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Legionella, emergenza finita: identificato il Dna del batterio, si cerca la causa dell’epidemia

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L’emergenza legionella è finita. Questa la buona notizia arrivata oggi al tavolo interistituzionale riunito in Comune dal sindaco Federico Pizzarotti, con i vertici delle aziende sanitarie – Elena Saccenti e Massimo Fabi – e l’esperto della Regione Emilia Romagna, Roberto Cagarelli. Da tre settimane (9 ottobre), infatti, non si registrano più casi di infezione e in ospedale rimane ricoverato un solo paziente affetto da legionellosi riferibile all’area rossa del Montebello. Anche questo in via di guarigione.

L’attenzione degli esperti e dei tecnici quindi si sposta adesso sul fronte delle analisi per cercare di risalire alla causa dell’epidemia. Il batterio della legionella è stato trovato soltanto in quattro siti – tre torri di evaporazione (Centro contabile di Intesa Sanpaolo e sede centrale di Poste italiane) e in una abitazione – ma non è ancora possibile dire se uno di questi sia stato il focolaio dal quale è partita l’epidemia. In ogni caso la fonte pare abbia agito tra la fine di agosto e la terza settimana di agosto, quando in effetti sono state spente alcune torri di evaporazione.

Al tavolo gli esperti hanno reso noto che è stata identificata e isolata la prima sequenza di Dna di legionella in un paziente, grazie alle analisi di laboratorio che saranno approfondite e che proseguono su altre persone colpite, per isolare il germe responsabile dell’epidemia. Ciò con la consapevolezza che per avere riscontri attendibili è necessario che lo stesso Dna sia riscontrato anche in altre persone che hanno contratto la malattia. Questo Dna dovrà poi essere incrociato con i campioni ambientali raccolti dai tecnici dell’Ausl. Solo se questi coincideranno si potrà avere la certezza sull’origine dell’epidemia.

Per effetto del censimento imposto dall’ordinanza del sindaco Federico Pizzarotti, infine, sono stati rilevati 28 siti con torri di evaporazione sul territorio comunale. In 8 di questi siti sono stati prelevati diversi campioni e in tre casi si è riscontrata presenza del batterio della legionella. Le torri interessate nel frattempo sono state spente o bonificate. Inoltre i tecnici dell’Ausl, che si sono immediatamente attivati, hanno ispezionato accuratamente tutte le strutture presenti nel raggio di un chilometro da piazzale Maestri. Fra queste anche la Casa di Cura Città di Parma, dove, negli impianti posti sul tetto sono stati prelevati numerosi campioni, tutti con esito al momento negativo.

Da ora in poi si lavorerà dunque su dati, esiti di analisi ed informazioni. Non c’è più rischio di infezione e – come confermato anche dalla stessa Regione – è finita la fase di emergenza. Il sindaco Pizzarotti ha quindi dichiarato chiuso il tavolo interistituzionale aperto dai primi di ottobre.

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