A consentire la cattura dei due pusher albanesi armati anche di pistola, sono state le segnalazioni arrivate alla Polizia da alcuni abitanti della zona in cui i due operavano. Emergono nuovi particolari sull’operazione che il 1 dicembre scorso ha portato in carcere Ervis Biturku, 31 anni, ed Eduart Nova di 34, entrambi albanesi, disoccupati, entrambi già noti alle forze dell’ordine per precedenti legati al mondo della droga.
Gli agenti della sezione Antidroga, dopo una serie di servizi di appostamento ed osservazione, hanno visto uscire dal palazzo segnalato e per questo monitorato, due persone di cui una nota per i suoi precedenti in materia di stupefacenti. Seguiti in maniera discreta i due sono stati fermati in Strada Martiri della Liberazione. All’atto del controllo i due manifestavano una forte ed ingiustificata agitazione, tale da indurre gli agenti della sezione antidroga a presupporre che potessero occultare sostanza stupefacente.
La perquisizione personale, in effetti, permetteva di rinvenire all’interno del borsello a tracolla indossato da Biturku ben 15 involucri contenenti cocaina già pronta da spacciare, del peso complessivo di 12,8 grammi. Inevitabile a quel punto la perquisizione a casa dei due, da cui erano stati visti uscire poco prima. Gli agenti hanno quindi trovato una pressa artigianale per il confezionamento dei ”pani” di sostanza stupefacente, ulteriori 60 grammi di cocaina e 17 di marijuana, nonché una pistola marca “Bernardelli” calibro 22 comprensiva di caricatore con 8 proiettili.
Biturku e Nova sono stati quindi arrestati per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, oltre che per detenzione illegale di un’arma da fuoco. I due sono stati rinchiusi nel carcere di via Burla, a disposizione del pm Paola Dal Monte che indaga insieme alla Squadra mobile sul loro giro di spaccio.