Un 2016 in chiaroscuro per l’aeroporto “Giuseppe Verdi” di Parma, in attesa di mutare la sua vocazione per accogliere i cargo. Sulla pista del Verdi nel 2016 si sono infatti registrati 5.283 movimenti di aerei, l’11 ,2% in meno rispetto al 2015 (quando sono stati 5.946, il 15% in meno nel confronto con il 2014). Ciò anche a causa della cancellazione di alcune tratte.
Ma a fronte di questo dato negativo, il numero di passeggeri in transito nello scalo di Parma è cresciuto del 2,7%, raggiungendo quota 192.170 unità rispetto ai 187.028 dei 12 mesi precedenti. Un’importante inversione di tendenza, visto che nel 2015 si era avuto un calo del 9% rispetto al 2014.
A questo si aggiunge il transito di 86,6 tonnellate di merci. Una novità, questa, per la quale non c’è quindi confronto con l’anno precedente. In seguito all’accordo con gli arabi di Etihad Airways e in attesa dell’allungamento della pista, previsto per il 2019, le merci vengono ricevute e trattate al Verdi di Parma, ma dopo vengono trasferite su gomma a Milano Linate per essere imbarcate sugli aerei cargo.
Nel complesso, dunque, numeri ben distanti dalle recenti previsioni dei piani industriali di Sogeap, che indicavano obiettivi da mezzo milione di passeggeri e oltre. Ma per l’aeroporto di Parma si tratta adesso di un nuovo inizio. Sono disponibili i 12 milioni di euro promessi dalla Regione per la conversione all’attività cargo. Il tempo però passa e il 2019 non è distante.
Come si fa ad aspettarsi piu passeggeri con meno voli… rimettete.londra aggiungete bari napoli e qualche capitale e vedrete. E poi ryanair si altri tragattini no. Non servono.