Lo scorso 16 dicembre se l’era cavata con una denuncia a piede libero perché nel suo alloggio i Carabinieri hanno trovato 8 grammi di marijuana pronta per essere spacciata. Ma i militari, che avevano notato l’eccessivo giro attorno al giovane, non lo hanno perso di vista ed hanno avuto ragione. D.A., 26 anni, originario di Brindisi, incensurato, ufficialmente studente universitario, di droga ne avrebbe spacciata parecchia e soltanto negli ultimi tempi aveva allentato un po’ perché si era accorto di essere finito nel mirino delle forze dell’ordine. I Carabinieri, intanto, avevano messo sotto controllo anche il suo telefono cellulare, attraverso il quale sono riusciti a ricostruire almeno 230 casi di spaccio di marijuana fra il 2013 e il 2016 per un giro d’affari di oltre 34 mila euro. Quanto basta per far scattare le manette con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Fermato dai militari dell’Arma, il giovane è così finito in una cella del carcere di via Burla.
