La Pontremolese, la ferrovia tra Parma e La Spezia, si rimette in viaggio per il completamento del raddoppio dei binari di cui mancano 64 chilometri. Prima fermata: il pressing sui presidenti delle Regioni Toscana, Emilia e Liguria. È quanto ha deciso l’Associazione Tirreno-Brennero, ricostituita a novembre a La Spezia, dove si è riunito lunedì 12 dicembre, il consiglio di amministrazione con lo scopo di rilanciare il progetto di ammodernamento della linea, rimasto incompiuto dopo i primi 62 chilometri realizzati dalla Spezia a Villafranca Lunigiana e, di là dal valico appenninico, da Parma a Osteriazza.
Al capezzale del raddoppio della Pontremolese, nell’incontro tenuto nella sala auditorium dell’Autorità portuale della Spezia, sono intervenuti diversi esponenti politici e istituzionale delle province spezzina, apuana ed emiliane. Tra loro i senatori Giorgio Pagliari di Parma e Massimo Caleo di La Spezia, gli onorevoli di Parma Patrizia Maestri e Giuseppe Romanini, oltre al sindaco della Spezia Massimo Federici e a rappresentanti del mondo industriale, portuale ed economico.
“L’Associazione Tirreno Brennero – afferma il presidente Piergino Scardigli – è chiamata ad assumere tutte le azioni necessarie a richiamare le attenzioni del Governo, delle Ferrovie e in particolare delle Regioni. Per questo chiederemo il primo incontro a Firenze con il governatore Enrico Rossi, in modo che anche la sua amministrazione dia la giusta spinta allo sviluppo dei progetti. La chiave di volte infatti sono le Regioni. È da loro che partono gli impulsi per i piani strategici nazionali”.
I parlamentari presenti hanno puntato il dito sul surplace delle Regioni. “Abbiamo fatto – osservano i parlamentari – interrogazioni e incontri con i ministri insieme agli altri parlamentari delle province interessate alla Pontremolese. Messo insieme convegni e riunioni. Ma alla fine al ministero delle Infrastrutture hanno ribattuto che il punto di partenza è l’impegno delle Regioni. I rappresentanti di queste ultime devono mantenere la promessa elettorale e credere nel progetto strategico della linea pontremolese. Adesso tocca davvero a loro. Se non lo faranno si dovranno assumere la responsabilità del fallimento del raddoppio ferroviario tra Spezia e Parma”.
A fine 2014 si sono conclusi i lavori relativi alla tratta di 12 Km Solignano-Osteriazza e da allora più non si sono svolte, per mancanza di finanziamenti, altre attività di raddoppio sulla linea. Restano così oggi da realizzare 64 chilometri suddivisi nelle seguenti tratte: sul versante emiliano Parma-Osteriazza 25,5; per quanto riguarda la galleria di valico Berceto-Pontremoli in tutto 21; sulla tratta lunigianese la Pontremoli- Chiesaccia di 17,5. La spesa per il completamento del raddoppio e per la nuova galleria di valico al 31 marzo 2016 è stato valutato in 2 miliardo e 247 milioni a fronte d’una disponibilità di fondi pubblici pari a 56 milioni di euro. Vista l’entità delle risorse necessarie la ripresa dei progetti è stata studiate per tratte ed ancora per sub tratte con priorità alla Parma-Osteriazza. Quest’ultima linea dovrebbe essere realizzata in tre lotti: Parma-Vicofertile, Vicofertile-Collecchio e Collecchio-Osteriazza.
Per il momento fanno parte della nuova Associazione Tirreno-Brennero: Autorità portuale di Spezia e Carrara, Camera di commercio apuana, Cepim interporto Parma, Consorzio Zia interporto Verona, le associazioni Agenti marittimi, Spedizionieri e Doganalisti della Spezia, Confindustria Spezia, Livorno, Massa Carrara, Reggio Emilia, Toscana Sud, Liguria, Mantova, Lsct, Scuola nazionale trasporti e logistica della Spezia, Tarros-Spa, Port Service La Spezia. L’obiettivo più generale dell’Associazione presieduta da Piergino Scardigli è quello di interventi finalizzati a potenziare il collegamento tra la portualità dell’alto Tirreno e la rete ferroviaria europea attraverso il valico del Brennero.