Minacce dotte, ma pur sempre minacce. “Che Caronte ti accompagni” o che “Che i campi elisi accolgano la tua anima” esprimono chiaramente un augurio di morte. E poca importa se all’inferno o in paradiso. Di sicuro all’inferno è finito oggi un parmigiano di 36 anni, condannato a 2 anni di reclusione dal giudice Adriano Zullo (il pm Laila Papotti aveva chiesto 6 mesi in più) con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. La pena è stata comunque sospesa, previo risarcimento danni all’ex moglie – una 37enne parmigiana – di 15.000 euro.
La coppia dopo qualche anno di convivenza, si era sposata nel 2010 ma nel 2014 la donna ha chiesto la separazione. E’ stato quello l’inizio dell’inferno. Minacciata, offesa, strattonata davanti ai suoi due figli e ai suoceri, perseguitata con sms piuttosto esplici e pedinata. Nel luglio 2015, proprio in seguito a questi episodi, il giudice ha vietato al padre di incontrare i figli. Ma lui non si è arreso e in una circostanza ha spintonato l’ex moglie, facendola cadere per terra. Per lei è stato necessario il trasporto al pronto soccorso. Il giudice ha quindi aggiunto il divieto di avvicinamento e la denuncia ha portato al procedimento concluso oggi al tribunale di Parma con la condanna a 2 anni di reclusione.