Consorzio Agrario di Parma, arriva alla guida Giorgio Collina

Consorzio Agrario di Parma, arriva alla guida Giorgio Collina

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collinaIl Consorzio Agrario Parma (CAP) ha da poche ore un nuovo direttore. Si tratta del bolognese Giorgio Collina, che prende il posto di Ivan Cremonini, al cui fianco aveva già lungamente operato, nel territorio bolognese e al quale è legato da un’amicizia di vecchia data. Il passaggio di consegne si è tenuto nei giorni scorsi, alla presenza dei dipendenti e di Giorgio Grenzi, presidente del Cap, il quale ha sottolineato le tre doti di Cremonini, che hanno consentito di recupeare e potenziare il Consorzio: professionalità , dedizione, grande onestà e correttezza.

<Ho accettato – ha detto Collina – molto volentieri l’incarico. Ora risulta fondamentale dare ulteriore continuità a un Consorzio che ha vissuto momenti difficili, ma che respira già aria nuova. Questo è l’obiettivo principale, però abbiamo anche delle sane ambizioni. Per esempio puntare alla crescita, pure attraverso l’attività mangimistica, in particolare legata alla migliore e salubre qualità non Ogm>.

Il curriculum del cinquantasettenne Collina, sposato e con un figlio, lo vede dapprima interprete diretto dell’attività agricola <sul campo> come fattore di una cooperativa bolognese, dal 1980 al 1996. In seguito entra nel Consorzio Agrario di Bologna, per poi diventare, nell’ordine: agente di vendita a Imola, capo area, direttore della società Quality Cid, controllata dal Consorzio bolognese, attraverso la quale conosce mercati esteri, prezzi e segreti degli andamenti dei diversi mercati. Nel 2013 diventa direttore del Consorzio Agrario di Perugia e poi ricopre lo stesso ruolo in Piemonte dove conduce una grande opera di fusione dei Consorzi del Piemonte orientale (Alessandria, Novara e Vercelli) , poi approda alla direzione del Piemonte Nord Ovest (Torino, Asti, Cuneo) insieme a parte della Liguria (Imperia, Savona).

Durante il passaggio di consegne, il direttore uscente ha evidenziato di lasciare un Consorzio <in buona salute operativa, con un percorso dapprima tortuoso e molto impegnativo, che ha permesso però, di avere ottima continuità e positività di bilancio in equilibrio. Nello stesso tempo ha ridato fiducia ai soci e ai clienti, con servizi concreti, innovativi e, anche i dati del 2016, saranno molto positivi>.

Di fatto Cremonini, arrivato all’inizio del periodo commissariale, ha tracciato il percorso strutturale dell’asset aziendale operativo con cui il Cap si è riappropriato delle proprie funzioni e sfere d’azione nel campo agroalimentare. Nel contempo è riuscito, in collaborazione con il suo staff, nell’impresa di mettere in sicurezza l’occupazione e infondere entusiasmo indispensabile per il presente e il futuro ai dipendenti.

 

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