Parma vs Gubbio 3-1
Marcatori: 7′ Ferretti, 18′ Burzigotti aut., 46′ Calaiò, 49′ Nocciolini
PARMA CALCIO 1913: Zommers, Canini, Corapi, Lucarelli (Cap.), Mazzocchi (68′ Baraye), Giorgino, Nocciolini, Calaiò, Nunzella, Coly (71′ Saporetti), Scavone (83′ Simonetti). A disposizione: Coric, Miglietta, Melandri, Garufo, Guazzo, Ricci, Messina, Evacuo, Fall. All.: Apolloni
GUBBIO 1910: Narciso, Pollace (88′ Kalombo), Petti, Croce (82′ Bergamini), Marini (cap), Ferretti, Valagussa, Candellone, Burzigotti, Giacomarro, Casiarghi (75′ Musto). A disposizione: Volpe, Musto, Ferri Marini, Marghi, Conti, Costantino, Ricci, Kalombo. All.: Magi
Arbitro: Antonio Giua di Olbia
Assistenti: Davide Imperiale di Genova e Michele Nocenti di Padova
Note: calci d’angolo 4-1; recupero: 0’pt, 4’st.
Due buone notizie: il Parma è un po’ migliorato e ha ritrovato la via del gol. Nota negativa, un tempo, il primo, quasi del tutto gettato alle ortiche. Tanto che sugli spalti si temeva già di dover assistere a film già visti. Soprattutto quando già dopo 6 minuti, su un errore di Canini nasce il fortunoso gol di Ferretti che si è ritrovato un facile pallone proprio davanti a Zommers. Non meno fortunato il pareggio del Parma. Hanno fatto tutto il portiere Narciso e Burzigotti: il primo respinge con i pugni su punizione, il secondo si ritrova il pallone che gli carambola addosso e finisce in rete. Nella ripresa, al di là delle due reti in rapida successione che hanno chiuso la pratica Gubbio con la quarta vittoria consecutiva dei crociati, il Parma ha fatto vedere buone trame di gioco.
Il centrocampo ha svolto bene il suo compito, lavorando molto di più palla a terra e servendo alcuni buoni palloni agli avanti. Buona anche la fase di interdizione che ha fatto respirare la difesa. Con Giorgino bravo a far sparire dal campo il temutissimo Casiraghi. In avanti, invece, anche la coppia Calaiò – Nocciolini non ha mostrato segnali di grande intesa. Né è stata particolarmente reattiva sugli avversari o nel dettare i passaggi. Ma è anche vero che Apolloni continua a cambiare alla ricerca della soluzione migliore, ma così facendo non c’è tempo per creare quelle possibili intese che potrebbero nascere. Buona la prestazione di Mazzocchi sulla destra, ma non è quello di cui Apolloni avrebbe bisogno.
Il Parma, comunque, questa volta esce tra gli applausi di incoraggiamento dei suoi tifosi, si gode un momentaneo primo posto e, forse, è un tantino più consapevole dei propri mezzi. Ma di lavoro da fare ce n’è ancora tanto.
Apolloni cambia poco, punta sempre ul 3-5-2 e le novità sono Mazzocchi sulla destra a centrocampo e Nocciolini in attacco al fianco di Calaiò. Mister Magi non rinuncia invece al suo 4-3-1-2, mandando in campo lo spauracchio Casiraghi dietro alle due punte.
Andando alla cronaca, si può dire che la gara è iniziata secondo il solito canovaccio, faccio di gioco lento e lunghi fraseggi di studio. La fiammata, quando le squadre sono ancora a freddo, arriva al 6′ con Canini che rinvia di testa innescando però il contropiede ospite con Candellone e dopo un batti e ribatti un rimpallo serve in maniera insperata Ferretti che tutto solo insacca per il vantaggio degli umbri. Che mai avrebbero sognato un avvio così. Al 14′ si fa vedere il Parma con Nocciolin, ma il suo rasoterra è bloccato dall’estremo difensore umbro. Bella però l’azione con Corapi che si libera di un avversario e lascia partire un cross sul quale Scavone, secondo uno schema già visto, fa da sponda per Nocciolini.
Al 19′ il Parma conquista una punizione sulla destra, sono tutti pronti a saltare ma Corapi batte forte e Narciso è costretto a respingere con i pugni, ma proprio sul corpo di Burzigotti che sul rimpallo infila il proprio portiere. Un autogol che ha del clamoroso, se non addirittura del comico.
Il Parma però si spegne, quasi che quel pareggio possa bastare. Così sono gli ospiti a prendere un po’ di coraggio ed è Croce in due occasioni – al 25′ e al 37′ – a sfiorare la marcatura dalla distanza. Nel primo caso è bravo Zommers a respingere in tuffo, nel secondo la palla sfiora l’incrocio. Si va così al riposo, dopo un primo tempo abbastanza brutto per essere vero.
Nella ripresa, però i crociati trovano subito il gol e questo dà loro il coraggio mancato nella prima frazione. Corapi arpiona un disimpegno quasi suicida della retroguardia del Gubbio con Croce e lancia lungo per Calaiò che – come i tori il rosso – quando vede certi palloni non resiste dal metterli dentro. Il bomber non ha fatto altro che portarsi il pallone in area da dove ha tirato senza che Narciso potesse intervenire. Gli umbri accusano il colpo, forse temono il ritorno del Parma e di subire un’altra imbarcata di reti come la settimana scorsa sul terreno di casa, così si disuniscono un po’. Un attimo di smarrimento fatale perché i crociati pressano, conquistano un corner sui quale si porta Mazzocchi. Lo schema è sempre lo stesso: cross dalla bandierina, Calaiò sul primio fa da sponda e prolunga per Nocciolini sul secondo palo, che insacca la rete del 3-1. Al 54′ è ancora Corapi con un sinistro da fuori a cercare la rete, ma il suo tiro non impensierisce gli umbri.
Il Parma stavolta non si accontenta e fa bene. Tanto che sul taccuino finiscono diverse altre occasioni, tra le quali spiccano quelle di Nocciolini al 35′ che spara forte da dentro l’area dopo essersi conquistato da solo il pallone su Croce, ma il portiere intuisce e respinge in angolo. Nel frattempo era entrato anche Baraye al posto di Mazzocchi, ed è stato proprio lui a chiamare in causa ancora una volta Narciso a una manciata di minuti dal termine con un tiro che costringe il portiere a rifugiarsi in angolo. Dopo 4′ di recupero, tutti fuori tra gli applausi. Finisce 3 a 1 e per il momento va bene così.
SALA STAMPA
Mister Luigi Apolloni può tirare un sospiro di sollievo. La vittoria e il gioco un po’ migliorato allentano la pressione alla quale è stato sottoposto nelle ultime settimane soprattutto da parte dei tifosi.
“Alcune giocate vengono, altre no. Dobbiamo, però, essere meno frenetici. Ci facciamo condizionare dalla pressione degli avversari. Al di là di alcuni errori in appoggio o in uscita, abbiamo dato impressione di essere presenti, ma dobbiamo limitare gli errori e sfruttare le nostre qualità. Giorgino ha qualità straordinarie nel rubare palla e nel contrasto. Abbiamo avuto un po’ di frenesia, potevamo gestire meglio la palla. Siamo una squadra che carbura in ritardo. Sembriamo padroni del campo, ma poi manchiamo nelle giocate decisive. Ho visto, però, cose positive quando siamo entrati in maniera propositiva. E’ un aspetto che mi aiuta per inserire anche altri giocatori. Nocciolini è molto generoso in entrambe le fasi. A volte a discapito della lucidità. Oggi ha fatto una grande partita come gli altri. Si è sacrificato, ha recuperato e ha sbagliato Il suo atteggiamento è quello giusto. Non ho mai parlato di sindrome Tardini. Ho solo detto che probabilmente la squadra vuole rispondere all’affetto del pubblico, ma spesso non ci riesce bene attraverso il gioco. Dobbiamo essere più sereni nel giocare la palla, non forzare le situazioni. Rispondo alla società, non a chi mi critica. Andiamo avanti per la nostra strada. Abbiamo avuto critiche anche l’anno scorso senza perdere una partita, figuriamoci. I ragazzi hanno la consapevolezza di poter fare di più. Stanno lavorando per questo. Non sempre ci riescono, ma riscontro tanto impegno da parte loro. E’ la cosa più importante, perchè vorrei che si potessero esaltare le loro qualità. L’errore di Canini sul gol ci può stare, come quando commettono errori gli altri. Michele forse non è ancora al top non avendo fatto la preparazione, ma è un giocatore importante sul quale contiamo”.
Capitan Alessandro Lucarelli è soddisfatto non solo della vittoria, ma anche del fatto che il Parma, soprattutto nella ripresa, non ha corso particolari rischi.
“Stasera non eravamo partiti male, ma alla prima loro occasione siamo andati sotto. La partita si era messa nel miglior modo possibile per una squadra brava nelle ripartenze come il Gubbio. Cercando il pari, rischiavamo di aprirci e subire il contropiede. Siamo stati bravi, invece, a tener botta nel momento di difficoltà. Trovando il pari in maniera anche fortunosa. A inizio ripresa abbiamo chiuso la partita con un uno-due, mentre nel finale abbiamo gestito il risultato senza soffrire troppo. Si dice sempre che non giochiamo bene. Posso essere anche d’accordo, però in questo momento siamo molto efficaci. Sappiamo che abbiamo dei limiti, ma stiamo lavorando per cercare di migliorare. Per ora siamo primi. Si vede che qualcosa di buono questa squadra ce l’ha. C’è la possibilità di fare un bel campionato, anche se la Lega Pro è difficile. In questo campionato bisogna usare la spada, non il fioretto. Noi siamo una squadra fisica, esperta e solida. In base a queste caratteristiche dobbiamo cercare di migliorare. I fischi con il Mantova erano un falso problema. Con il Mantova abbiamo giocato male e abbiamo preso i nostri fischi. Eravamo noi i primi a non essere contenti nonostante la vittoria. La pensavamo esattamente come i tifosi. Pure stasera abbiamo preso i fischi alla fine del primo tempo. Non è un problema. Non ci condiziona. Dobbiamo cercare noi di trasformare i fischi in applausi. La sindrome del Tardini non c’è assolutamente. Quando giochiamo in casa, c’è solo la frenesia di vincere. Questa squadra dimostra di aver fame. Quando va sotto, recupera le partite. Siamo sempre sul pezzo. Le vittorie danno fiducia e sicurezza. Sono sicuro che, se tra un mese saremo ancora in vetta, nessuno si ricorderà di come abbiamo giocato con Mantova e Forlì. Alla fine sono i punti che contano. In ogni caso, non dobbiamo accontentarci di giocar male e vincere. Dobbiamo provare a conciliare entrambe le cose. E’ normale che senta più degli altri le responsabilità quando le cose non vanno bene. Tuttavia, anche se non parlo, come è capitato in queste settimane, lavoro dietro le quinte accanto alla società, facendo sentire il mio pensiero. Sempre in modo costruttivo. Non mi va di andare davanti ai giornalisti e dire bugie. Ci saranno battute d’arresto, ma la Lega Pro è così. Questo è un campionato sporco, duro e difficile. E’ una corsa a tappe e ogni tappa bisogna cercare di dare il massimo. Quando ci sarà lo sprint finale, vedremo dove saremo. Giocare il derby con la Reggiana di lunedì pomeriggio è un insulto per le due tifoserie e per la loro passione. Questa partita i tifosi l’aspettano da circa venti anni. Se si può fare ancora qualcosa, mi auguro che venga fatta, perché questa partita merita di essere giocata davanti a un pubblico importante. Io sento parlare da diversi anni di questo derby. Fortunatamente avrò la possibilità di giocarlo, ma se devo farlo in uno stadio mezzo vuoto, mi passa anche la voglia di disputarlo. Un difetto che abbiamo è di non riuscire a partir forte. Quella di stasera era la partita peggiore da poter ribaltare, considerate le caratteristiche del Gubbio”.
Lorenzo Saporetti è subentrato alla roccia Coly a 20′ dal termine ed è felice per aver marcato il primo cartellino in questa stagione di Lega Pro.
“Aspettavo questo momento dall’inizio del campionato. Sono contento per l’esordio in Lega Pro, ma soprattutto per la prestazione della squadra. Le critiche nel calcio ci sono sempre. Oggi ho visto un Parma rabbioso e cattivo, come dovrebbe essere sempre in casa per incutere timore all’avversario. Il mio ingresso è stato po’ una sorpresa. Sinceramente non me l’aspettavo. Sapevamo che per noi Under sarebbe stato un anno difficile, che la società puntava maggiormente su giocatori esperti. Il mister, però, ci vede in settimana e ci valuta. Rispetto alla Serie D in Lega Pro c’è innanzitutto la cattiveria agonistica e l’organizzazione delle squadre. Non nascondo che i fischi col Mantova ci hanno segnato. Abbiamo dato una risposta sul campo. Quest’anno, con la difesa a tre, ho la possibilità di giocare nel ruolo di centrale che mi si addice”.