Importante donazione all’Assistenza Pubblica – Parma Onlus da parte della famiglia Piva. In memoria di Erio Piva, scomparso ad ottobre all’età di 89 anni, l’associazione ha ricevuto un aspiratore di liquidi secreti. Sempre la famiglia Piva, qualche anno fa, per ricordare con un gesto di solidarietà la scomparsa di un proprio caro, ha contribuito all’acquisto di un defibrillatore semiautomatico, che ora si trova nei locali dell’Oltretorrente dell’Assistenza Pubblica, e ancora prima, ha aiutato l’ente con una donazione.
«Abbiamo deciso di donare alla Pubblica questo strumento – affermano Maria Gabella, vedova di Erio, la figlia Cristina con il marito Alessandro Caputo e la loro figlia Miriana – perché, l’ultima volta in cui abbiamo chiamato l’ambulanza per il nostro Erio, l’apparecchio è stato usato dai soccorritori e ne abbiamo visto l’utilità. Nel nostro piccolo, cerchiamo da tempo di aiutare le associazioni locali come la Pubblica, che è nel cuore di tutti noi parmigiani».
Erio Piva avrebbe apprezzato questa donazione alla sua memoria. «Nel periodo della malattia – continuano i famigliari – aveva compreso il valore della Pubblica e ne era soddisfatto. I militi che lo venivano a prendere per portarlo in ospedale avevano con lui modi molto gentili e anche scherzosi, e questo serviva a stemperare in un sorriso la tensione di quei momenti. In fondo, di trasportare malati sono capaci tutti, ma i volontari ci mettono il cuore e una motivazione profonda».
«Siamo sinceramente riconoscenti alla famiglia Piva per questa donazione – afferma Luca Bellingeri, presidente dell’Assistenza Pubblica – perché è un importante segno di fiducia verso l’attività di volontariato che svolgiamo con impegno e senso di responsabilità ogni giorno, 365 giorni l’anno, 24 ore su 24. A questa storia di generosità famigliare occorre aggiungere un’ulteriore donazione: la scelta di organizzare le esequie di Erio con l’Assistenza Pubblica Onoranze Funebri, i cui proventi servono a sostenere economicamente la onlus. Insomma, un modo per aiutare la comunità, affermando il valore della vita, nel momento in cui un nostro caro viene a mancare».