Trenitalia: salvi gli intercity 583 e 590. Ma la Regione protesta contro...

Trenitalia: salvi gli intercity 583 e 590. Ma la Regione protesta contro l’aumento delle tariffe

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romanini maestri pagliari

I treni intercity 583 delle 8.09 con partenza da Parma in direzione Napoli e 590 delle 17.34 in direzione Milano, con fermata anche a Fidenza, non saranno cancellati. Lo prevede il nuovo contratto di servizio firmato da Trenitalia con il Ministero dei Trasporti.

Ad annunciarlo sono i parlamentari parmigiani del Pd Giuseppe Romanini, Patrizia Maestri e Giorgio Pagliari che, subito, avevano raccolto le proteste dei pendolari e si erano attivati sollecitando un’attenzione del ministro Graziano Delrio e dell’Ad di Trenitalia, Barbara Morgante, sulle problematiche nei trasporti dei pendolari che la soppressione dei due treni intercity avrebbe determinato.

Il contratto sottoscritto consente di salvaguardare, nella sua pressoché totale interezza, l’attuale perimetro dei servizi Intercity – hanno spiegato i parlamentari – continueranno quindi a circolare sia gli Intercity presenti nel precedente contratto, ma con ricavi e corrispettivi che non ne garantivano più la sostenibilità finanziaria, sia quelle che Trenitalia effettuava a proprio rischio d’impresa e che era intenzionata a cancellare. La firma del contratto ha quindi impedito il taglio del 40% dei servizi esistenti”.

Soddisfazione è stata espressa anche per gli importanti investimenti che il contratto prevede per migliorare la qualità del servizio di trasporto ferroviario. “La durata decennale del contratto metterà Trenitalia nelle condizioni di attuare un piano investimenti di circa 300 milioni di euro che consentirà un complessivo rilancio dei treni Intercity anche mediante la pianificazione di importanti investimenti per migliorare la qualità del servizio (puntualità, regolarità, pulizia), di completare il rinnovamento dei treni e adeguare costantemente l’offerta alle reali esigenze dei pendolari”, concludono i parlamentari Pd.

Ma il braccio di ferro con Trenitalia non è proprio finito. Se è vero che gli intercity dei pendolari sono salvi, è altrettanto vero che sono in arrivo aumenti delle tariffe che alla Regione Emilia Romagna non piacciono proprio.

Il ritiro degli aumenti tariffari annunciati da Trenitalia per gli abbonamenti ai treni ad Alta Velocità è stato chiesto ufficialmente dall’assessore regionale ai trasporti, Raffaele Donini, in una lettera inviata all’amministratore delegato Barbara Morgante, al direttore della Divisione Passeggeri e per conoscenza al ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio.

Donini, oltre a chiedere il ritiro immediato del provvedimento, sottolinea “quanto sia stata negativa la mancanza di una consultazione preventiva su questo argomento: sia per il numero dei cittadini coinvolti, sia per la rilevanza degli importi in gioco per ognuno di essi”.

Proprio dai pendolari – scrive Donini – apprendo delle variazioni tariffarie che avete reso operative dal 16 gennaio scorso. Insieme a una differenziazione nell’offerta commerciale, che nominalmente quadruplica le combinazioni possibili per l’abbonamento mensile, leggo che Trenitalia ha apportato un generalizzato aumento nei prezzi della formula base, quella che fino ad oggi è stata l’unica disponibile e che continuerà ad essere quella maggiormente utilizzata. Un aumento di prezzo del 35% che diventa del 20% se il pendolare rinuncia alla facoltà di viaggiare il sabato e la domenica”.
“Non è accettabile- continua l’assessore- che chi usa ad esempio i treni Alta Velocità tra Bologna e Firenze si veda aumentare di 80 euro al mese per avere in febbraio quello che aveva avuto per 224 euro fino a gennaio. Oppure di 45 euro al mese per avere molto meno, rinunciando cioè in partenza ai viaggi di sabato e domenica”.

“Per quanto riguarda il contenuto del provvedimento tariffario di Trenitalia- conclude Donini- la Regione Emilia-Romagna chiede che esso venga ritirato, accogliendo le istanze espresse dalle diverse Associazioni di consumatori e pendolari, che condividiamo”.

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