Ladri ancora alla Bula, la coop sociale chiede aiuto a tutta la...

Ladri ancora alla Bula, la coop sociale chiede aiuto a tutta la città

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La Bula

La cooperativa sociale La Bula è sempre nel mirino di ladri e vandali. Uno scempio continuo ai danni di ragazzi con gravi difficoltà, che non fermano affatto i delinquenti. Anzi, nel fine settimana di Sant’Ilario, i ladri sono tornati per la terza volta e hanno portato via un ricco bottino. Sono infatti spariti 2 pc portatili, 1 televisore, 2 smartphone – uno dei quali di un ragazzo – e il tablet di una ragazza. Un furto, l’ennesimo, che al di là del valore economico dei beni, fa molto male.

Operatori, ragazzi, familiari e volontari della cooperativa sociale sono dispiaciuti, attoniti e disorientati dall’accanimento dimostrato dai ladri“, si legge nella pagina facebook della cooperativa.

Che lancia anche un appello forte: “Chiediamo quindi aiuto alla città tutta, sia per aiutarci a ricomprare subito tutto ciò che, per l’ennesima volta, è stato rubato, che per installare un sistema di allarme, ma anche e soprattutto, per aiutarci a vincere lo sconforto di questi giorni, per continuare a credere in un modello di città inclusiva, in cui c’è posto e rispetto per tutti. Da soli non possiamo farcela“.

La cooperativa ricorda tutte le attività svolte in lungo post lasciato su facebook, che non può non agitare le coscienze.

La bula storicamente rivolge i suoi servizi a persone con disabilità, e già il fatto che venga colpito così duramente un luogo deputato al sostegno della fragilità, è sconfortante. Ma c’è di più: accanto ai servizi rivolti alla disabilità, la bula ha sempre creduto e lavorato su più livelli, per e con persone con diverse tipologie di svantaggio sociale, cercando di coinvolgere anche chi svantaggiato non è, per creare una rete di sostegno, di accoglienza, di socialità, nello spirito della legge 381, ma soprattutto con lo spirito e la voglia di costruire una società più giusta, con un posto e una possibilità per tutti. E questa negazione, nei fatti, del nostro stesso modo di lavorare ci fa ancora più male e ci lascia sconfortati.

Tanti sono stati negli anni i progetti e le attività mirate a far crescere il senso di partecipazione e di consapevolezza dei cittadini (di tutte le età ed estrazione sociale), dalle Feste di Primavera, a quelle di Comunità, al recente progetto Giocabulando, con cui la bula ha donato al quartiere e alla città un parco giochi progettato da bambini, studenti e ragazzi in percorso presso la bula.
Proprio con ripetuti atti vandalici a questi giochi è cominciato un assurdo prender di mira l’Area Verde di Strada Quarta.
La bula ha sempre lottato per mantenere tale area aperta a tutti in tutti gli orari, in sinergia con altri enti (pubblici, privati, associazioni…) e continuando ad investire risorse proprie per arricchirla ed abbellirla per tutti. Fino a quando, alla fine del mese di agosto, siamo stati costretti a sporgere denuncia perché i danneggiamenti erano troppi, pericolosi e consistenti.
Ma anche in quell’occasione il nostro atteggiamento è stato “positivo” ed “educativo”: come pubblicato su facebook e nell’ultimo numero di Comunicabula:
“La nostra ricetta è fatta di
• Impegno in primo piano della cooperativa nel rendere ancora più vitali gli spazi comuni, condividendone la bellezza e il significato nell’amore per le piccole cose e i gesti semplici.
• Stretta collaborazione con l’Ente Pubblico per la piccola manutenzione e cura del verde.
• Invito allargato alle famiglie per vivere insieme il parco, inaugurando il nuovo “mangiapalloni”.
• Sinergia con le Forze dell’Ordine per un presidio più continuativo degli spazi pubblici.”
A questi episodi di vandalismi, purtroppo, sono seguiti i furti con scasso. Tre episodi in pochi mesi.
Le prime misure di protezione messe in atto purtroppo non sono state sufficienti.
Ma già nel mese di dicembre ci siamo incontrati con il Comune di Parma, proprietario della struttura e dell’Area Verde, e con la Polizia Municipale, per concordare insieme un intervento urgente in termini di presidio del luogo, per interrompere questa serie di danneggiamenti, che non sono rivolti solo alla bula, ma a chiunque si è sentito coinvolto, per quanto la bula ha saputo proporre e costruire in questi 36 anni di vita e attività”.

E conclude con la richiesta di “aiuto alla città tutta“.

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