A Parma esiste un colossale problema droga e in gran parte questo riguarda i giovanissimi. Ma ancor prima di preoccuparsi degli spacciatori – quelli che solitamente sfrecciano tra viale Vittoria e piazzale Santa Croce in sella a biciclette senza luci, oppure quelli che tra via Trento e via Venezia presidiano il San Leonardo, quei giovanissimi che non hanno scrupoli nel portare il “veleno” fino in classe nelle scuole cittadine – bisogna fare i conti con i tanti, troppi consumatori. L’offerta, d’altra parte, è sempre proporzionata alla domanda.
Lo dimostrano i numeri del Rapporto al cittadino elaborato dalla Prefettura di Parma sull’attività svolta nel 2016. In un anno le forze dell’ordine hanno tolto dal mercato circa 37 chilogrammi di sostanze stupefacenti, arrestando 79 tra spacciatori e corrieri. La droga più diffusa è ancora l’hashish (18,429 Kg), seguita dalla marijuana (16,750 Kg) e dalla cocaina (1,408 Kg). Ma evidentemente non basta. In città ne arriva molta di più. Perché tanti sono i consumatori.
Al Nucleo Operativo Tossicodipendenze (Not) della Prefettura – che si propone di intercettare i consumatori di droghe che non si riconoscono come problematici o patologici e non sono propensi a chiedere aiuto, mettendoli in contatto col sistema dei servizi per la cura – dalle forze dell’ordine schierate sul campo e impegnate anche, in accordo con i dirigenti scolastici, in servizi specifici di controllo all’entrate e all’uscita degli studenti, nel 2016 sono arrivate 416 segnalazioni. Di queste 380 relative a uomini e solo 36 a donne.
La maggior parte di questi consumatori abituali di stupefacenti – ben 212 – hanno tra i 18 e i 25 anni. E 39 (tra cui 5 femmine) sono addirittura minori. Si registrano inoltre 58 consumatori di età compresa fra i 26 e i 30 anni e ben 107 ultra-trentenni. Dati inquietanti sulla vastità della clientela dello spaccio cittadino, ma certamente inferiori alla realtà.
Dalla Prefettura sono stati emanati 490 provvedimenti, tra semplici inviti e sanzioni, ma per 236 persone è stata necessaria la segnalazione al Servizio Tossicodipendenze dell’Azienda sanitaria. Da dove, nei giorni scorsi, è anche arrivata notizia che sono in cura minorenni che fumavano droghe insieme ai loro genitori. Un vero e proprio dramma.