S’invaghisce di un calciatore parmigiano dilettante e lo perseguita in ogni modo, arrivando anche a fargli credere di avere avuto un figlio da lui. Non solo, in passato si era anche inventata false accuse a carico del giovane. Ma questa è un’altra storia, per la quale si è proceduto con l’accusa di calunnia.
La questione arrivata oggi in tribunale è quella del raggiro con tanto di figlioletto inventato. Protagonista una 32enne di origini campane che vive nel Reggiano. La donna, secondo l’accusa, per convincere il calciatore gli avrebbe mostrato anche un falso certificato di nascita, oltre che la cameretta del piccolo. Peccato che quella cameretta, in realtà, fosse del nipotino della donna. E che un figlio non c’è mai stato.
Così oggi in tribunale a Parma la 32enne – accusata di stalking anche per le migliaia di telefonate ed sms in pochi mesi, oltre che di falso – ha rimediato ulteriori 8 mesi di reclusione, pena che è stata comunque sospesa. La donna ha beneficiato dello sconto di pena grazie alla “continuità” con il reato di calunnia, per il quale era già stata giudicata. Tutti i reati, infatti, sono stati commessi nell’ambito della stessa vicenda.