Sono stato a Parma ove risiede mia figlia a 200/250 metri da una delle uscite della Tangenziale e ho notato che, dal primo ottobre al 31 marzo sussiste il divieto di circolazione, per le auto che non rispondono a determinati requisiti, dalle 8,30 alle 18,30 dal lunedì al venerdì (giorni in cui ci si sposta per lavoro).
Va da sé che sono d’accordo sulla necessità di ridurre l’inquinamento, ma mi permetto di chiedere se si è pensato ad alcune conseguenze che, concepite con ‘sterilità’ emotiva da funzionari al caldo delle loro stanze, possono rasentare l’assurdo per quanti non possono permettersi il lusso di …cambiare auto.
Per esempio: se, tornando da lavoro, un cittadino giunge alle 17,30 all’uscita della Tangenziale, deve fermarsi e attendere in auto fino alle 18,30 per poter raggiungere casa a circa 300 metri (o anche più lontano)? O deve parcheggiare l’auto, raggiungere casa a piedi (chissà con quale clima!) e poi ritornare a riprendersi l’auto dopo le 18,30? O deve lasciare l’auto in un parcheggio periferico e…tornare a casa o a i piedi, o con un mezzo pubblico? Quest’ultimo caso si collega a quanto segue.
Sempre con ‘sterile’ emotività, dal caldo degli uffici preposti, si suggerisce di raggiungere i luoghi di lavoro con mezzi pubblici. Ma, specialmente col freddo invernale, sembra niente dover prendere un paio di mezzi pubblici per raggiungere il lavoro fuori Parma, impiegandoci il triplo del tempo rispetto all’uso dell’auto, e esponendosi a lungo alle intemperie con conseguenze negative sulla salute e sulla produttività lavorativa che non giova certo all’economia in generale (oltre al cittadino in questione)?
Si pensi anche a un lavoratore che al mattino non si sente molto bene: se ha la possibilità di recarsi al lavoro con la propria auto, è più probabile che vada a lavorare anche se non sta proprio bene in salute; ma se deve andare a lavorare con la ‘fatica’ dell’uso di un paio di mezzi pubblici, è molto probabile che…marcherà visita; a detrimento, ripeto, della produttività. Circa la possibilità di recarsi al lavoro in 3 persone, non per tutti è possibile adottare una tale soluzione, anche per notevoli diversità di orari all’interno della stessa azienda.
Insomma, fermo restando anche il fatto che oggi è fortunato chi ha un lavoro, sembra logico complicare la vita ai lavoratori rendendo più stressante e più esposto a malattie il modo di raggiungere le proprie sedi di lavoro? Non si potrebbe venire incontro a certe categorie di residenti, consentendo loro di usare l’auto, ovviamente non in ogni ora della giornata, ma solo in orari coincidenti con andata e ritorno dal lavoro, cosa certificata dalle rispettive aziende? Fidando che qualcuno abbia la pazienza umana e la creatività intellettuale di approfondire meglio la questione, saluto cordialmente.
Antonio Anatriello