Patto per il lavoro, in Prefettura sottoscritte le linee guida

Patto per il lavoro, in Prefettura sottoscritte le linee guida

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Sottoscritte stamane in Prefettura le “Linee guida per l’attuazione in sede locale del modello di sviluppo definito dal Patto per il Lavoro RER 20 luglio 2015”. Un provvedimento atteso soprattutto dal fronte sindacale, sul quale soddisfazione è stata espressa dalla segreteria confederale della Cgil di Parma.

“Un percorso – ha spiegato il segretario generale Massimo Bussandri – che è partito poco meno di un anno fa e nel quale noi abbiamo creduto fin dall’inizio, contribuendo all’apertura della tavolo di discussione sostenuto da Prefettura, Provincia di Parma e Amministrazione comunale di Parma. Un percorso che adesso giunge a compimento individuando in particolare quattro filoni di sviluppo del Patto per il Lavoro regionale”.

Al primo punto il tema della legalità e regolarità nel sistema degli appalti, a partire dall’applicazione della legge nazionale sul caporalato e dal testo unico regionale per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza dell’economia responsabili, più banalmente detto T.U. Legalità e Appalti.

Secondo ambito di intervento quello che riguarda infrastrutture e territorio, quindi la necessità di coniugare un piano infrastrutturale per la nostra provincia con l’attenzione e la salvaguardia del territorio, e nello specifico lo sviluppo dell’Appennino parmense.

Terzo filone quello che concerne la formazione professionale, l’alternanza scuola lavoro e la transizione università-lavoro, secondo il modello indicato nel Patto per il Lavoro della Regione Emilia Romagna.

Quarto e ultimo ambito di intervento il welfare integrativo, anche nel solco o dell’accordo sul sistema sanitario regionale del 19 settembre 2016.

“Intorno a questi filoni d’azione, articolati in altrettanti gruppi di lavoro e di approfondimento – ha concluso Massimo Bussandri – si apre una metodologia innovativa, per provare a costruire insieme alle principali istituzioni del territorio e a tutte le forze sociali un modello di sviluppo fondato sulla coesione sociale che è poi quello che noi rivendichiamo dal pieno della crisi che ha investito tutta l’economia occidentale, il nostro paese e anche il nostro territorio. Questo è il valore aggiunto secondo noi di queste linee guida e ovviamente ci sentiamo anche di ringraziare il signor Prefetto, il presidente della Provincia e l’Amministrazione comunale di Parma che hanno fin dall’inizio creduto in questo percorso”.

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