Otto mesi di reclusione per procurato allarme e resistenza a pubblico ufficiale. Si è concluso così il capitolo relativo alla giornata di follia che un tunisino di 32 anni ha avuto nel maggio 2012 nell’alloggio Acer che occupava a Baganzola. La condanna inflitta dal giudice Sebastiano Tosoni ha raggiunto il tunisino dietro le sbarre, dove è recluso per altri reati.
In quel giorno di maggio 2012 era stato lo stesso tunisino a chiamare il 113, minacciando il suicidio perché non aveva lavoro. Ma all’arrivo degli agenti, l’uomo ha dato in escandescenze lanciando piatti e stoviglie contro chiunque si avvicinava. Non solo, ha anche minacciato di far saltare la casa con il gas. Tanto che per non correre rischi gli agenti hanno fatto intervenire vigili del fuoco e addetti Iren per staccare la fornitura di corrente e gas. Dopo alcune ore di paziente trattativa, l’uomo ha poi mollato la presa e si è consegnato alla Polizia.