Omicidio di Halloween in via Gobetti: l’autopsia non chiarisce

Omicidio di Halloween in via Gobetti: l’autopsia non chiarisce

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Via Gobetti, il punto in cui è stato trovato il cadavere del giovane nigeriano

Il cadavere è stato ritrovato verso le 2.30 del mattino della notte di Halloween. Sul posto – in via Pietro Gobetti, una strada che collega via Milano a via San Leonardo, si sono subito precipitati gli uomini della Squadra mobile di Parma. E gli agenti non ci hanno messo molto a capire che quella che avevano davanti era la scena di un omicidio. In un primo momento si è pensato a colpi di arma da fuoco, ma la polizia non conferma. Dicono che sono in corso accertamenti sulla causa della morte. L’unica corsa certa è che il cadavere aveva la testa fracassata. A lanciare l’allarme una coppia che vive proprio lì, che ha sentito delle urla mentre era in attesa del rientro delle figlie.

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Sul posto sarebbero stati trovati diversi reperti ritenuti interessanti, ma sui particolari dell’indagine in Questura mantengono il più stretto riserbo. Non c’erano invece corpi contundenti abbastanza pesanti da procurare ferite così devastanti. La vittima è un nigeriano di 22 anni, Thankgod Omonkhegbele, ufficialmente residente a Belluno, ma da tempo di fatto domiciliato a Parma, nessun precedente con la giustizia. Come tanti altri era arrivato anni fa a bordo di una di quelle carrette del mare che atraversano il Mediterraneo.

Il pm Umberto Ausiello, che coordina le indagini della Mobile, indaga per omicidio. Ma non sarebbe ancora chiaro cosa ha procurato quella ferita così profonda alla testa del giovane. Una vera e propria mazzata, che non ha lasciato scampo al 22enne. Il magistrato ha disposto l’autopsia sul cadavere che è stata eseguita già oggi, mercoledì, ma a quanto pare non tutti gli interrogativi sono stati svelati. L’ipotesi dell’incidente da parte di un’auto pirata o, peggio, di qualcuno che lo ha investito volontariamente, non è ancora del tutto esclusa. Ma sembra strano che la bicicletta del nigeriano era poggiata sul cavalletto e non risultava incidentata. Non solo, ci sono anche quelle urla sentite dagli abitanti della zona che hanno poi chiamato la polizia. L’individuazione dell’arma del delitto è però indispensabile per indirizzare le indagini, restringendo il campo delle ipotesi.

Via Gobetti è una strada solitamente tranquilla, ma inserita in uno di quei quartieri “caldi” della città. Una zona che brulica di pusher e di attività illegali gestite da stranieri. Forse anche questo omicidio è maturato in quel sottobosco di malaffare, ma per il momento tutte le piste sono ancora aperte.

1 COMMENTO

  1. Pellacini: presto una mozione in Consiglio comunale

    Secondo Pizzarotti il problema sicurezza a Parma non esiste o può essere comunque rimandato nel tempo a quando il Governo deciderà di concedere più personale. Ritengo invece che il problema sicurezza sia di primaria importanza perché se la gente non si sente al sicuro, allora c’è poco da fare proclami. Stavo già lavorando con una delegazione di residenti del San Leonardo a una mozione da presentare al Consiglio comunale che, dopo il caso di via Gobetti, verrà presentata al più presto possibile.

    Mi spiace parafrasare il detto “in Italia ci si muove solo dopo che c’è il morto”, a Parma nemmeno dopo un evento simile. E’ il caso di via Gobetti che non è una via qualunque ma un luogo residenziale, frequentato e vissuto. Anche dopo un evento simile il Sindaco non ha nulla da dire, responsabile della sicurezza per suo mandato.

    Non importa che si tratti di un regolamento di conti, di una rapina finita male o chissà quale altro motivo. E’ chiaro ed evidente che i segnali di allarme lanciati da ormai tre anni sono motivati e la situazione è critica da tempo.
    La proposta è quindi di utilizzare la polizia municipale in modo diverso, senza attendere i rinforzi, con una presenza fissa anche utilizzando le garitte già presenti e le ex sedi dei quartieri.
    Venerdì ho avuto l’incontro con alcuni residenti del San Leonardo, prima dell’evento di via Gobetti, avevamo già imbastito la mozione e il suo testo, condivisa con le altre forze di opposizione, che verrà presentata nei prossimi giorni perché in città inizi a tornare un po’ di sicurezza non solo al San Leonardo.

    Giuseppe Pellacini
    Capogruppo Consiglio Comunale
    Unione di Centro (UDC)

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