A fronte degli esiti insoddisfacenti dell’ultimo incontro tenutosi presso l’Unione Parmense degli Industriali, l’assemblea dei lavoratori di Crudi d’Italia ha deciso di procedere nello stato di agitazione proclamando uno sciopero a partire da mercoledì 1 febbraio. In un quadro molto difficile per l’indebitamento e la mancanza di liquidità dell’azienda di via San Vitale, a Sala Baganza, non è emerso un progetto di risanamento in grado di salvaguardare anche gli interessi dei lavoratori.
L’azienda ha prospettato infatti l’esistenza di un progetto di acquisizione dell’intero gruppo che prevede, ad oggi, uno smembramento dell’attuale struttura aziendale in diverse entità di carattere commerciale e industriale, dove, si prevedono un numero imprecisato di esuberi ed esternalizzazioni dando in appalto attività oggi svolte direttamente. Oggi l’impresa occupa un centinaio di addetti tra diretti e indiretti.
L’assemblea dei lavoratori ritiene inaccettabile un piano così proposto che prevede licenziamenti e uno spezzatino che porterebbe contemporaneamente ad un abbassamento dei livelli occupazionali e ad una insopportabile riduzione dei salari e dei diritti.
La Cgil chiede alle istituzioni locali ed alla Regione Emilia Romagna la convocazione di un Tavolo di crisi dove unitamente a tutti gli attori interessati ricercare altre soluzioni che tengano conto oltre che delle specificità del prodotto e del territorio anche delle problematiche occupazionali che tale piano comporta.
Lo sciopero di oggi ha registrato l’adesione di tutti i dipendenti che, riunitisi in presidio dalle 10 alle 12, hanno ricevuto la visita del sindaco di Sala Baganza, Aldo Spina, che ha portato la solidarietà dell’amministrazione e ha assicurato di voler seguire gli sviluppo della vicenda.
In campo anche i parlamentari parmigiani Giuseppe Romanini e Patrizia Maestri, insieme alla consigliera regionale Barbara Lori: “Ci associamo alla richiesta dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali e chiediamo alle istituzioni locali e alla Regione di attivare con la massima sollecitudine un t avolo di crisi con l’obiettivo di salvaguardare il perimetro aziendale e l’occupazione”.
“Le difficoltà dell’azienda non sono di oggi – hanno spiegato i deputati Giuseppe Romanini e Patrizia Maestri – ma in un contesto economico generale ancora difficile, sarebbe irragionevole non fare tutto il possibile affinché le soluzioni prospettate tengano conto della necessità di salvaguardare tutti i posti di lavoro e assicurare un futuro allo stabilimento di Sala Baganza”.
“Chiederò alla Giunta regionale di farsi promotrice in tempi rapidi della convocazione del tavolo di crisi – ha annunciato la consigliera Barbara Lori, capogruppo PD in Commissione Attività Produttive –. “Occorre fare ogni sforzo possibile per comporre la vertenza e creare le condizioni per non disperdere il patrimonio di esperienza e competenza che l’azienda e i lavoratori rappresentano per il sistema produttivo agroalimentare del nostro territorio”.