Il Tar respinge i ricorsi contro la nomina di tre dirigenti del Comune di Parma, in seguito al concorso bandito dall’amministrazione nel 2010. Donatella Signifredi e Roberto Barani potranno quindi restare ai Servizi Generali, mentre Flora Maria Stefania Raffa continuerà a lavorare ai Servizi Socio-culturali. A rivolgersi al Tar, in entrambi i casi, è stata Marta Segalini, dipendente del Comune di Parma nel settore finanziario e partecipate.
La funzionaria, essendo venuta a conoscenza per caso delle due selezioni, contestava a termini già scaduti per la presentazione della domanda, la mancata pubblicazione dei relativi bandi sulla Gazzetta Ufficiale. Un passagguio ritenuto fondamentale per la validità del concorso stesso.
Ci sono voluti anni, ma alla fine la decisione del Tribunale amministrativo di Parma è arrivata: entrambi i ricorsi sono stati dichiarati “improcedibili”. Quindi respinti. E la ricorrente condannata al pagamento delle spese, quantificate in complessivi 5.000 euro, oltre ad ulteriori 1.000 euro per ciascuno dei due ricorsi presentati da versare in favore dell’Amministrazione comunale. Salve quindi le due procedure concorsuali risalenti alla fine del 2010 e anche il posto dei tre dirigenti del Comune di Parma.
In sostanza, i ricorsi presentati hanno chiesto l’annullamento del bando pubblico, del regolamento che regola l’accesso alle qualifiche dirigenziali e “di tutti gli atti connessi e/o coordinati anteriori e/o conseguenti seppur non cogniti, ivi compresa l’eventuale graduatoria finale dell’impugnato concorso in ordine ai quali si riserva di presentare motivi aggiunti”. Ma non esplicitamente gli atti della procedura concorsuale e la graduatoria finale del concorso.
“La ricorrente non ha impugnato gli esiti della procedura concorsuale indetta con il bando gravato e, pertanto – scrivono in motivazione i giudici del Tar di Parma – nessuna utilità potrebbe derivarle dall’eventuale accoglimento del ricorso poiché sarebbero in ogni caso fatti salvi i provvedimenti a valle, ovvero, la graduatoria finale in virtù della quale gli odierni controinteressati risultavano vincitori del concorso e venivano assunti“.
E non basta la “formula di stile” della richiesta generica di annullamento “di tutti gli atti connessi e/o coordinati anteriori e/o conseguenti”. Quindi, secondo i giudici del Tar di Parma, “il ricorso deve pertanto essere dichiarato improcedibile stante la mancata impugnazione degli atti della procedura concorsuale ivi compresi la graduatoria finale e l’approvazione della stessa“.
A me sembra rispettosamente parlando una supercazzola, per citare amici miei.
Il Comune di Parma prende atto della sentenza del Tar a lui favorevole, la quale conferma la legittimità delle graduatorie relative ai bandi di concorso per dirigenti a suo tempo indetti. In conseguenza di ciò, i dirigenti del Comune di Parma vincitori di tali bandi vedono confermato il loro rapporto di lavoro a tempo indeterminato, tutto ciò a garanzia della stabilità organizzativa e operativa dell’Ente.
Comune di Parma
Ufficio Stampa