Si sono conclusi i lavori di restauro conservativo e messa in sicurezza della torre campanaria di San Paolo, restituita alla città nel suo ritrovato splendore risalente al 1690. Un’opera voluta dall’amministrazione comunale, ma realizzata grazie all’importante contributo di Fondazione Monte Parma, che ha messo a disposizione 250.000 euro dei 447.000 necessari per la realizzazione del progetto redatto da Elena Bonelli, Nicola Simboli e Alessandro Zaccarini. Al taglio del nastro, preceduto dalla deposizione di una corona al Monumento ai Caduti e seguito dalla scopertura della targa, che testimonia l’importante contributo di Fondazione Monte Parma, sono intervenuti il sindaco Federico Pizzarotti, il presidente della Fondazione Monte Parma, Roberto Delsignore, gli assessori alla cultura, Laura Maria Ferraris, e ai lavori pubblici Michele Alinovi.
“Riportiamo oggi a nuova luce la torre campanaria – ha esordito il sindaco Pizzarotti – parte del significativo complesso di San Paolo che vogliamo restituire alla città completamente riqualificato. Un complesso che è un luogo simbolico della nostra città e che merita di essere valorizzato dal punto di vista strutturale e qualitativo. Un ulteriore pezzo prezioso della città di cui possiamo riappropriarci per godere della sua bellezza”.
“Siamo molto soddisfatti – ha detto il presidente della Fondazione Monte Parma Roberto Delsignore – di aver contribuito al recupero di un edificio che ha una grande importanza e un sentito valore per la città: la torre ora è restituita in tutto il suo splendore ai cittadini parmigiani e ai tanti turisti che spesso ospitiamo sul nostro territorio”.
“Anche il Monumento ai Caduti, molto caro alla nostra città – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Laura Maria Ferraris – è stato restaurato e si tratta di un recupero importante, per quello che questo luogo rappresenta per Parma e per i valori di civiltà e solidarietà che ci ricorda”.
“Oggi presentiamo la fine dei lavori di restauro dell’unica torre civica del Comune di Parma, situata su uno degli assi principali della città – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Michele Alinovi -. Questa è la prima pietra, la prima luce accesa nell’ambito di un percorso che prevede la riqualificazione di tutto il complesso, che diventerà un polo di attrattività urbana e sede della Fondazione “Parma UNESCO Creative City of Gastronomy”. Il cantiere al San Paolo è in piena attività e, dopo gli interventi alla torre campanaria, sono previsti altri importanti lavori di recupero dell’intero complesso. Il Comune di Parma, in questi anni, ha elaborato importanti progetti accreditati e sostenuti nell’ambito dei fondi Por Fesr Emilia Romagna 2014–2020, ottenendo finanziamenti significativi pari a 3 milioni di euro, proprio per la riqualificazione del complesso di San Paolo come “Distretto della Cultura dell’Eccellenza Agroalimentare”.
Gli interventi sono stati eseguiti dalla ditta Alchimia, che si è aggiudicata l’appalto, con la supervisione della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Parma e Piacenza. Le principali opere di consolidamento e messa in sicurezza hanno riguardato la croce e la rosa dei venti sulla cuspide della torre, le statue ad armatura e ai loro basamenti, le balaustre in pietra e cemento del primo loggiato e quelle in ferro del secondo loggiato, i pinnacoli e le pigne, le volte e le catene del primo e secondo loggiato, i solai intermedi e il castello campanario. Le opere di ripristino hanno interessato la copertura in rame della cupola a “cipolla”, particolarmente deteriorate e la coperture degli sporti di cornicione che, bonificati dall’eternit, sono tornati ad avere la pendenza originaria e l’originario rivestimento in lastre di piombo. Le opere di restauro e bonifica su tutta la torre hanno, poi, riguardato la sanificazione, i trattamenti biocidi, i trattamenti puntuali di consolidamento e pre consolidamento delle murature in laterizio e degli apparati decorativi in laterizio e pietra e trattamenti protettivi per garantire il risultato del restauro nel tempo. Sono stati restaurati i meccanismi degli orologi, ora funzionanti e sincronizzati con la campana a percussione ed è stato installato un sistema efficiente di dissuasori antivolatili. L’impianto di illuminazione, poi, ha cercato di dar valore all’aspetto originario del campanile barocco.