La centrale termica di Santa Margherita torna al centro delle polemiche. I residenti della zona lamentano le emissioni maleodoranti, soprattutto nelle giornate più rigide. E a dare loro voce è ancora il consigliere di opposione Roberto Ghiretti che denuncia “un modo di gestire il rapporto con il cittadino che davvero non può più essere tollerato a Parma“.
“È il caso della piccola centrale termica di strada Santa Margherita che Iren ufficialmente utilizza per integrare il fabbisogno della rete di teleriscaldamento – sottolinea l’esponente di Parma Unita -. Da anni i residenti del nuovo quartiere residenziale compreso tra via Budellungo e via Saragat lamentano che l’impianto funziona sia di giorno che di sera, emettendo nell’aria un cattivo odore che provoca anche bruciore di gola. Il 25 marzo 2015, ben due anni fa, mi occupai della questione interrogando direttamente l’assessore all’ambiente Gabriele Folli. La risposta fu lapidaria: ‘Le caldaie dell’impianto di strada Santa Margherita, ed anche quelle di Via Lazio, vengono accese principalmente in orario mattutino e nei mesi più freddi per sopperire ai picchi di domanda del calore. Inoltre possono venire accese quando, a causa di guasti o anomalie di funzionamento della rete, è necessario assicurare il calore a tratti di tubazioni che altrimenti ne resterebbero sprovviste. Gli impianti di backup, dunque, non restano in funzione giorno e notte’. Le foto che allego – aggiunge Ghiretti – dimostrano abbastanza chiaramente che l’impianto funziona e non certo di mattina. I residenti che mi hanno contattato mi assicurano che l’orario di accensione dell’impianto spesso va ben oltre le sole ore mattutine”.
Una partita aperta, dunque, che ritorna nei periodi più freddi dell’anno. E tutt’altro che chiusa.
“Quanto ai cattivi odori, anche questi segnalati con persistenza, sarà mia cura approfondire la questione visto che, sempre in teoria, l’impianto di strada Santa Margherita dovrebbe produrre “semplice vapore acqueo” – conclude Roberto Ghiretti -. Mi auguro che anche l’Assessore voglia mostrare altrettanto interesse valutando la possibilità di chiedere analisi precise magari coinvolgendo Arpa e Nas e non affidandosi, come spesso ha fato in passato, alla sua personale percezione dei problemi. Già oggi depositerò un’apposita interrogazione nella speranza che almeno questa volta si ritenga di approfondire un minimo la natura delle denunce che riporto con continuità ormai da due anni a questa parte“.