A Parma aumentano del 20 per cento in un anno i casi di violenze e di maltrattamento nei confronti delle donne. Nel 2016 sono stati 142 i casi denunciati a fronte dei 124 dello scorso anno. Praticamente uno ogni 3 giorni. Ma quello che colpisce ancor di più nella paciosa provincia emiliana è il dato relativo alle violenze sessuali: 45 a Parma nel solo 2016. E poco importa se la statistica riporta che il numero è in calo rispetto alle 56 del 2015. In questo caso, anche una sola è più che troppo. Nel 2016, infine, si è registrata una sola violenza di gruppo, contro le 5 dello scorso anno.
A fornire i numeri di una piaga che non accenna a rimarginarsi, nonostante l’impegno di forze dell’ordine e associazioni, è stato il tavolo nato dal “Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto delle violenze nei confronti delle donne”, siglato il 30 giugno 2014, riunito in Prefettura.
Magistrati, forze dell’ordine, medici, Ausl e Centro Antiviolenza di Parma si sono confrontati sul fenomeno, partendo dai numeri ma anche dalle risposte messe in campo in questo anno. In particolare, da parte dei rappresentanti del Centro Antiviolenza, dell’Azienda Ausl di Parma e dei Comuni sedi di Distretto, è stato evidenziato un notevole aumento nell’anno in corso di cosiddetti “accessi in emergenza” ai Centri appositamente allestiti, da parte di donne che, nell’immediatezza della violenza subita, si sono recati per ricevere assistenza ed alloggio. Il fenomeno ha riguardato molte donne di nazionalità italiana, prive ormai di quella “consistente rete di sostegno familiare e amicale” di cui in precedenza potevano disporre.
A fronte di tale scenario è emerso come il lavoro avviato dalle diverse componenti interessate consenta di mettere in atto una tempestiva azione di contrasto del fenomeno e di tutela delle vittime. Il Tavolo, infatti, nel fornire unanimemente un giudizio positivo sulla validità e sulla utilità delle azioni, dei servizi e delle attività svolte, ha confermato la necessità di rinsaldare e rafforzare la rete dei rapporti esistenti fra tutti gli attori coinvolti, soprattutto per dare maggiore vicinanza, assistenza e sostegno alle vittime. Confermati, quindi, gli impegni assunti con il Protocollo d’Intesa, nella condivisa e rinnovata consapevolezza di agire tutti insieme per la tutela di “fragili vittime”.
E’ stata ribadita, quindi, l’importanza dell’ascolto e dell’attività del Centro Antiviolenza e dei Centri appositamente creati dal Comune di Parma e dai Comuni Capi Distretto, che costituiscono “ambienti protetti” ove le vittime possono trovare risposte e forme di tutela adeguate. E’ stata, inoltre, sottolineata la necessità di proseguire nella “formazione” di tutti gli operatori, anche di quelli appartenenti alle forze di polizia, attraverso l’organizzazione di incontri di lavoro mirati per fornire conoscenze qualificate e strumenti utili per un approccio più appropriato al fenomeno, anche ai fini di una sempre più efficace applicazione degli istituti giuridici precauzionali, previsti per il contrasto.
Appositi momenti informativi saranno destinati sia al mondo della scuola sia ai cittadini per far conoscere non solo quanto svolto nel delicato settore ma anche servizi, soggetti e referenti che prestano costantemente la loro opera sul campo. Le Istituzioni sanitarie e l’Ordine dei Medici hanno assicurato in tale direzione il loro fondamentale apporto, anche attraverso l’impiego dei medici di base.