Morsi alla testa e pugni al petto. Tutto per punirla quando non faceva le cose come le voleva lui. Tra le mura di casa la vita era diventata un inferno per una donna di origine marocchina, costretta a subire le violenze e le umiliazioni anche davanti ai due figli ancora piccoli. Più volte l’uomo avrebbe anche minacciato di ucciderla barbaramente. Un’escalation continua dalla scorso dicembre 2015 fin quando la donna, stanca e spaventata, ha deciso di chiedere aiuto. Oggi il marito, B.E.H., 48 anni, anche lui marocchino ma da tempo residente a Parma – nel frattempo arrestato su richiesta della Procura e rinchiuso in carcere – ha scelto di patteggiare un anno e 7 mesi di reclusione, ottenendo anche la sospensione condizionale della pena.
