sinistro, tunnel sul difensore Gavazzi che resta lì e commette ostruzione sull’attaccante crociato. Per l’arbitro non ci sono dubbi: rigore. Sul dischetto si presenta Calaiò, che attende il tuffo di Nordi sulla sua sinistra, per infilare la palla dalla parte opposta. Uno a zero per il Parma, al riposo in vantaggio con il minimo sforzo. Unica nota stonata, al 21′ l’infortunio al flessore che ha costretto Scavone ad uscire. Al suo posto Giorgino, subito in partita e bravo a recuperare un paio di palloni.
Da segnalare nei primi 45′ anche la scivolata di Scrosta al 3′ che ferma Baraye in piena area di rigore; la conclusione di Giorgione al 10′ deviata con i pugni da Frattali; al 41′ la deviazione di testa di Nocciolini su corner di Scozzarella, pallone fuori di poco. In mezzo alcune sortite pericolose, ma imprecise dei padroni di casa e un paio di belle parate di Frattali.
Nella ripresa non cambia il copione. Il Parma parte subito forte per spezzare il ritmo dei padroni di casa chiamati da subito a riequilibrare il conto delle reti. Ma è solo fuoco di paglia. Dopo una manciata di minuti sono ancora i ragazzi di mister Alvini a prendere in mano il pallino del gioco, costringendo gli ospiti sulla difensiva. Al 16′ gol annullato a Mastroianni che raccoglie un cross dalla sinistra deviandolo con la mano alle spalle di Frattali. L’arbitro vede tutto, annulla e ammoniste l’attaccante dell’AlbinoLeffe. Da registrare ancora un destro altissimo di Loviso al 18′ e la botta di Montella da fuori bloccata dall’estremo difensore crociato al 37′.
Non succede praticamente più nulla di concreto, ma gli ultimi minuti per la retroguardia del Parma sono davvero di sofferenza. Con le maglie nere che sfondano soprattutto sulla fascia destra per mettere al centro palloni. Il triplice fischio dell’arbitro romano consegna la vittoria al Parma. E va bene così.
SALA STAMPA
Roberto D’Aversa è soddisfatto della vittoria esterna del suo Parma Calcio, conquistata non senza fatica sul terreno di Bergamo contro l’AlbinoLeffe.
“Gli avversari hanno fatto un’ottima gara. Noi siamo stati bravi a sfruttare l’episodio di fine primo tempo e a gestire la partita. E’ stata una vittoria sofferta. Complimenti all’Albinoleffe, che ha giocato in maniera anche spensierata. Non ha demeritato”, ha detto D’Aversa, riconoscendo i meriti di un avversario che non ha mai mollato.
“Avrei voluto vedere un po’ più di pulizia tecnica nella gestione della palla – ha poi ammesso il tecnico crociato -. Siamo stati un po’ sporchi. Nel momento in cui siamo andati in vantaggio, mi sarebbe piaciuto vedere un po’ più di spensieratezza nel far girare il pallone. Il calcio di rigore mi è sembrato netto. Baraye ha anticipato il difensore. Credo che il fallo ci fosse. L’AlbinoLeffe ha giocato in ampiezza, ma a parte quando era il loro quinto che veniva a prendere il nostro terzino, sapevamo che le loro mezzali uscivano sul nostro terzino. Alla distanza, i loro tre hanno fatto fatica a coprire l’ampiezza del campo. Per questo motivo sottolineo che dovevamo essere un po’ più puliti. Dopo il vantaggio – continua D’Aversa – non dico che ci siamo rilassati, ma il pensiero è stato più di gestire la gara anzichè di provare a chiuderla. Il momento più brutto per un allenatore è quando si comunicano gli undici. Si parla sempre del mercato del Parma, ma poco del percorso che ha fatto da quando sono arrivato. Non mi va che si distolga l’attenzione da quei giocatori che ci hanno portato in questa situazione. Mi riferisco a gente come Corapi e Giorgino, ma anche a Mazzocchi, Nunzella e Saporetti. Credo che per l’obiettivo finale ci sia bisogno di tutti. Se ora sta giocando qualcun altro, non significa che chi è fuori è uscito per demeriti. Le alternative ora ci sono, le abbiamo, ma vi posso assicurare che le prime gare della mia gestione le abbiamo giocate con difficoltà pazzesche per i tanti infortunati. E’ chiaro che ora le possibilità di scegliere sono maggiori. E’ un vantaggio per l’allenatore. E’, però, importante tutto il gruppo, non solo chi va in campo. Il ruolo di Scaglia per me è esterno alto a destra. Per farlo giocare lì, avrei dovuto togliere uno tra Baraye e Nocciolini. Si fanno valutazioni anche in base al sistema di gioco della squadra avversaria. Se incontro una squadra che gioca col 3-5-2, posso permettermi di far giocare Scaglia come terzino. L’AlbinoLeffe nel primo tempo ha tenuto dei ritmi alti, ma già sul finire della prima frazione l’aspetto fisico è venuto meno da parte loro. Era inevitabile. Alla lunga questo modo di giocare si paga”.
Decimo gol in campionato per il bomber Emanuele Calaiò, terzo dagli undici metri, che vale una vittoria fondamentale per il Parma Calcio nel duello con il Venezia per l’accesso diretto alla serie B.
“Sono tre punti importanti, ottenuti anche senza aver giocato un grande calcio – ammette Emanuele Calaiò -. L’AlbinoLeffe, però, é bravo a farti giocare male. Ti vengono a pressare e ti danno poco spazio per la manovra. Abbiamo fatto un po’ fatica, ma una grande squadra deve saper vincere queste battaglie. Avevamo preparato la partita con un 4-5-1 e ero in mezzo. Forse abbiamo avuto un po’ di sufficienza nell’ultimo passaggio, in un paio di contropiedi, ma Frattali non ha mai rischiato nulla. Sono arrivato in doppia cifra, ma non ci tengo. Preferisco che i gol siano pesanti, che ci possano portare alla vittoria del campionato. E’ stata una gara bloccata, che si poteva decidere anche nei calci piazzati. C’è stato un po’ di nervosismo logico in campo. Loro, poi, protestavano spesso sulle decisioni dell’arbitro, che però si è disimpegnato bene non lasciandosi condizionare da nessuno. Giocare con squadre che si devono salvare non è mai facile. Negli ultimi minuti si aveva un po’ di paura a prendere gol, ma non abbiamo rischiato nulla. Ha ragione il mister: sarebbe meglio giocare in contemporanea le partite, ma la Lega Pro è così, ha questi orari alternati. La squadra è cambiata molto rispetto ai primi mesi e ha bisogno di tempo – conclude Calaiò -. Siamo cresciuti in esperienza. Ora riusciamo a gestire meglio il vantaggio, il possesso e leggiamo meglio gli episodi. Prima eravamo più ingenui e giocavamo con foga, mentre ora aspettiamo il momento giusto della partita per colpire. La squadra è cambiata, soprattutto, in atteggiamento. Questo ci aiuta a combattere in campi come questo dove non basta il fioretto”.
Pierluigi Frattali, portiere del Parma Calcio, a Bergamo è stato protagonista di un paio di interventi davvero importanti.
“E’ stata una partita difficile. L’Albinoleffe è una squadra ostica, che conosce bene la categoria. Siamo stati bravi a sbloccare la gara e a portare a casa i tre punti. Forse avremmo potuto chiuderla prima. In ogni caso, non abbiamo sofferto più di tanto. Abbiamo difeso con ordine. Sono contento di questa vittoria: anche quando sei un po’ meno brillante e vinci fuori casa con il minimo sforzo, costruisci qualcosa di importante. Com’è la Lega Pro ? Sempre calcio è. Non dimentichiamo, poi, che molte squadre hanno diversi giocatori che hanno giocato in B. Le avversarie mettono sempre qualcosa in più contro il Parma. E’ un campionato difficile, soprattutto per chi è sceso dalla B. Bisogna adattarsi, c’è meno possibilità di giocare. Bisogna calarsi subito in questa categoria, perché non c’è la possibilità di sbagliare niente. Abbiamo una difesa molto esperta. Il curriculum parla per Lucarelli, ma conoscevo già anche Di Cesare, Iacoponi e Scaglia. Avere gente esperta ci agevola un po’. Dovremo solo trovare gli automatismi, ma il mister sta già lavorando molto bene. Oggi ci siamo mossi bene sia a tre che a quattro. Abbiamo subito un contropiede pericoloso da un nostro corner. Ci sta, perché comunque loro lasciavano due giocatori davanti e noi abbiamo accettato l’uno contro uno. Ci sono più possibilità di segnare, ma si corre anche il rischio di prendere gol. Fa parte del gioco, ma va detto che in contropiede non hanno neanche tirato. E’ un buon segnale. Significa che eravamo più preoccupati di segnare che di prendere gol”.