“La legge di bilancio comprende reali e concreti provvedimenti che consentono di avere strumenti efficaci per chi già opera nel settore agricolo e per chi intende avviare una nuova attività. Tuttavia se si analizza il collegato fiscale emerge il non positivo aumento della burocrazia. Serve una vera semplificazione del sistema e non, come accade ancora una volta, un incremento del carico burocratico per le imprese”.
Ci sono luci ed ombre nella Legge di bilancio, approvata definitivamente, secondo l’analisi del presidente di Confagricoltura Parma Mario Marini.
La critica maggiore riguarda l’elenco clienti e fornitori sintetico che “da un adempimento annuale Iva diventa trimestrale ed analitico con la necessità di trasmettere telematicamente e trimestralmente i risultati della liquidazione Iva, un adempimento completamente nuovo e al quale sono obbligati anche i piccoli agricoltori esonerati, ad eccezione di quelli ubicati nelle zone montane con un conseguente incremento della burocrazia per i nostri associati e i nostri uffici”.
Marini analizza poi gli altri contenuti salienti della Legge di Bilancio. “Molto positiva – sostiene – è la misura che prevede l’esenzione dalla base imponibile dell’Irpef per gli anni dal 2017 al 2019 dei redditi domenicali agrari per gli agricoltori in possesso delle qualifiche di coltivatori diretti e di imprenditore agricolo professionale iscritti alla previdenza agricola, ossia circa 400mila soggetti in tutt’Italia”. Il presidente di Confagricoltura Parma valuta poi con favore anche l’incremento per l’anno 2017 delle percentuali di compensazione Iva applicabili alle cessioni di animali vivi della specie bovina e suina rispettivamente al 7,7 e 8%. Infine importanti sono anche il mantenimento della detrazione fiscale (50 e 65%) per le spese di ristrutturazione e di riqualificazione energetica degli edifici. Sono incrementate le detrazioni per le spese riguardanti gli edifici ubicati nelle zone sismiche e ad alta pericolosità e sono ricompresi tra i beneficiari del credito d’imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive turistico-alberghiere anche le strutture che svolgono attività agrituristiche. “Importante – conclude Marini – anche lo sgravio dei contributi pensionistici al 100% per i primi tre anni, al 66% per il quarto anno e al 50% per il quinto ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali di età inferiore ai 40 anni che si iscrivono nell’apposita gestione Inps nel 2017 con sgravio che spetta anche agli Under 40 che si sono iscritti all’Inps nel 2016, se operanti in territori montani o svantaggiati”.