Dal 6 novembre torna a suonare il suo jazz di confine ParmaJazz Frontiere Festival, giunta alla sua ventunesima edizione, realizzato con il sostegno della Regione Emilia Romagna, del Comune di Parma e della Fondazione Monte Parma.
“Il dibattito aperto riguardo i Festival e le loro sovvenzioni – ha esordito l’assessore alla Cultura Laura Maria Ferraris – riguarda non solo la portata economica degli investimenti, ma anche il supporto culturale dei medesimi. Da parte di un ente pubblico come il Comune l’obiettivo, nella prospettiva di stabilire una convenzione, è garantire una progettualità, evidenziando l’insieme dei processi che durante tutto l’anno vengono portati avanti, senza trascurare la preziosa attività di formazione degli spettatori. Da parte dei soggetti privati è fondamentale un investimento che non sia solo, o quasi, una operazione di marketing, ma un sostegno, anche “rischioso”, nei confronti di progetti che esaltino le differenze e l’innovazione, come il ParmaJazz Frontiere Festival”.
Quest’anno ParmaJazz Frontiere Festival porta l’emblematico titolo di “Il suono sul filo”, ideato da Roberto Bonati, artista e direttore artistico visionario, che propone con costanza da anni quei progetti artistici che parlano il linguaggio del jazz, uscendo dagli standard per sondare le frontiere della nuova musica e giocando sempre in un perfetto equilibrio fra ospitalità e nuove produzioni, fra artisti di fama internazionale e giovani proposte.
“Il ParmaJazz Frontiere Festival – ha sottolineato il direttore artistico Roberto Bonati – si fonda sui principi di produzione, formazione e internazionalizzazione delle produzioni. Le collaborazioni con le realtà del territorio, come il Conservatorio, il liceo musicale Bertolucci, il liceo artistico Toschi e il Teatro Regio, sono un aspetto fondamentale della nostra esigenza di essere radicati nella realtà cittadina, aprendoci, allo stesso tempo, oltre i confini nazionali, esportando le produzioni e ospitando artisti dall’estero: in 21 anni 524 artisti, provenienti da 33 paesi diversi, hanno partecipato al Festival”.
Si inaugura dunque il 6 novembre, con un concerto del Dominique Pifarély Quartet, progetto Ecm del violinista francese, artista classico per formazione e jazzista per avventura. Torna, dal 9 all’11 novembre, il progetto che vede incontrarsi gli studenti di 4 Accademie del jazz internazionali per approdare sul palco della Casa della Musica in un grande concerto l’11 novembre: le accademie coinvolte sono quella di Göteborg, Stavanger, Oslo e il Conservatorio di Parma.
Doppio appuntamento il 12 novembre: in prima serata un incontro con Stefano Zenni che, con la presentazione del suo libro “Che razza di musica” si occuperà di “Blues, jazz, soul e le trappole di colore”. Introduce l’incontro Alessandro Rigolli. A seguire un concerto di Roberto Dani, batteria e percussioni. Il 18 novembre sarà la volta di Stian Westerhus con Sidsel Endresen, voce e chitarra: la migliore, più coraggiosa ma anche più emozionante ricerca made in Norvegia porta le sue note e i suoi suoni per una serata di nuove scoperte musicali. Torna inoltre al Teatro Regio di Parma – in collaborazione con Regio Young – l’appuntamento con le grandi colonne sonore dei cartoni animati rilette in chiave jazz: il 19 novembre, infatti, in programma doppio concerto per Cartoons, un progetto che vuole portare i bambini ad ascoltare la musica dal vivo e che lo fa, per il secondo anno consecutivo, nel modo più simpatico possibile.
Anja Lechner e il suo violoncello incanteranno il pubblico di Palazzo Sanvitale il 20 novembre nel tradizionale appuntamento con “Una Stanza per Caterina”. Fra gli ospiti del Festival il 25 novembre ci sarà anche il vincitore della seconda edizione del Premio Giorgio Gaslini, Luca Perciballi, chitarrista e compositore formatosi al Conservatorio Arrigo Boito di Parma. A seguire la Chironomic Orchestra impegnata in una conduction di Roberto Bonati. Il 26 novembre Francesco Martinelli presenterà il volume “Conversazioni con Stee Lacy”, ovvero l’edizione italiana di “Conversation with Steve Lacy” di Jason Weiss. L’incontro sarà nuovamente condotto da Alessandro Rigolli. A seguire il concerto di Giancarlo Nino Locatelli, clarinetti. Ultimo appuntamento del festival il 27 novembre con il concerto di chiusura del tradizionale workshop con gli allievi del Liceo Musicale Bertolucci, quest’anno condotto da Marco Remondini.