Per la Giornata della Memoria 2017 il Comune di Parma e l’Istituto storico della Resistenza, in collaborazione con Comunità Ebraica di Parma, Anpi, Aned, presenta il progetto “Pietre d’inciampo” dell’artista tedesco Gunter Demning, che ha come scopo di depositare nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti tra il 1943 e il 1944.
L’iniziativa, attuata in diversi paesi europei, consiste nell’incorporare, nel selciato stradale della città, davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni, dei blocchi in pietra ricoperti con una piastra di ottone sulla quale vengono incisi il nome della persona, l’anno di nascita, la data, e l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta.
Queste informazioni intendono ridare individualità a chi si voleva ridurre soltanto a numero. L’espressione “inciampo” deve quindi intendersi non in senso fisico, ma visivo e mentale, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino e si imbatte, anche casualmente, nell’opera.
In particolare, a Parma l’intento è quello di ricordare tre famiglie ebraiche Della Pergola-Camerini, Fano, Levi e una antifascista Polizzi, posando appunto davanti alle loro abitazioni una pietra per ogni componente della famiglia.
Per la famiglia Camerini-Della Pergola sono state poste, nella giornata di oggi, tre pietre in via Torelli 10, per le sorelle Levi saranno, invece, due le pietre, in via Bixio 116, per la famiglia Polizzi 4 pietre in vicolo Santa Maria 6 e infine per la famiglia Fano vengono sistemate sei pietre in strada del Quartiere 9, durante una cerimonia pubblica alla presenza delle Istituzioni e degli Enti promotori.
La vicesindaco Nicoletta Paci, il presidente del Consiglio Comunale Marco Vagnozzi, il presidente della Comunità Ebraica Giorgio Yeuda Giavarini, il presidente del Comitato provinciale Anpi Aldo Montermini, il direttore di ISREC Marco Minardi, l’ideatore del progetto Gunter Demnig, i rappresentanti della famiglia Camerini-Della Pergola, il consigliere comunale Ettore Manno e altre autorità, tra cui anche il senatore Giorgio Pagliari hanno preso parte al momento dedicato al ricordo di queste famiglie parmigiane.
Il progetto prevede che ogni “installazione” di pietre, collocate nel marciapiede antistante l’ingresso dell’abitazione di cittadini deportati dai nazifascisti tra il 1943-44, venga “adottata” da una classe: al momento di posa delle pietre erano infatti presenti le classi terze delle scuole Parmigianino e Newton.
“Le pose di oggi – ha esordito la vicesindaco Nicoletta Paci – sono un importante momento all’interno di un progetto condiviso, che vuol essere un modo per non far dimenticare il passato, attraverso i nomi e le vicende accadute a queste persone”.
“Sono contento che questo progetto coinvolga le scuole – ha detto il presidente della Comunità Ebraica Giorgio Yeuda Giavarini – E’ infatti attraverso le giovani generazioni che si reitera la memoria degli accadimenti: queste pietre hanno la caratteristica di durare nel tempo, come deve essere per il ricordo delle persone i cui nomi sono incisi sulle loro superfici”.
“Queste pietre ci ricordano – ha sottolineato il presidente del Comitato provinciale Anpi Aldo Montermini – che queste persone sono state deportate in quanto “diverse”, in un periodo in cui a questa parola si attribuiva il significato di “nemico”: il monito per noi tutti deve essere quello invece di accettare le diversità”.
A spiegare nel dettaglio il carattere dell’iniziativa è intervenuto il direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Parma Marco Minardi che ha inoltre sottolineato come il progetto sia “un modo per educare alla memoria, una memoria che da privata diventa pubblica, affidata soprattutto alle giovani generazioni, attraverso degli elementi tangibili collocati sui luoghi storici degli avvenimenti”.
“Le vittime che si voglion ricordare attraverso queste pietre – ha commentato il senatore Giorgio Pagliari – sono vittime dell’odio come lo sono ancora tante nel nostro presente. E’ necessario ricordarle per appellarci alla capacità di rispetto dell’altro e fare in modo che non si verifichino mai più”.
Infine il promotore dell’iniziativa Gunter Demnig, dopo aver effettuato la posa delle pietre, ha ricordato che “l’importanza di questo progetto sta nel ridare un nome e quindi dignità e memoria, soprattutto attraverso i giovani, a queste persone vittime di deportazione, ricordandole proprio davanti alle loro abitazioni”.
Tra febbraio e marzo verranno organizzati due incontri didattici per scuola: uno in classe, di tipo laboratoriale, e un secondo, all’esterno, nei luoghi della deportazione in città.
Questa iniziativa rientra nel programma della Giornata della Memoria 2017 e s’intreccia con il progetto storico-didattico “Nei luoghi della Guerra e della Resistenza a Parma”, promosso da Comune di Parma – Assessorato ai Servizi educativi e dall’Istituto Storico della Resistenza.