Si alza il sipario sulla nuova Stagione di Europa Teatri realizzata con il sostegno del Comune di Parma nell’ambito del Sistema Teatrale convenzionato e con Regione Emilia-Romagna, che presenta un fitto programma di appuntamenti rivolti agli adulti, al pubblico dei più giovani, alle scuole, in un percorso articolato che si snoda tra spettacoli e attività formative.
Sette i titoli che compongono la Stagione Serale che inaugura con “Il deserto e la neve. Una storia vera” (3 dicembre) narrazione con musica dal vivo di Carlo La Manna e Daniele Di Bonaventura, uno spettacolo che racconta una storia vera di integrazione culturale e religiosa. Si prosegue con il gradito ritorno di un maestro della scena teatrale italiana: Danio Manfredini in “Divine” (7 gennaio), presentazione, in forma di reading, della sceneggiatura cinematografica liberamente ispirata al romanzo Nostra signora dei fiori di Jean Genet, da lui scritta. L’attore è accompagnato nella narrazione dai disegni dello storyboard realizzati come primo immaginario del film poi approdato al teatro nello spettacolo Cinema Cielo.
A gennaio (27,28,29) Mondo Bello ed Europa Teatri presentano “L’educazione sentimentale di Cappuccetto Rosso” di Sabina Borelli e Paolo Ferrari, anche in scena insieme a Sandra Soncini, Loredana Scianna e Giorgia Valeri. Una rivisitazione dei testi La ballata di Cappuccetto Rosso di F. Garcia Lorca, Favola d’amore di H. Hesse, Il Cantico dei Cantici: tre testi, tre dimensioni, tre livelli dell’amore per un percorso fisico, mentale e sensoriale di una narrazione fiabesca, mistica, pagana che è l’educazione sentimentale di Cappuccetto Rosso.
“Cuore” de I Teatri Soffiati (4 febbraio), di e con Alessio Kogoj, che firma anche la regia insieme ad Angelo Facchetti, è la storia di un signore che ha deciso di togliersi il cuore e di metterlo nel cassetto più alto del suo armadio. Da quel momento le sue giornate cominciano a trascorrere più lente e il signore ha sempre meno energia. Uno spettacolo, senza parole, lieve e profondo, un teatro di melanconica comicità dove le sceneggiate si alternano alle paure, ai desideri, ai sorrisi e alle lacrime che sbocciano come fiori tra palco e platea.
In occasione della Giornata Internazionale della Donna, Europa Teatri presenta “Senza tacchi” (8 e 9 marzo), da un’idea di Chiara Rubes, con Chiara Rubes e Franca Tragni, uno spettacolo che parla delle donne, di come nel dolore a volte ci si cacciano, incapaci di recidere i legami con chi fa loro del male. Un monologo per attrice e musicista è il primo studio di “Liturgia per Hildegarda” (Noceto, marzo 2017, luogo e data da definire) realizzato da Associazione Ascolto ed Europa Teatri, con il sostegno del Comune di Noceto, un progetto di Ilaria Gerbella (suoi anche testo e regia) e Patrizia Mattioli, voce e azione scenica Loredana Scianna, musiche originali eseguite dal vivo da Patrizia Mattioli. Hildegarda di Bingen (1098-1179), religiosa benedettina, mente straordinaria per forza e energia, è considerata profeta, poetessa, drammaturga, musicista, esperta in fisica e in morale politica. Il procedere organico tra la stesura del testo drammaturgico e la composizione della sequenza musicale elettroacustica, permette un lavoro d’improvvisazione scenica tra parola/gesto, voce/suono, così da porsi in una condizione d’ascolto e abbandono attivo che consente l’accadere delle cose.
Una rilettura contemporanea dell’Otello di Shakespeare per parlare di relazioni, invidie, gelosie, stati d’animo che inducono al desiderio di vendetta e di prevaricazione, è “Following Iago” (1 aprile) uno spettacolo del Teatro Telaio, con Alessandro Mor, drammaturgia Silvia Mazzini e Angelo Facchetti, regia Angelo Facchetti. Protagonista è Iago, che prende la parola per raccontare la sua versione dei fatti: il punto di vista del persecutore, della mente spietata che muove chi gli sta intorno come se fosse il suo branco.
La sezione mATERIE pRIME Creazioni presenta vari appuntamenti dedicati ad artisti emergenti e ad insolite proposte: “Le 12 Notti” (22 dicembre), brevi piéces degli allievi del laboratorio di II livello teatro e musica a cura di Ilaria Gerbella e Patrizia Mattioli, “Improvvisamente Alice” (20 e 21 gennaio), di e con Giulia Canali, liberamente ispirato a Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll, “La magia del teatro e della vita…un piano infinito” (Ratafià Teatrobar, 22 gennaio, 12 febbraio, 19 marzo), serate di letture e scene dal libro di Isabelle Allende Il piano infinito, musica e divinazione con i simboli dei tarocchi, progetto a cura di Chiara Rubes, “Guerriera” (18 marzo) di The Covers, con Cristina Gianni, regia Francesco Marchi, “La Voce Umana” di Le (OGM) Ombre Geneticamente Modificate, con Monica Amaro, Cristina Rossini, Rossella Torri, regia Stefano De Stefano (22 aprile).
Dal 15 al 20 maggio 2017 si svolgerà, dopo l’edizione zero dello scorso anno, SELACHIMORPHA (1) rassegna di danza contemporanea, in collaborazione con importanti realtà del territorio.
RASSEGNA TEATRO RAGAZZI
Inaugurano la rassegna per il pubblico dei più giovani due spettacoli di Europa Teatri: “Fiocco di neve fiocco di lana” (11 dicembre), con Chiara Rubes e Franca Tragni, regia Chiara Rubes, liberamente ispirato ai personaggi de La regina delle nevi di Hans Christian Andersen, un viaggio immaginario che parte dal rito della buonanotte, e “Il Soldatino di Stagno“ (17 e 18 dicembre), con Umberto Fabi, Davide Rocchi, Loredana Scianna, ideazione, allestimento scenico e regia Yannick De Sousa Mendes, Loredana Scianna, coreografie di Davide Rocchi, disegni di Gianluca Foglia “Fogliazza”.
Alla favola dei Fratelli Grimm è invece ispirato lo spettacolo “I Musicanti di Brema” di Teatroperdavvero (15 gennaio), con Marco Cantori e Giacomo Fantoni, regia Marco Cantori mentre I Teatri Soffiati presentano “Cuore” di e con Alessio Kogoj, che firma anche la regia insieme ad Angelo Facchetti (4 febbraio). Un gioco di luci e ombre, emozionante e dal ritmo mozzafiato, è “Mani D’argento” (25 e 26 febbraio) di Europa Teatri: una fiaba rocambolesca con protagonista una eroina a cui vengono, complice un padre poco accorto, tagliate le mani. Sempre Europa Teatri (25 e 26 marzo) presenta “I Cigni Selvatici”, testo e regia Ilaria Gerbella, con Chiara Rubes. Una narratrice che fa scaturire dalle pagine di un libro i protagonisti della fiaba, ed è grazie all’interazione tra i personaggi fantastici e la narratrice che essa lentamente si calerà e vivrà quello che la protagonista della fiaba vive: questa è la magia della lettura. Conclude la rassegna “Following Iago” (1 aprile) del Teatro Telaio, con Alessandro Mor, drammaturgia Silvia Mazzini e Angelo Facchetti, regia Angelo Facchetti.
SCUOLE E FORMAZIONE
Oltre alla rassegna di teatro al mattino rivolta alle scuole di ogni ordine e grado, Europa Teatri è da sempre luogo attento alla formazione. Anche quest’anno varie ed articolate le tipologie di seminari e laboratori rivolti a ragazzi e adulti. I laboratori di I livello, che intendono avvicinare chi ancora non ha esperienza per creare insieme un luogo di lavoro, scambio, presenza attiva del “fare”, sono condotti da Chiara Rubes e Davide Rocchi e tendono alla sperimentazione di molteplici possibilità, non solo rivolte all’agire attoriale, ma anche all’organizzazione della rappresentazione nello spazio e nel tempo.
Quelli di II livello hanno invece l’obiettivo di proseguire il lavoro di apprendimento e ricerca di coloro che hanno già maturato una base di esperienza teatrale: di teatro e musica il laboratorio di “La Dodicesima Notte” a cura di Ilaria Gerbella e Patrizia Mattioli, un percorso di ricerca che si muove all’interno della commedia shakespeariana. A questi si aggiungono i Laboratori Danza e Attori condotti da Loredana Scianna e Davide Rocchi con un progetto biennale su Stravinsky, a partire da Le sacre du printemps. Per ragazzi dagli 11 ai 14 anni è invece il laboratorio condotto da Chiara Rubes e Ilaria Gerbella che si propone come momento di crescita per stimolare la creatività corporea in stretto contatto con la parola, in relazione allo spazio e all’incontro con l’altro/gli altri.
I laboratori di pratica teatrale prevedono esiti aperti al pubblico: prova aperta del laboratorio di I livello a cura di Chiara Rubes e Davide Rocchi (5 aprile), esito del laboratorio di danza a cura di Loredana Scianna e Davide Rocchi (28 e 29 aprile), esito del laboratorio per attori a cura di Loredana Scianna e Davide Rocchi (6 e 7 maggio), esito del laboratorio di II livello di teatro e musica a cura di Ilaria Gerbella e Patrizia Mattioli (12 e 13 maggio).
A questi si aggiungono i seminari con Leonardo Capuano (dal 25 al 27 novembre), con Patrizia Aroldi (dal 3 al 5 marzo) e Tommaso Ragno (dal 7 al 9 aprile).
Stagione Serale 2016/2017
Sabato 3 dicembre 2016 ore 21.15
SONIRIK
IL DESERTO E LA NEVE una storia vera
narrazione musicata dal vivo
con Carlo La Manna narrazione e contrabbasso | Daniele Di Bonaventura bandoneon
Nella primavera del 2001, in una piccola frazione di circa 300 abitanti, una coppia di giovani arabi affitta una casa vicino ad un convento di frati francescani. La loro presenza disturba fin da subito la quiete del paese: la comunità, composta solo da contadini e artigiani originari del luogo, non ha mai avuto contatti con “stranieri”, specialmente musulmani, e la nuova famiglia viene isolata. I frati, Santino e Bulio, osservano con interesse questa nuova situazione e si chiedono come possano far incontrare queste due culture così diverse e apparentemente così lontane. Una mattina, dopo le lodi, decidono di bussare alla porta di Adel e Amina e, come segno d’amicizia, portano con sé i pomodori e l’insalata che loro stessi coltivano, ma Adel rifiuta ogni dono e gentilmente li invita a non occuparsi di loro.
Dopo qualche mese, la gravidanza di Amina induce Adel ad avvicinarsi prudentemente a fra’ Santino e fra’ Bulio: la donna ha qualche piccolo malessere e i frati la sanno aiutare con infusi e semplici consigli. I mesi passano, il parto è previsto per gennaio e nel frattempo Amina non si è sottoposta a nessuna visita. La vigilia di Natale, mentre tutti festeggiano e i frati pregano, Adel corre al convento per cercare aiuto: Amina sta per partorire. I frati prendono in mano la situazione con calma, si fanno aiutare da alcuni vicini per procurare il necessario. Ora la casa è piena di gente. Passa la mezzanotte, il travaglio è iniziato, il parto è difficile, ma alle tre del mattino viene alla luce una bambina. Il padre, i frati e le comari stanno tutt’ intorno e mentre Amina piange, Mariuccia ricorda che quello è il giorno di Natale e che quella nuova vita, ha spezzato la paura.
Sabato 7 gennaio 2017 ore 21.15
LA CORTE OSPITALE
DIVINE
liberamente ispirato al romanzo di Jean Genet “Nostra Signora dei Fiori”
con Danio Manfredini | disegni Danio Manfredini
Mi sono infilato nel romanzo di Jean Genet nel 1990: non ne sono ancora uscito. Non so che cosa mi ha tenuto così a lungo legato a quelle pagine, a quelle storie. Incontravo le città, le persone, mi intrecciavo con loro, per finire spesso col dire: va bene, per oggi basta, chiudo la porta, ne ho abbastanza. Allora veniva il momento di aprire le pagine di quel libro e di trovare le parole liriche, poetiche, da sovrapporre ad una realtà incontrata, troppo cruda, troppo nuda, per essere vista così com’è. Non è che volessi decorare niente, ma quando disegnavo immagini ispirate al romanzo, quei tratti neri, grigi, acquosi, mi rivelavano figure icona, con aria quasi eroica nel loro attraversare la desolazione. Mi sono rispecchiato nell’infanzia di Louis, negli slanci amorosi di Divine e nelle sue tristezze. Mi sono ritrovato nella ribellione e nel senso di distruzione che emana il giovane assassino Nostra Signora dei Fiori. Li vedevo come archetipi, forse rappresentazioni mitologiche e quando nella vita, nella strada, andavo incontrando quelle tipologie umane che furono fonte di ispirazione per Genet, mi veniva da sovrapporre loro quell’immagine disegnata, come una lastra. Vedevo nell’oggi, incarnarsi nell’umano un archetipo. Il legame ossessivo col romanzo mi portava a pensare che avesse a che fare col mio destino e che avrei potuto riconoscere il mio tra uno di quelli dei personaggi.
Destino vuole che io continuassi a leggere quel libro, a trarne immagini disegnate, appunti di sceneggiatura per il cinema. Il tempo è passato tra nuovi incontri, nuovi amori, amici scomparsi. Disegnavo le persone, era il tentativo di fissare la sensazione dell’incontro. Oggi guardo quei disegni come un promemoria che mi riconduce all’accadimento originale, il fatto reale che sta oltre l’immagine torna alla mia memoria, con il potere di calarmi in un umore, in una sfumatura del mondo interiore. Ho scritto la sceneggiatura di questo romanzo che presento al pubblico in forma di reading, mi accompagnano i disegni dello story bord che avevo realizzato come primo immaginario di un film che è poi approdato al teatro nello spettacolo Cinema Cielo.
Danio Manfredini
Venerdì 27 e sabato 28 gennaio 2017 ore 20.00, 20.45, 21.30
domenica 29 gennaio 2017 dalle ore 16.00 alle ore 19.00 INSTALLAZIONE
MONDO BELLO / EUROPA TEATRI
L’EDUCAZIONE SENTIMENTALE DI CAPPUCCETTO ROSSO
di Sabina Borelli e Paolo Ferrari | con Sabina Borelli, Paolo Ferrari, Sandra Soncini, Loredana Scianna, Giorgia Valeri | regia Sabina Borelli e Paolo Ferrari | musiche originali e videoinstallazioni C999 | rivisitazione dei testi La ballata di Cappuccetto Rosso di F. Garcia Lorca, Favola d’amore di H. Hesse, Il Cantico dei Cantici
Lo spettacolo porta in scena il pubblico. La scena è un unicum dove gli attori animano, alcuni spettatori vivono, altri spettatori assistono dove e nel tempo che ognuno determina per sé. Le parole, da cui lo spettacolo trae energia, sono un intreccio di Federico Garcia Lorca, Herman Hesse e di Salomone, terzo re d’Israele attraverso il suo Cantico dei Cantici. Tre testi, tre dimensioni, tre livelli dell’amore in un percorso fisico, mentale e sensoriale, in cui lo spettatore verrà calato nella narrazione fiabesca, poi mistica, poi “pagana” che è l’educazione sentimentale di Cappuccetto Rosso. Lo svelarsi a poco poco dell’incontro coi sensi, dalla dolcezza alla sensualità fino alla trascendenza, è ammantato dall’infinito senso circolare che è la complementarietà degli opposti. Al centro della scena una grande videoinstallazione multistrato, una sequenza di membrane che tracciano un cammino fisico che una parte degli spettatori ad ogni rappresentazione vivrà in prima persona in stato di privazione sensoriale (visiva ed auditiva) guidati passo dopo passo dagli attori in scena. Il pubblico errante avrà la possibilità di navigare l’ambiente a proprio piacimento, vivendo lo spettacolo secondo il proprio sentire e divenendo carne dell’installazione. Una favola per aprire gli occhi ad occhi chiusi verso il senso della vita che è l’amore, conoscere fino in fondo la carne per imparare a lasciarla andare, luce e buio e così tutte le dicotomie dell’esperienza umana. Un dramma della felicità che nasce tale dal suo opposto.
Sabato 4 febbraio 2017 ore 21.15
I TEATRI SOFFIATI
CUORE
di e con Alessio Kogoj | regia Angelo Facchetti e Alessio Kogoj | audio tecnica Plamen Solomonski | disegno luci Mariano Detassis | costumi Chiara Defant | organizzazione Saba Burali
Questa è la storia di un signore che ha deciso di togliersi il cuore e di metterlo nel cassetto più alto del suo armadio per non pensarci più. Da quel momento però le sue giornate cominciano a trascorrere più lente e il signore ha sempre meno energia. Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato…solo il telefono sembra non tacere mai e il computer diventa un rifugio sicuro fino a tarda notte. La solitudine e la fatica si fanno sentire sempre di più, ma anche il cuore fa sentire la sua mancanza. Uno spettacolo senza parole, lieve e profondo, un teatro di melanconica comicità dove le sceneggiate si alternano alle paure, ai desideri, ai sorrisi e alle lacrime che sbocciano come fiori tra palco e platea. Quando tutto sembra a portata di mano c’è ancora qualcosa che sfugge…
“Già… a volte capita di soffrire proprio perché il cuore ci connette direttamente alle emozioni e non solo a quelle che fanno stare bene. Allora togliere il cuore può essere una soluzione alle preoccupazioni, un antidoto e una protezione per il malessere”.
Mercoledì 8 e giovedì 9 marzo 2017 ore 21.15
eUROPA tEATRI
SENZA TACCHI
da un’idea di Chiara Rubes | con Chiara Rubes e Franca Tragni | testo Rossella Canadè
Un regalo. Un regalo che sta in uno sguardo. Amico è chi ci guarda davvero, chi ha saputo cogliere la cifra della nostra vita, spesso nel nostro personale male di vivere o dei nostri mediocri ma essenziali gesti eroici… Quello che se lo svegli a orari improponibili non s’infuria con te, ma con chi ti fa star male. Quello che prende la tua ansia per il colletto e la lancia lontano. Senza tacchi è uno spettacolo che parla delle donne perché loro, soprattutto, nel dolore a volte ci si cacciano, incapaci di recidere i legami con chi fa loro del male. Si illudono di poter cambiare le persone, come la topolina che crede che il gatto di cui è¨ innamorata possa diventare vegetariano. E lui alla fine della favola se la mangia. Per uscire da questi vicoli ciechi bisogna togliersi i tacchi. E cambiare gli occhiali: provare a vedere il mondo in un altro modo e riuscire anche a raccontarlo.
Noceto / Marzo 2017 (luogo e data da definire)
ASSOCIAZIONE ASCOLTO e eUROPA tEATRI
con il sostegno del Comune di Noceto
LITURGIA PER HILDEGARDA
STUDIO I la drammaturgia della parola
monologo per attrice e musicista
progetto di Ilaria Gerbella e Patrizia Mattioli | voce e azione scenica Loredana Scianna | musiche originali eseguite dal vivo Patrizia Mattioli | testo e regia Ilaria Gerbella
Hildegarda di Bingen (1098-1179), religiosa benedettina, mente straordinaria per forza e energia, scrisse moltissimo e, in base alle sue opere, può essere considerata profeta, poetessa, drammaturga, musicista, esperta in fisica e in morale politica.
Con la sua profonda sensibilità sapienziale e profetica fissa lo sguardo sull’evento della rivelazione, ma è attraverso la sua cosmologia che arriva ad interpretare tutta la vita come un’armonia. L’universo intero per lei è formato da un’unica e sublime sinfonia.
Il suo linguaggio è caratterizzato da uno stile originale ed efficace, ricorre volentieri ad espressioni poetiche dalla forte carica simbolica, con folgoranti intuizioni, incisive analogie e suggestive metafore. Il procedere organico tra la stesura del testo drammaturgico e la composizione della sequenza musicale elettroacustica, permette un lavoro d’improvvisazione scenica tra le forme espressive: parola/gesto, voce/suono, così da porsi in una condizione d’ascolto e abbandono attivo che consente l’accadere delle cose.
Sabato 1 aprile 2017 ore 21.15
TEATRO TELAIO
FOLLOWING IAGO
con Alessandro Mor | partecipazione in video di Michele D’Aquila, Massimo Politi, Abderrahim El Hadiri e Uta Kargel | drammaturgia Silvia Mazzini e Angelo Facchetti da W. Shakespeare | scene e video Giuseppe Luzzi | scenotecnica Mauro Faccioli | regia Angelo Facchetti
Una rilettura contemporanea dell’Otello di Shakespeare per parlare di relazioni, invidie, gelosie, stati d’animo che inducono al desiderio di vendetta e di prevaricazione.
Protagonista Iago, che prende la parola per raccontare la sua versione dei fatti: il punto di vista del persecutore, della mente spietata che muove chi gli sta intorno come se fosse il suo branco. È lui il sibillino tessitore di false voci e dicerie abilmente architettate, che fa cadere ad uno ad uno i suoi avversari, che conquista la fiducia di Otello allo scopo di farlo precipitare dall’alto del suo successo. In scena un attore e le sue proiezioni mentali, il suo delirio solipsistico e le trame del suo piano che si materializzano come una partita a scacchi. Gli schermi sono scenografia e, allo stesso tempo, fisica proiezione interiore. La funzione della luce non è quella di illuminare, ma di confondere; la musica, pervasiva, si sovrappone alle parole, e incatena gli spettatori con le sue vibrazioni.
Stagione Teatro Ragazzi 2016/2017
Domenica 11 dicembre 2016 ore 16.30
eUROPA tEATRI
FIOCCO DI NEVE FIOCCO DI LANA
con Chiara Rubes e Franca Tragni | testo Paola Silva | allestimento scenico Lucia Manghi, Chiara Rubes, Paola Silva, Franca Tragni | luci e suoni Lucia Manghi | regia Chiara Rubes
Due attrici vengono sorprese da un pubblico di bambini e costrette ad inventarsi sul momento uno spettacolo. Prese alla sprovvista cominciano a raccontare…. Liberamente ispirato ai personaggi de La regina delle nevi di Hans Christian Andersen, lo spettacolo Fiocco di neve fiocco di lana è un viaggio immaginario che parte dal rito della buonanotte. Il “c’era una volta…” delle mamme che sbirciano il libro nella cameretta del bambino può trasportare, con l’aiuto della fantasia, attraverso paesaggi incantati, fino al paese dei sogni, dove gli oggetti quotidiani mutano la loro funzione e diventano scena e personaggi della rappresentazione teatrale; il cuscino diventa un orso polare che scalda il sonno, le pantofole un cane da slitta…e il vestito di una bambina si anima in Gherda: inizia così il suo viaggio tra lande gelide di neve e montagne scosse dalle tempeste, alla ricerca di Kai, imprigionato nel palazzo di ghiaccio della Regina della Neve. La chiave per entrare in questo mondo incantato sarà l’amore, l’unica cosa che potrà sciogliere il gelo della prigionia e far sì che Kai e Gherda possano vivere insieme felici e contenti.
Sabato 17 dicembre ore 21.15 / domenica 18 dicembre 2016 ore 16.30
eUROPA tEATRI
IL SOLDATINO DI STAGNO
con Umberto Fabi, Davide Rocchi, Loredana Scianna | ideazione, allestimento scenico e regia Yannick De Sousa Mendes, Loredana Scianna | drammaturgia Umberto Fabi | coreografia Davide Rocchi | disegni Gianluca Foglia “Fogliazza” | produzione video, regia video e animazione Pietro Anastasi la12studio | costumi Anna Malandruccolo | disegno luci e tecnica Yannick De Sousa Mendes | produzione Europa Teatri | sostegno alla produzione Cà Rossa (BO), Tir Danza (Mo)
Quando tutto finì del soldatino di stagno si trovò solo il cuoricino di stagno, della ballerina di carta il lustrino tutto bruciacchiato e annerito. Non un pezzetto qualsiasi, proprio il cuore tutto intero; di lei, solo un ornamento. Perché? I bambini, prima o poi, troveranno la risposta. La fine di una fiaba non sazia l’immaginario dei bambini; resta un seme che continua a germogliare nell’arco del tempo, le impressioni ricevute s’intrecciano con la materia della vita fino a ricongiungere tutti i fili. L’universo di Andersen, si sa, non è un luogo accomodante, le sue figure sono spesso ambigue o palesemente negative, raramente ci concede un lieto fine. Nel riscrivere la fiaba per la scena ci siamo chiesti se Il soldatino di stagno è veramente una storia d’amore e in che modo d’amore si parla. Perché il soldatino con una sola gamba s’innamora della ballerina? Perché lei ha una gamba tesa così in alto da sembrarne priva. Insomma, l’innamoramento si fonda su un equivoco, lui la crede simile a sé. Ma, forse, si sbaglia. Il viaggio del nostro soldatino è un vero “atto di fede”, l’amore che prova lo nutre, lo fa vivere e agire, lo fa resistere. Come se l’amore, ricambiato o meno, bastasse a se stesso. Navighiamo su una barchetta di carta tra acque tempestose fino all’abbraccio finale di Eros e Thanatos, con tutta la dolcezza e la crudezza che possiedono gli occhi dei bambini. Nella certezza che una vita compiuta per intero sia tutto tranne che una triste storia.
Domenica 15 gennaio 2017 ore 16.30
TEATROPERDAVVERO
I MUSICANTI DI BREMA
- dalla favola dei Fratelli Grimm
- con Marco Cantori e Giacomo Fantoni | regia Marco Cantori | musiche Diego Gavioli e Marco
- Cantori | oggetti di scena Nives Storci
Ogni animale è un piccolo mondo e non importa se sia moro o biondo, se sia senza unghie o gli manchi un dente, se sia zoppo o non udente. Se sia alto, bello, grasso, se abbia la testa dura come un sasso. Se sia sempre stanco o agitato, se sia peloso o pelato. Se sia senza un’ala oppure perfetto o se abbia un qualche altro difetto, che magari non si vede però ce l’ha… L’importante è che se stanno in compagnia gli animali come le note fanno una melodia. Varia, ricca, con anche più speranza, di chi sta chiuso solo nella sua stanza
Sabato 4 febbraio 2017 ore 21.15
I TEATRI SOFFIATI
CUORE
di e con Alessio Kogoj | regia Angelo Facchetti e Alessio Kogoj | audio tecnica Plamen Solomonski | disegno luci Mariano Detassis | costumi Chiara Defant | organizzazione Saba Burali
Questa è la storia di un signore che ha deciso di togliersi il cuore e di metterlo nel cassetto più alto del suo armadio per non pensarci più. Da quel momento però le sue giornate cominciano a trascorrere più lente e il signore ha sempre meno energia. Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato…solo il telefono sembra non tacere mai e il computer diventa un rifugio sicuro fino a tarda notte. La solitudine e la fatica si fanno sentire sempre di più, ma anche il cuore fa sentire la sua mancanza.
Uno spettacolo senza parole, lieve e profondo, un teatro di melanconica comicità dove le sceneggiate si alternano alle paure, ai desideri, ai sorrisi e alle lacrime che sbocciano come fiori tra palco e platea. Quando tutto sembra a portata di mano c’è ancora qualcosa che sfugge…
“Già… a volte capita di soffrire proprio perché il cuore ci connette direttamente alle emozioni e non solo a quelle che fanno stare bene. Allora togliere il cuore può essere una soluzione alle preoccupazioni, un antidoto e una protezione per il malessere”.
Sabato 25 febbraio ore 21.15 / domenica 26 febbraio 2017 ore 16.30
eUROPA tEATRI
MANI D’ARGENTO
di e con Chiara Rubes e Franca Tragni | luci Lucia Manghi
All’eroina di questa rocambolesca fiaba vengono, complice un padre poco accorto, tagliate le mani. Da lì una serie di vagare e peripezie la portano ad allontanarsi dalla famiglia e poi, attraverso molte cadute e risalite con interventi magici o di pazienza, astuzia, sapere dell’eroina stessa, si arriva alla risoluzione felice: le mani ricrescono in materiale assai più prezioso che all’inizio, d’argento appunto. La fiaba sembra dire: realizzarsi significa non tanto non cadere ma alzarsi ogni volta e imparare. Molti meravigliosi eventi tra paura e stupore si snocciolano nel racconto e nello spettacolo in un gioco di luci e ombre emozionante e dal ritmo mozzafiato.
Sabato 25 marzo ore 21.15 / domenica 26 marzo 2017 ore 16.30
eUROPA tEATRI
I CIGNI SELVATICI
liberamente ispirato alla fiaba di H.C.Andersen | ideazione e regia Ilaria Gerbella | testo Ilaria Gerbella | con Chiara Rubes | luci Lucia Manghi | musiche originali Patrizia Mattioli | pupazzi realizzati da Mirella Gazzotti e animati da Ilaria Gerbella e Lucia Manghi
Cosa di più magico c’è se non aprire un libro e vivere le avventure dei personaggi, essere trasportati nel vento della tempesta in un mare in burrasca, percorrere silenziosamente la strada del cimitero senza che le streghe si accorgano di te, e infine riuscire con il tuo sacrificio a salvare chi ami infrangendo il perfido incantesimo? È da qui che lo spettacolo I cigni selvatici inizia: in scena una narratrice e un grande libro che evoca e fa scaturire dalle sue pagine i protagonisti della fiaba, ed è grazie all’interazione tra i personaggi fantastici e la narratrice che essa lentamente si calerà e vivrà quello che la protagonista della fiaba vive: questa è la magia della lettura. La fiaba I cigni selvatici fu scritta da Andersen nel 1838 e differentemente dalle altre sue fiabe fu una rielaborazione di una fiaba popolare: I sei cigni riproposta dai Fratelli Grimm. Ugualmente alle altre fiabe di Andersen essa presenta i temi ricorrenti dello scrittore: l’auto-sacrificio, la metamorfosi, il patto di vita o di morte, l’impossibilità di essere compreso dall’amato, il dolore innocente.
Sabato 1 aprile 2017 ore 21.15
TEATRO TELAIO
FOLLOWING IAGO
con Alessandro Mor | partecipazione in video di Michele D’Aquila, Massimo Politi, Abderrahim El Hadiri e Uta Kargel | drammaturgia Silvia Mazzini e Angelo Facchetti da W. Shakespeare | scene e video Giuseppe Luzzi | scenotecnica Mauro Faccioli | regia Angelo Facchetti
Una rilettura contemporanea dell’Otello di Shakespeare per parlare di relazioni, invidie, gelosie, stati d’animo che inducono al desiderio di vendetta e di prevaricazione.
Protagonista Iago, che prende la parola per raccontare la sua versione dei fatti: il punto di vista del persecutore, della mente spietata che muove chi gli sta intorno come se fosse il suo branco. È lui il sibillino tessitore di false voci e dicerie abilmente architettate, che fa cadere ad uno ad uno i suoi avversari, che conquista la fiducia di Otello allo scopo di farlo precipitare dall’alto del suo successo. In scena un attore e le sue proiezioni mentali, il suo delirio solipsistico e le trame del suo piano che si materializzano come una partita a scacchi. Gli schermi sono scenografia e, allo stesso tempo, fisica proiezione interiore. La funzione della luce non è quella di illuminare, ma di confondere; la musica, pervasiva, si sovrappone alle parole, e incatena gli spettatori con le sue vibrazioni.
Info: Europa Teatri, via Oradour 14, tel. 0521 243377 – www.europateatri.it.