Lunedì 7 novembre, alle 15.30 a Salsomaggiore Terme, si svolgerà “Liberi dalla mafia”, l’evento voluto dallo Spi Cgil di Parma per raccontare, insieme alle istituzioni, la presenza delle cosche nel nostro territorio, e per dare voce, attraverso i volontari impegnati nei beni confiscati, alla resistenza contro le organizzazioni criminali.
Per l’occasione, ci sarà un incontro con la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli e Lucia Rossi della segreteria nazionale SPI. Sarà inoltre presentato “Liberi – Diario dei beni confiscati di Parma”, un taccuino di illustrazioni e testimonianze, sulla nuova vita dei beni che in provincia di Parma sono stati confiscati alle organizzazioni criminali. Nel diario sono raccolte le voci dei giovani che hanno partecipato al campo “Estate Liberi” di Salsomaggiore, organizzato dal coordinamento di Parma di Libera, e al quale ha collaborato il Sindacato Pensionati Italiani della Cgil. Nelle pagine di “Liberi” sono raccontate anche altre esperienze di riutilizzo sociale dei beni confiscati, come per esempio quella della villa di Berceto, bene confiscato oggi centro civico, dove lo scorso anno si è svolto il laboratorio “Aria Pulita” promosso da Spi, Udu e Studenti medi, e nel quale è stato realizzato un breve video, sulla presenza della mafia a Parma, che sarà proiettato lunedì a Salsomaggiore Terme.
L’appuntamento di lunedì 7, organizzato con il patrocinio del Comune di Salsomaggiore Terme, nel Palazzo dei Congressi di via Romagnosi, sarà aperto alle 15.30 dagli interventi di Paolo Bertoletti, segretario generale Spi Cgil di Parma, Giuseppe Forlani, prefetto di Parma, Carlo Cantini, coordinatore di Libera Parma, Filippo Frittelli, sindaco di Salsomaggiore Terme, Patrizia Maestri, parlamentare, Massimo Bussandri segretario generale CGIL Parma e Bruno Pizzica, segretario generale Spi Cgil Emilia-Romagna.
A seguire si svolgerà l’incontro con Valeria Fedeli, vice presidente del senato e Lucia Rossi, segretario Spi Cgil nazionale, moderato dal giornalista della Gazzetta di Parma Gianluca Zurlini. Un altro modo per contribuire a squarciare il silenzio sul fenomeno mafioso nel Parmense.
