Occupato da famiglie senzatetto l’ex Istituto Biondi delle Orsoline

Occupato da famiglie senzatetto l’ex Istituto Biondi delle Orsoline

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1481966750004-jpgQuattrodici famiglie e dieci singoli senza un tetto sulla testa hanno occupato stamane uno stabile delle suore in borgo San Domenico, da tempo disabitato. A sostenere gli occupanti, come sempre, la Rete Diritti in Casa. Alcuni di loro hanno già subito lo sgombero dagli alloggi occupati di recente in via Cagliari, via Zarotto e Borgo Riccio.

Per loro – secondo gli attivisti – non ci sarebbe altra soluzione possibile in quanto le strutture del Comune sono strapiene e di altri alloggi non se ne trovano. Con il freddo è impossibile per alcuni continuare a dormire in auto o in luoghi di fortuna.

“Dopo i vari sgomberi subiti abbiamo aspettato per mesi che si aprisse una trattativa seria e concreta per affrontare l’emergenza abitativa in città, in particolare che il prefetto intervenisse per convocare un tavolo provinciale sull’emergenza abitativa – sottolineano da Rete Diritti in Casa -. La ex Comunità educativa delle Orsoline “Biondi” accoglieva ragazze e ragazzi di famiglie in difficoltà, chiuso dalla scorsa estate e in procinto di essere venduto. Non è accettabile che un edificio destinato a finalità sociali e caritatevoli venga messo sul mercato perdendo la sua originaria funzione”.

Infine un appello anche agli abitanti della zona: “Ai vicini di casa, agli abitanti del quartiere Oltretorrente, facciamo un appello affinchè non cadano nella trappola del sospetto e della paura: se temete che l’occupazione dell’ex Biondi possa portare disagio e meno sicurezza nel quartiere dovete sapere che chi entra nel movimento di lotta per la casa e ricorre alle occupazioni viene a far parte di una comunità di persone che condividono valori e pratiche che condannano ed escludono comportamenti antisociali e che si prodigano a rendere più sicuri, confortevoli gli edifici”.

Istituto Biondi

Due anni dopo aver ricevuto la medaglia d’oro del premio Sant’Ilario per i suoi straordinari meriti nell’educazione dei ragazzi, l’Istituto Biondi ha chiuso i battenti a fine estate. Lo ha deciso la superiora generale delle Orsoline Figlie di Maria Immacolata che dal 1950 gestiscono la comunità educativa, accogliendo ragazzi di famiglie in difficoltà. Un lavoro fondamentale svolto sempre in collaborazione con i Servizi sociali e con l’aiuto di diversi volontari.

La decisione di chiudere quello che nel 1792 nacque come Ospizio Biondi per l’accoglienza delle ragazze abbandonate, è arrivata dopo numerosi tentativi di trovare soluzioni alternative. La crisi delle vocazione colpisce anche le Orsoline – tre quelle rimaste a gestire il Biondi – e non c’è al momento possibilità di ricambio. Inoltre la gestione della struttura di borgo San Domenico è diventata troppo onerosa per le suore. Non è stato possibile neppure trovare altre comunità religiose in grado di subentrare alle Orsoline, in quanto tutte costrette a fare i conti con la crisi delle vocazioni.

Adesso la struttura chiusa è diventata rifugio per le famiglie senzatetto che l’hanno occupata.

1 COMMENTO

  1. Ci viene segnalata una nuova occupazione abusiva.Questa volta in Borgo San Domenico.

    Se fosse confermato ci troveremmo di fronte ancora una volta ad occupazioni con le solite bandiere, stesse facce note, uguale prepotenza.

    Ancora una volta completo spregio delle regole, violazione ed occupazione della proprietà privata e completo disinteresse per le Leggi.

    Questo è il risultato di una politica che continua a premiare chi non rispetta le regole, arrivata anche ai casi limite dell’assegnazione delle case cantoniere per 18 anni agli abusivi o al via libera del Rettore per l’occupazione dei locali di Borgo Bosazza.

    Come Lega Nord Parma riteniamo intollerabile l’atteggiamento da parte dei vari organi istituzionali nei confronti di azioni palesemente illegali.

    È ingiusto per chi aspetta un alloggio nel rispetto degli attuali regolamenti e bandi. È pericoloso per il messaggio di tolleranza che viene dato a questi violenti. È sbagliato perché così si giustifica la delinquenza.

    Maurizio Campari
    Segretario Lega Nord Parma

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