Attimi di paura la notte scorsa in via Mattei, dove ignoti hanno messo a segno un attentato contro la sede dei sindacati di base Usb. Qualcuno ha lanciato contro la saracinesca dell’ufficio sindacale una bottiglia Molotov, che ha provocato danni solo all’esterno della sede. Le fiamme, che hanno danneggiato la saracinesca e rotto una vetrata, non si sono per fortuna propagate all’interno. Anche perché la sede è al piano terra di una palazzina abitata e confina con altre attività.
Nessuna rivendicazione in merito a un atto chiaramente dimostrativo ed intimidatorio verso il sindacato protagonista di diverse battaglie. Non ci sarebbero neppure piste da seguire, ma la Polizia scientifica – che oggi ha effettuato i rilievi – ha messo insieme tutti gli elementi possibili per cercare di dare una spiegazione a quanto accaduto.
Dura, in proposito, la presa di posizione del sindaco Federico Pizzarotti: “Un atto indegno e antidemocratico contro una sigla sindacale che svolge liberamente e legittimamente il proprio mestiere. La mia vicinanza e solidarietà vanno a tutte le donne e a tutti gli uomini dell’Unione Sindacale di Base, e in generale a tutti i rappresentanti sindacali, che devono essere considerati a esempio di un sistema democratico in difesa dei diritti dei lavoratori. Una democrazia senza sindacati è una democrazia zoppa. Mi auguro che le autorità preposte facciano al più presto chiarezza su quanto è accaduto e perché. Atteggiamenti di questo genere, se confermati, non trovano posto né legittimità a Parma”.
Radicale la posizione del Partito Comunista di Parma, che “esprime solidarietà e sdegno ai lavoratori aderenti all’Usb per il grave atto intimidatorio perpetrato ai danni della loro sede di Parma. Ogni azione contro associazioni ed organizzazioni di lavoratori, come sono i sindacati di base, è da ascrivere al pesante clima di violenza quotidiana, diretta ed indiretta, che il capitale esercita nei confronti della classe operaia, dei lavoratori salariati e dei ceti popolari. Il Partito Comunista ritiene indispensabile la costruzione di un forte sindacato di classe che, senza cedimenti a forme tattiche di compatibilità e compromessi col sistema dominante, sappia porsi su di un terreno di resistenza e contrattacco nei confronti delle pesanti ripercussioni che le politiche del capitale hanno sui lavoratori e sui ceti popolari“.
Piena solidarietà ancora dalla Federazione provinciale di Rifondazione comunista e dal coordinamento Giovani comunisti: “Gli autori di tale vergognoso atto non sono ancora noti ma certo è noto che l’USB, con la sua attività in vertenze delicate e la sua partecipazione a diverse lotte, in ultima quella contro le riforme del Governo Renzi, suscita da anni l’ira di molti. Colpire USB significa colpire le lotte di migliaia di lavoratori e lavoratrici sul territorio, non possiamo che condannare questo gesto e auspicare che vengano scoperti il prima possibile i mandanti“.