Parata di sindaci e amministratori locali del parmense in Comune a Noceto per la visita del ministro Graziano Delrio – arrivato alla corte del sindaco Fabio Fecci che ha promosso l’incontro insieme al collega di Salsomaggiore e presidente della Provincia, Filippo Fritelli – non tanto per fare le infrastrutture che servono, quanto per chiedere dei “si ” al referendum. Non si può certo dire che il governo di Matteo Renzi, tra una promessa e uno scivolone, non si stia ad impegnare a fondo in questa partita elettorale. E tra le righe proprio Delrio ne ha spiegato il perché: “Se dovessimo perdere non possiamo dire che è tutto come prima”.
Sulla riforma referendaria le solite spiegazioni per cercare di convincere l’elettorato ad approvarla, sul fronte delle Infrastrutture qualcosa invece non torna. Per quanto riguarda la TiBre autostradale per la quale partono i lavori del primo lotto, la spesa massima sostenibile oggi è di 500 milioni di euro mentre per il resto dell’opera si procederà alla valutazione della sua sostenibilità economica e dell’utilità dei vari tratti. Quasi una provocazione, questa, per gli ambientalisti che hanno organizzato davanti al Comune di Noceto un “comitato di accoglienza” per il ministro. In sostanza, se non si può pagare tutta e non si sa se servirà, perché buttare via anche questi 500 milioni?
Salterà quasi certamente il potenziamento della ferrovia Pontremolese, definito “troppo costoso” dallo stesso Delrio. Che ha però ammesso di stare valutando insieme ad Rfi interventi alternativi al raddoppio del binario. Cioè potenziare la linea con sistemi tecnologici, piuttosto che raddoppiarla. Buone notizie, infine, per l’aeroporto di Parma. Il ministero delle Infrastrutture autorizza un aumento di capitale fino a 15 milioni, che si va ad aggiungere ai 12 promessi dalla Regione. Il tutto per lanciare il progetto cargo.
LA PROTESTA
La scelta di approvare la bretella autostradale per le associazioni ambientaliste è in forte contraddizione con gli impegni presi dal governo italiano a favore della ferrovia, della riduzione del trasporto su gomma e della sostenibilità dei trasporti. Con l’apertura dei cantieri cominciano ad emergere i molti problemi legati alla costruzione dell’autostrada Ti-Bre – sostengono gli ecologisti che hanno protestato davanti al Comune di Noceto – la distruzione di habitat in violazione delle leggi, l’impatto sulle aziende agricole in un’area di grande pregio produttivo, la realizzazione di altre strade accessorie che i comuni hanno chiesto invano di convertire in opere utili al risanamento ambientale e l’insostenibilità economica del progetto.
Se il governo italiano volesse veramente riformare ed innovare il Paese – dichiarano le Associazioni – non affiderebbe il futuro a scelte fatte con una Legge Obiettivo ormai superata e palesemente inadeguata alle esigenze di oggi. Il rinnovamento di cui abbiamo bisogno è uno sviluppo che si prenda cura del territorio, che punti a sistemi di mobilità sostenibili ed efficienti e che smantelli l’attuale iniquo sistema delle concessioni autostradali. L’asfalto della Tirreno-Brennero cancella la campagna e di fatto nega di destinare quelle ed altre future risorse al più sostenibile completamento del Ti-Bre ferroviario.