Aveva nella pancia 103 ovuli di cocaina, circa 1,250 chili di droga. Li ha espulsi in ospedale, dove l’hanno portata gli uomini della Sezione Antidroga della Squadra mobile di Parma prima di arrestarla con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Ma visto il quantitativo e la modalità di trasporto, tipica dei narcotrafficanti, non si può escludere che la donna – Pat Otasowie, 26 anni, nigeriana – fosse un corriere per conto di qualcun altro.
Tutto è iniziato il zona Moletolo, dove gli agenti hanno fermato per un controllo una Volkswagen Golf sulla quale la donna viaggiava insieme a un connazionale, Isaac O., di 27 anni. L’evidente stato di agitazione dei due ha subito insospettito la Polizia, ma la perquisizione fatta dagli agenti non ha portato a nulla. Pat Otasowie, però, nonostante questo non riusciva a calmarsi, quindi è stata accompagnata al pronto soccorso dove, a seguito di indagini radiologiche, si è scoperto che nel tratto intestinale portava un elevato numero di probabili “ovuli” contenenti sostanza stupefacente.
Durante la permanenza all’ospedale, quindi, la ragazza ha espulso ben 103 “ovuli” contenenti cocaina, per un peso complessivo di grammi 1.250 circa. Ognuno di questi portava un numero, delle lettere, una sigla. Ad ognuna probabilmente corrisponde un cliente, un cavallino, un pusher locale al quale consegnare la droga per lo spaccio al dettaglio. Probabilmente la donna si riforniva in un paese estero (Olanda?), da dove portava la droga in Italia viaggiando in treno.
Pat Otasowie è stata quindi arrestata per il reato di detenzione di sostanza stupefacente a scopo spaccio. Ma le indagini pare siano ancora in corso per risalire a tutta l’organizzazione dedita al traffico degli stupefacenti.
