Bilancio Regione, Rainieri (Ln): “Non risolve i problemi, bene gli investimenti su...

Bilancio Regione, Rainieri (Ln): “Non risolve i problemi, bene gli investimenti su Parma”

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Un bilancio regionale negativo perché si limita a misure spot che non risolvono il disagio economico e sociale ancora vivo in Emilia ed in Romagna, anche se ci sono impegni importanti per infrastrutture strategiche su Parma”. Questo il commento del vicepresidente parmigiano dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Nord, Fabio Rainieri, al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per il 2017 approvato dai soli gruppi di maggioranza, Pd e Sel.

Finalmente la Regione, dopo decenni, ha capito l’importanza dell’Aeroporto di Parma, non solo per il nostro territorio provinciale ma per tutto il sistema regionale dei trasporti: alle parole, che per anni ha fatto credere che da sole potessero bastare a tenere in piedi il Giuseppe Verdi, ha fatto seguire i fatti, che poi sono le risorse, 12 milioni in tre anni – ha quindi proseguito il consigliere regionale del Carroccio emiliano –. Anche per il Ponte sul Taro di Maria Luigia sulla Via Emilia va apprezzato l’impegno ad un finanziamento importante: inizialmente doveva essere di 1,5 milioni che dovrebbero però diventare 2. Probabilmente non saranno sufficienti a completare la ristrutturazione ma quello regionale è uno sforzo importante ed apprezzabile. Avanti dunque insieme per trovare tutti i fondi occorrenti a quest’opera bussando alle porte sia di Governo che di Provincia che fino ad ora sono rimaste chiuse. Si tratta in ogni modo di due battaglie vinte dalla Lega nord a Parma che da sempre sostiene l’importanza di queste due infrastrutture e ora vede il suo lavoro produrre frutti”.

Per il resto invece – ha aggiunto Rainieri – il presidente Bonaccini propone una visione troppo idilliaca della società emiliana e romagnola cadendo nella tentazione di autoincensarsi. La realtà è invece che anche queste terre, pur se meno di altre, sono in costante declino. Le misure volute quindi da Bonaccini e dalla sua maggioranza PD e SEL non risolvono i problemi come la eccessiva tassazione per le imprese, specie quelle medie e piccole e la diminuzione dei servizi sanitari. Sono azioni troppo ideologiche e poco coraggiose per poterli risolvere. I soldi per migliorare la vita degli emiliani e i romagnoli ci sarebbero ma sono usati male, anche per inseguire le favole grilline come il reddito di solidarietà che finirà in gran parte in tasca agli immigrati”.

Ma c’è comunque un altro motivo di soddisfazione per il leghista Fabio Rainieri: “Molto bene l’impegno dato all’amministrazione regionale di salvaguardare i frutti antichi e dimenticati e ancora meglio, nell’ambito di quello stesso impegno, quello ulteriore di favorire la funzione didattica dei musei che si occupano di conservare la memoria contadina e di valorizzare le biodiversità dimenticate e le tradizioni enogastronomiche dell’Emilia-Romagna anche agevolando le visite didattiche per gli studenti”. E’ stata infatti approvata una risoluzione che impegna la Giunta regionale ad adoperarsi in tutte le sedi opportune per favorire la conservazione e la trasmissione dei genotipi ancestrali e del patrimonio culturale e colturale ad essi legato e quindi anche di sostenere le finalità didattiche dei Musei del gusto e dei Musei del mondo rurale tra cui rientrano anche i Musei del Cibo della Provincia di Parma.

Già da quest’estate abbiamo lavorato, presentando come Gruppo Lega Nord in Regione Emilia-Romagna un progetto di legge per rendere gratuite le visite scolastiche nei musei che si occupano di tradizioni contadine ed enogastronomiche – ha quindi spiegato Rainieri –. Ora, la nostra proposta sta divenendo sempre più concreta perché la Giunta regionale, oltre a dover sostenere, come proposto dai consiglieri del PD, le colture che stanno a poco a poco scomparendo pur costituendo una ricchezza insostituibile e coloro che tra tante difficoltà ancora le coltivano, è impegnata anche a valorizzare quelle attività museali che tramandano la tradizione enogastronomica e contadina rendendole maggiormente fruibili per le giovani generazioni e in particolare per gli studenti di ogni ordine e grado. Pertanto i musei del cibo in provincia di Parma, oltre ad avere un sempre più consolidato riconoscimento di pubblico, avranno anche un sostegno regionale mirato in particolare alla loro funzione didattica”.

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