Parma non ha una metropolitana e probabilmente in pochi ricordano ancora la Metro Parma, la società di scopo nata sotto la sindacatura di Elvio Ubaldi per realizzare quel progetto milionario che il successore, Pietro Vignali, ha gettato nel cestino. Quella società, la Metro Parma, un decennio dopo, esiste ancora. Anche se ufficialmente in liquidazione dal 2010. Non ha mai fatto sostanzialmente nulla perché niente aveva da fare, ma è riuscita ad accumulare comunque debiti milionari. Ed ora chiede al Tribunale il concordato preventivo per chiudere la partita e anche bottega.
I debiti ammontano adesso a 3.873.157 euro e il liquidatore Pierluigi Boldrocchi entro il prossimo marzo dovrà trovare l’accordo con i creditori – essenzialmente banche – per sanare il debito e chiudere la società che attraverso la Holding Stt è di proprietà del Comune di Parma. Sul conto corrente di Metro Parma, a quanto pare, ci sarebbero soltanto 800 mila euro, versati dalla Cassa Depositi e Prestiti per pagare spese di progettazione. Mancherebbero dunque 3 milioni e il concordato andrà in porto soltanto se i creditori accetteranno di rinunciare a questa somma. E non sarà facile.
Metro Parma avrebbe dovuto gestire oltre 168,5 milioni di euro concessi dallo Stato per costruire la metropolitana, a patto che il Comune trovasse risorse per circa ulteriori 70 milioni. Nel 2010, dopo che l’opera era stata progettata e doveva essere realizzata dall’impresa Pizzarotti Spa, Vignali con grande coraggio ha fermato tutto. Lo scorso anno la Pizzarotti ha visto riconosciuto il danno ed è stata risarcita dalla Cassa Depositi e Prestiti che aveva trattenuto i fondi stanziati per il progetto.