Johann Sebastian Bach e Domenico Scarlatti suonati con una fisarmonica? L’accostamento sembra ardito, eppure, per scoprire quante sfumature l’ottocentesco strumento col mantice possa donare alla musica barocca, basta ascoltare Giorgio Dellarole, concertista e docente di fisarmonica del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma che della rilettura e interpretazione di pagine antiche ha fatto uno dei suoi punti di forza. Il suo concerto, domenica 6 novembre alle 17 nella Sagrestia grande di San Rocco (strada dell’Università, 8A), apre la terza edizione di “Barocco in San Rocco”, rassegna organizzata dal Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio di Parma. In programma il Preludio e fuga in Mi minore BWV533 di Johann Sebastian Bach, compositore cui è dedicata l’edizione 2016-2017 della stagione concertistica, e alcune Sonate per clavicembalo di Domenico Scarlatti.
Il concerto nasce dalla consapevolezza che la trascrizione fece parte del concetto stesso di musica barocca, per questo l’idea di adattare all’esecuzione fisarmonicistica pagine settecentesche non è un’operazione così estemporanea come si potrebbe credere. Giorgio Dellarole ha compiuto i suoi studi musicali con Emanuele Spantaconi e con Sergio Scappini e si è perfezionato nell’interpretazione del repertorio antico con Marco Farolfi, Emilia Fadini e Luca Oberti. Negli ultimi anni si è dedicato prevalentemente allo studio del repertorio barocco e classico portando, tra i primi, il suo strumento all’attenzione degli specialisti del genere e diffondendo tra i fisarmonicisti, attraverso seminari e master-class, l’idea di una rigorosa ricerca filologica e stilistica applicata alla musica antica. Per l’esecuzione di tale repertorio, Giorgio Dellarole utilizza una fisarmonica Bugari accordata secondo il temperamento antico.
La rassegna “Barocco in San Rocco” è realizzata in collaborazione con la Pastorale universitaria di Parma. L’ingresso è libero e gratuito. Per maggiori informazioni: www.conservatorio.pr.it.