E ti pareva se il fascino della cadrega non contagiasse anche l’esimio sindaco di Parma, Federico Pizzarotti. Eletto con il Movimento 5 stelle salvo poi a detta dei militanti stessi tradirne l’essenza, ora cerca di riciclarsi in una lista civica. Sinceramente per lui provo tenerezza, per due motivi:
- la politica non fa proprio per lui
- la gente di Parma non lo ama
E’ da subito sembrato un corpo estraneo alla città e solo l’abilità di un paio di consiglieri Ferretti e Casa hanno evitato guai peggiori. Ma qui la colpa è di Beppe Grillo che non ne ha percepito i limiti, annusato le contraddizioni ed è intervenuto tardi quando a Parma il movimento si era già sfaldato grazie a due illuminati con palle quadre: Savani e Nuzzo. Loro si che meritano di salire su qualche palco pentastellato. Chapeau, hanno mantenuto una purezza rara.
Ma i 5 stelle non torneranno al governo di Parma ed allora dovrebbe toccare al Pd ma occhio questi sono i campioni del mondo a perdere corse già vinte e sapete perché: non hanno un cuore né un’anima sola. Correnti spifferi regolamenti di conti: primi al ballottaggio ma poi? La soluzione giusta il candidato buono ce lo hanno lì ma è talmente semplice che vedrete non lo proporranno. Lui è Nicola Dall’Olio punto e stop, anche perché sono milioni i motivi che suffragano questo nome.
Ma la sorpresa oltre ad un ottimo risultato di Parma Unita sarà quello della Lega. Si perché mentre gli altri parlano la Lega fa, si avvicina al cittadino e lo ascolta. Vi sembra poco. Tutto è nelle mani di Fabio Rainieri che deve formare un 11 vincente. E se lo conosco bene ce la farà e ne parleremo a tempo debito.