La vittoria di Trump e il referendum

La vittoria di Trump e il referendum

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Amo l’America, amo la sua Costituzione che ritengo essere, quella sì la più bella.

Amo la sua gente, le sue tradizioni e piango per le sue contraddizioni spesso laceranti.

Non ha vinto Trump, ha perso un’idea di società aperta e rinnovata.

Trump rappresenta la brexit che si è fatta corpo e questo a causa delle politiche di chiusura attuate dall’inizio della grave crisi economica degli inizi anni 2000.

La classe politica, in Italia ed in Europa, è stata incapace di leggere i tempi e perpetuando se stessa ed il bisogno di mantenere il potere acquisito, ha aperto a quelle forze, in Italia come in tutto il mondo occidentale, che sul malcontento per l’impoverimento della classe media, sui temi della corruzione delle istituzioni e sulla mancata capacità di gestire il fenomeno dell’immigrazione, hanno avuto gioco facile ad imporsi.

Sono stato deriso quando scrivevo del contesto politico in funzione del prossimo referendum e di quanto sia importante che al referendum vinca il Sì. Un Sì deciso, chiaro.

Mi rivolgo a Bersani, a D’Alema, a Fassina, a Civati e a tutta la sinistra.

Credete davvero che il contesto politico in cui viviamo, a cui aggiungiamo il risultato presidenziale Americano, valga la vostra voglia di rivalsa su Renzi?

Non è la mia riforma e se per Senato e titolo V sono d’accordo non lo è la parte riguardante l’accesso alla democrazia diretta ma non per questo voterò no.

Radicali Italiani ha presentato al Presidente del Consiglio una proposta, il Referendum Act, per avviare un dialogo aperto col Governo e sono certo che anche altre forze politiche potranno fare altrettanto per ciò che non corrisponde alle proprie aspettative ma aprire “democraticamente” alle quelle forze che nella chiusura vedono la soluzione dei nostri problemi, credo sia più grave che approvare una riforma che zoppica.

Si poteva fare meglio, si, l’ho sempre sentito dire ogni qual volta che chiunque presentasse delle riforme ma questo Paese è irriformato – e forse irriformabile – da molti, troppi anni, chiuso nella tutele delle tante corporazioni e dei specifici interessi tutelati dalla politica che si alimentano di essi.

Abbiamo bisogno di senso di responsabilità, responsabilità per le generazioni che ci seguiranno e se questo verrà “pagato” con l’esclusione di una generazione politica che ha già dato, credo che ringraziando ce ne faremo una ragione.

Se la variegata sinistra crede davvero che la destra o Grillo siano le forze politiche che potranno garantire il conseguimento delle loro rivendicazioni, sono degli illusi o semplicemente ciechi e sordi, chiusi solo nel loro fanatismo ideologico.

MarcoMaria Freddi
Radicali Italiani – Radicali Parma

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