Parma soffoca nello smog e non è la peggiore in Emilia Romagna. Il 31 gennaio la concentrazione di polveri sottili nell’aria, la Pm10, è arrivata a 181 microgrammi per metro cubo, quasi quattro volte il massimo consentito dalla legge per non arrecare danno alla salute (50 microgrammi), e in ulteriore aumento rispetto al 131 fatto registrare il giorno precedente.
A lanciare l’allarme adesso sono i Verdi che parlano di medici di base e Pronto soccorso presi d’assalto per le crisi asmatiche e per la tosse ricorrente. E chiedono al sindaco Federico Pizzarotti di dichiarare lo “stato d’emergenza”.
“A Parma la politica e le istituzioni rimangono inerti e conniventi al problema: nei loro programmi si fanno soltanto dichiarazioni elettorali sulla Città del Verde, sulla riqualificazione della Cittadella, sui Muri alberati di fianco all’autostrada“, tuonano gli ambientalisti.
I Verdi di Parma chiedono invece “scelte Forti ed Immediate: dobbiamo predisporre incentivi forti ed immediati alla conversione verso un parco auto privato elettrico, rinnovare il parco automezzi pubblici con macchine elettriche, offrire benefici veri (con forti sgravi fiscali) ai cittadini disponibili a cambiare il loro stile di locomozione cittadina, disegnare intere zone della città off-limits al traffico in maniera strutturale, rivedere la mappa e la fluidità della viabilità al fine di velocizzare i tempi di permanenza delle auto nelle zone ad alto traffico nelle ore di punta, procedere con l’emissione di permessi di inquinamento negoziali comunali, aumentare strutturalmente le aree verdi cittadine”.
Gli ambientalisti chiedono al sindaco Pizzarotti di dichiarare una sorta di “stato d’emergenza” che consenta da subito “di bloccare la mobilità delle auto (blocco totale) per più giorni finché non si ridurrà fortemente la concentrazione del cancerogeno Pm10. In questi giorni, Bambini e anziani soprattutto, devono rimanere a casa!“.
Dai Verdi di Parma anche alcuni consigli per i cittadini: evitare di rimanere a lungo all’aperto in queste giornate altamente inquinate (per informazioni controllare i bollettini meteo PM10 dell’ARPA Emilia Romagna); non ricambiare l’aria nelle stanze fino ad un concreto miglioramento della concentrazione del PM10; chiudere con un sigillante gli spifferi: dei cassonetti delle finestre, spazi muro-corsie tapparelle e spazi muro-telaio finestra; spostarsi in città a piedi e in bicicletta, scegliere i percorsi a minor traffico; evitare esercizi e sforzi fisici nelle zone urbane, dove maggiore è la concentrazione dei PM10; quando le concentrazioni di PM10 sono elevate, come in questi giorni, utilizzare maschere del tipo Filtro Facciale Protezione 3 (FFP3 questa sigla è stampigliata sulla mascherina), che proteggono da polveri tossiche, sono dotate di valvola che favorisce l’espirazione e aderiscono con facilità alla forma del viso.