Comune di Parma civilmente responsabile per i danni subiti dal giovane ghanese Emmanuel Bonsu, arrestato ingiustamente e picchiato da alcuni agenti della Polizia municipale. Per quella triste vicenda risalente al settembre del 2008, il processo d’appello bis, concluso oggi a Bologna, ha sentenziato che il Comune – finora escluso da questa responsabilità – deve risarcire Bonsu con una provvisionale immediatamente esecutiva di 135 mila euro, oltre alle spese legali, mentre il danno complessivo sarà poi liquidato in sede civile.
Più leggere, invece, le pene inflitte agli agenti della Polizia municipale, grazie al riconoscimento delle attenuanti generiche e alla derubricazione del reato di sequestro di persona in quello di arresto illegale. In qualche caso è anche intervenuta – a otto anni di distanza dai fatti – la prescrizione (violenza privata e perquisizione arbitraria).
L’agente Pasquale Fratantuono – famoso per la foto-trofeo con il giovane arrestato – è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione con interdizione per cinque anni dai pubblici uffici. L’ex vicecomandante Simona Fabbri e l’ispettore Stefania Spotti sono state condannate oggi a 3 anni di reclusione (in precedenza erano 5 anni). A Mirko Cremonini sono stati inflitti 2 anni e 9 mesi, mentre gli altri agenti Marco De Blasi, Andrea Sinisi e Giorgio Albertini hanno rimediato 2 anni e 8 mesi di reclusione.
Confermata infine l’assoluzione per Graziano Cicinato per le accuse di sequestro di persona e calunnia.
Il processo d’appello bis si è reso necessario dopo che la Cassazione aveva parzialmente annullato le condanne pronunciate in appello nel gennaio 2014, chiedendo di rivedere alcuni punti della sentenza.