Carcere di Parma, fiaccolata del Sinappe… anche per Sissy

Carcere di Parma, fiaccolata del Sinappe… anche per Sissy

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Si leva ancora una volta forte il grido degli agenti della Polizia penitenziaria di Parma contro la gestione del carcere di via Burla, le carenze d’organico insopportabili, i rischi per la sicurezza. Alla fiaccolata di venerdì sera davanti all’istituto penitenziario, nonostante la pioggia, c’era un nutrito gruppo di agenti aderenti al sindacato autonomo di categoria Sinappe, la cui segreteria regionale continua ad organizzare iniziative di sensibilizzazione e di protesta per far conoscere alla città quanto avviene dentro le mura. Tra sovraffollamento di detenuti e carenze d’organico che espongono a gravi rischi per la sicurezza (leggi).

Ma da Parma è partito anche un altro grido forte verso Venezia, dove una giovane agente di Polizia penitenziaria – da quasi un mese e nel silenzio generale – lotta tra la vita e la morte all’Ospedale dell’Angelo di Mestre dopo essere stata raggiunta da un proiettile alla testa in uno degli ascensori del nosocomio civile di Venezia. Maria Teresa Trovato Mazza, da tutti conosciuta come Sissy, lavora al carcere della Giudecca. Quando è stata rinvenuta in una pozza di sangue, non era lontana dall’uscita dove la stava attendendo l’unità navale della Polizia penitenziaria che l’avrebbe riaccompagnata proprio alla Giudecca. Nulla trapela sulla vicenda: è stato un caso di autolesionismo dovuto a un momento di depressione come sostengono alcuni – ipotesi che non convince la famiglia dell’agente – oppure si è trattata di un’aggressione?

Nell’attesa che le indagini chiariscano tutto, gli agenti della Polizia penitenziaria di Parma e il Sinappe – al lume delle loro fiaccole – hanno voluto far sentire tutto il loro affetto per la collega, ma forse anche indicarla a simbolo di ciò che può accadere dentro le mura di un carcere tra turni massacranti, delusioni e costanti situazioni di rischio.

E per quanto riguarda Parma, il Sinappe regionale – guidato dal segretario Gianluca Giliberti – di cose da lamentare ne ha davvero tante. A cominciare dalla “gravissima carenza d’organico dovuta anche ai numerosissimi distacchi in uscita (circa 100)”, a cui aggiunge “la mancanza di coraggio della Direzione di Parma che ha proposto una nuova organizzazione del lavoro timida ed assolutamente insufficiente ad arginare la suddetta carenza d’organico; l’inspiegabile decisione della Direzione di Parma di assegnare lo spaccio alla diretta gestione del personale di polizia penitenziaria, con l’intento di sottrarre al servizio operativo ulteriori due unità“.

E ancora il Sinappe “lamenta la mancata modifica delle tabelle di consegna che prevedono procedure lavorative non più attuali e che espongono il personale ad ogni tipo di rischio soprattutto nel servizio a turno; lamenta l’aumento esponenziale, nell’ultimo anno, di aggressioni al personale e degli eventi critici in generale; lamenta la grave sottovalutazione da parte della Direzione di Parma della carenza della dotazione organica del Nucleo Traduzioni e Piantonamenti e dell’U.O. Media Sicurezza; lamenta il continuo invio da parte del DAP di detenuti affetti da gravi patologie, malgrado il reparto che li dovrebbe accogliere è da tempo saturo; lamenta la gestione della MOS, punto di riferimento importante per i colleghi ma nonostante ciò sottovalutato e trascurato dalla Direzione“.

Chissà se con le fiaccole accese davanti al carcere, si sia illuminata anche la mente di chi ha il potere di invertire la rotta?

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