Al Teatro Due debutta “Il Malato immaginario” di Molière

Al Teatro Due debutta “Il Malato immaginario” di Molière

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Debutta in prima nazionale martedì 10 gennaio alle 20.30 la nuova produzione di Fondazione Teatro Due, Il Malato immaginario di Molière, diretto da Walter Le Moli. Con Massimiliano Sbarsi nei panni di Argan.

L’ultima grandiosa opera del commediografo francese è un testo che vive di contrasti fra l’apparente leggerezza di una comédie-ballet e l’allucinata disperazione di un genio teatrale alla fine, un’opera profonda e molto complessa, difficilmente inquadrabile in un genere: fa ridere come una commedia, è amara come una satira, mette in scena la morte come una tragedia, parla del suo autore come un’autobiografia, contiene danza, musica e cori come una grand opéra.

È il 1672, annus horribilis per il drammaturgo, che ha perso la compagna di una vita, Madeleine Béjart, il terzo dei figli avuti da Armande, sua chiacchieratissima sposa, vede acutizzarsi la malattia che lo affligge da tempo, ed è stato detronizzato dal ruolo di impresario e organizzatore dei divertimenti del re; il gusto di Luigi XIV, infatti, è mutato, e con esso la politica culturale di Versailles, tesa verso l’opéra francese, al punto che viene concesso il monopolio nel campo della musica a Jean-Baptiste Lully, compositore principe della corte del Re Sole e (ormai) ex collaboratore di fiducia di Molière per la creazione delle musiche dei suoi spettacoli. Nonostante tutto, il 10 febbraio 1673, la Troupe du Roi capeggiata da Molière, mette in scena Il malato immaginario, con musiche, stavolta, di Marc-Antoine Charpentier e, soprattutto, con l’autore che recita nel ruolo del protagonista.

Senza nulla togliere alla tradizione che mette in scena Il malato immaginario come una farsa, è legittimo interrogarsi su altri significati di quest’opera, in cui è quasi impossibile separare la creazione artistica dal vissuto di Molière, tanto da farla diventare un vero e proprio testamento teatrale.

Sotto la guida di Walter Le Moli, l’Ensemble Stabile di Attori del Teatro Due, Cristina Cattellani (Belina), Laura Cleri (Toinette), Paola De Crescenzo (Angelica, Luisetta), Sergio Filippa (Tommaso Fecis), Luca Giombi (Dottor Aulente), Luca Nucera (Cleante), Massimiliano Sbarsi (Argan), Nanni Tormen (Professor Fecis, Professor Purgon) e Emanuele Vezzoli (Beraldo, Signor Buonafede), propone questa commedia rivedendone la tradizione, cercando di svelare gli strati nascosti e perseguendo il difficile compito di far ridere, ma senza facili buffonerie. Con le luci di Claudio Coloretti, gli arrangiamenti musicali di Bruno de Franceschi, i costumi di Gianluca Falaschi e lo spazio scenico in cui campeggia, dinnanzi a un’opera di Luca Pignatelli, solo la poltrona di Argan, ancora ci si interroga su cosa abbia voluto dirci Molière. È un trono? E, dunque, è lui il re? Il regno di Molière è il teatro. Da lì è un Re che può parlare a un altro Re?

La vicenda di Argan, ipocondriaco concentrato sulla sua (cagionevole?) salute, e della sua famiglia, fra mogli manipolatrici e serve scaltre, figlie irrispettose con i loro corteggiatori tenaci, tutti assediati da una pletora di medici armati di enteroclismi, si dipana sul filo dalla musica, pilastro drammaturgico delle comédies-ballet di Molière.

La cerimonia finale in cui Argan viene nominato Dottore è l’apice della pièce; questa farsa conclusiva conduce lo spettatore in un territorio dominato dall’ilarità e, allo stesso tempo, dalla massima serietà, dove si possa trionfare con una risata sulla morte.

Le repliche dello spettacolo (11, 12, 13, 19, 21 gennaio 2017, ore 20.30, domenica 15 gennaio, ore 16.00) si alterneranno con quelle de La Locandiera di Carlo Goldoni, (14 e 20 gennaio 2017, ore 20.30, 22 gennaio 2017, ore 16.00) che lo stesso ensemble artistico ha realizzato lo scorso anno e che viene ora ripreso.

Informazioni e biglietteria: [email protected] – Tel 0521.230242 – www.teatrodue.org

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