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Regione Emilia Romagna: ecco il Testo unico contro mafie e criminalità. Rainieri (Ln): si poteva fare di più

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L’Emilia-Romagna alza una barriera contro mafie e criminalità organizzata attraverso il Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili, progetto di legge approvato oggi dall’Assemblea legislativa regionale. Nei 49 articoli del provvedimento – una forte semplificazione normativa rispetto ai 170 complessivi di tutte le leggi approvate in questi anni dalla Regione in materia – sono diverse le nuove misure previste. Fra le più importanti, la lotta all’usura, compresa quella connessa al gioco d’azzardo patologico, con la proibizione di installare apparecchi vicino a luoghi frequentati da giovani e assistenza alle vittime degli strozzini e del racket; un forte controllo sugli appalti, con un maggiore utilizzo del Rating di legalità e l’estensione dell’Elenco di merito a tutte le aziende e non solo a quelle del comparto edile; la tutela occupazionale per il personale di aziende sottoposte a interventi giudiziari, maggiore sicurezza sul lavoro e azioni di prevenzione e contrasto dellacorruzione, con la riduzione delle stazioni appaltanti. E ancora: l’ulteriore rafforzamento dell’attività di promozione della cultura della legalità, il sostegno al recupero di immobili confiscati e un Osservatorio regionale sulla criminalità.

E’ una giornata importante per l’Emilia-Romagna – ha commentato dopo l’approvazione presidente della Regione, Stefano Bonaccinicome avevamo promesso nel nostro programma abbiamo varato una pagina significativa nella lotta alle mafie in un clima partecipato e di dialogo di cui sono orgoglioso. E’ questo l’approccio che dobbiamo avere, nell’ambito delle nostre competenze, in uno dei territori più ricchi d’Europa che da molto tempo subisce l’insediamento di gruppi criminali che hanno spostato la propria azione laddove possono fare ‘affari’. Sono convinto che l’Emilia-Romagna possa produrre quelle misure necessarie a contrastare efficacemente le mafie. È una lotta senza quartiere che ci coinvolge tutti e per quanto ci riguarda la nostra determinazione sarà sempre maggiore, con provvedimenti come questo che agiscono a 360 gradi e semplificano la burocrazia non necessaria accorpando misure e rendendole più efficaci”.

Per l’assessore alle Politiche per la legalità, Massimo Mezzetti, “anche con questo provvedimento, che adottiamo come prima Regione in Italia, lanciamo un segnale forte e chiaro: chi pensava altrimenti deve sapere che noi adotteremo ogni misura per fare argine contro mafie e criminalità organizzata. Abbiamo gli anticorpi per un impegno che non deve avere colore politico. Affermare questo non significa che noi siamo impermeabili, anzi. Insieme alle forze sindacali, organizzazioni economiche, associazioni, consiglieri comunali, all’informazione e quanti nella società civile si stanno impegnando in questa battaglia, rappresentiamo una rete di anticorpi che reagiscono e lavorano quotidianamente per sconfiggere il virus. Non è nostro compito indagare né inquisire, ma costruire un’impalcatura di norme che possa affiancare e aiutare il lavoro degli organismi preposti”.

Il Testo unico conferma e rafforza il ruolo della Consulta regionale per la legalità, individua la struttura che svolge funzioni di Osservatorio e i suoi interlocutori, istituzionali e non, e ripropone con lievi modifiche le disposizioni relative a un centro di documentazione.
Prevede la predisposizione di un Piano integrato delle azioni regionali, annuale, che indicherà le risorse finanziarie e organizzative tenendo conto delle analisi svolte dall’Osservatorio regionale delle indicazioni della Consulta per la legalità. Elementi centrali del Testo unico sono dedicati alla promozione della legalità. Si tratta di una serie di disposizioni innovative, introdotte per la prima volta nella normativa regionale. In particolare, l’articolo 13 amplia l’ambito di utilizzo del Rating di legalità, prevede l’obbligo di diffusione della Carta dei principi della responsabilità delle imprese ed estende l’Elenco di merito delle imprese e degli operatori economici (già istituito in Regione per le imprese edili) a tutte le categorie.

Previste quindi, nella sezione dedicata a contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, edilizia e costruzioni, forti azioni di supporto tecnico e semplificazione alle stazioni appaltanti e azioni innovative sulle procedure, nonché nuovi e più efficaci sistemi di controllo nei cantieri anche a seguito del sisma del 2012. In particolare, viene promossa la riduzione delle stazioni appaltanti. Inoltre, disposizioni per i settori dell’autotrasporto, movimentazioni merci e servizi complementari e per il settore del facchinaggio, in cui si ripropongono alcune tra le più significative disposizioni già adottate dalla Regione per definire i requisiti di regolarità e legalità degli operatori economici in questi ambiti, oltre che un potenziamento dell’attività ispettiva e di controllo. Introdotte anche nuove disposizioni in materia di ambiente e sicurezza territoriale, per controlli più efficaci anche promuovendo accordi con le autorità e i nuclei specializzati nella vigilanza, prevenzione e repressione delle violazioni in materia ambientale e nella tutela del patrimonio naturale e forestale. Inoltre, al fine di contrastare più efficacemente gli illeciti nel settore agroalimentare, la Regione supporterà le attività che possono essere svolte a livello territoriale dalla Rete del Lavoro agricolo di Qualità e dalle imprese ad essa aderenti.

Innovative sono anche le parti che disciplinano gli interventi per la prevenzione dell’usura, compresa quella connessa al gioco d’azzardo patologico. Si prevede che la Regione promuova azioni di tipo educativo e informativo in collaborazione con istituzioni, associazioni economiche e sociali; agevoli l’accesso al credito; dia contributi per attività di monitoraggio del fenomeno usuraio, azioni di prevenzione, supporto alle vittime, anche con riferimento a forme di consulenza legale e psicologica; formi e informi sull’utilizzazione del “Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura”. Poiché il ricorso all’usura da parte di soggetti indebitati a causa della loro dipendenza dal gioco d’azzardo è sempre più diffuso, il Testo si prefigge di affrontare questo tema in maniera organica tenendo conto degli interventi preventivi e di assistenza già previsti dalla legge regionale n. 5 del 2013. A tal proposito, al fine di tutelare le fasce di consumatori psicologicamente più deboli, nonché di garantire l’ordinato impatto dell’afflusso degli utenti alle sale da gioco, il Testo unico introduce il divieto di nuova installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito in locali che si trovino a una distanza di 500 metri dai “luoghi sensibili” quali, tra gli altri: istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi, luoghi di aggregazione giovanile ed oratori.

Il Testo unico poi inserisce in questa legge una nuova disposizione che stabilisce la negazione del proprio patrocinio per quegli eventi che ospitano o pubblicizzano attività che, benché lecite, sono contrarie alla cultura dell’utilizzo responsabile del denaro o che favoriscono o inducono la dipendenza dal gioco d’azzardo patologico. Altri articoli prevedono che la Regione promuova la costituzione di una Rete con gli enti locali del territorio regionale, per condividere esperienze ed attività di prevenzione e organizzare attività comuni. Si rafforza inoltre la possibilità che la Regione intervenga a sostegno delle amministrazioni locali che abbiano avuto in assegnazione beni confiscati alla mafia e al crimine organizzato. Innovativo è poi l’articolo che prevede azioni per la continuità occupazionale delle persone che lavorano nelle imprese oggetto di provvedimenti giudiziari anche attraverso accordi e intese con i Ministeri competenti. Nasce poi un Tavolo regionale sui beni e sulle aziende sequestrati e confiscati comprendente anche le associazioni di volontariato e promozione sociale, il mondo della cooperazione, organizzazioni sindacali e associazioni di datori di lavoro.

Al supporto per le vittime dell’usura si aggiungono le vittime di racket, due fenomeni diversi che spesso si configurano in un unico evento. A tal fine il testo prevede interventi che supportino le vittime, anche con il coinvolgimento di associazioni antiusura e antiracket, compresa l’assistenza legale. L’integrazione delle politiche regionali di prevenzione della criminalità organizzata con le politiche nei settori sociale e sanitario permetterà di realizzare efficaci e coordinate azioni di contrasto e di riduzione del danno di una serie di fenomeni sociali e criminali connessi o derivanti dalla criminalità organizzata e mafiosa, quali lo sfruttamento, la tratta e altre forme di violenza sulle fasce economicamente e socialmente più deboli della popolazione. Infine, il Testo unico conferma l’istituzione della la Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie e per la promozione della cittadinanza responsabile, oltre che la partecipazione della Regione all’associazione “Avviso pubblico”.

IL COMMENTO DI RAINIERI (LEGA NORD)

Fabio RainieriIl nuovo Testo Unico incontra il favore anche del vicepresidente dell’Assemblea legislativa, Fabio Rainieri (Lega Nord). Ma il consigliere regionale parmigiano non è completamento soddisfatto. “Sicuramente un nuovo importante segnale per la legalità e contro la mafia ma si doveva fare di più perché non si è voluti intervenire contro quella che è stata e probabilmente è ancora la principale causa del contagio mafioso nella nostra terra: la presenza in Emilia-Romagna di numerosi criminali in soggiorno obbligato e di falsi pentiti che, arrivati a casa nostra, proseguono nelle loro attività criminali”, sottolinea Rainieri.

Per risolvere questo problema, come Lega Nord, abbiamo proposto emendamenti integrativi al testo base del progetto di legge e un ordine del giorno – ha quindi proseguito Rainieri –. In primo luogo abbiamo chiesto la costruzione di una rete sinergica di collaborazione tra le autorità giudiziaria e di pubblica sicurezza e le pubbliche amministrazioni del territorio regionale, per migliorare la vigilanza e i controlli sui mafiosi soggiornanti in Emilia-Romagna. Le amministrazioni regionale e comunali sono infatti tagliate fuori dalla gestione e vigilanza su questi soggetti, noi siamo al contrario convinti che possano dare un importante contributo in questa attività anche tramite le polizie municipali. In secondo luogo abbiamo invece chiesto che la legislazione nazionale antimafia sia modificata in modo che le misure di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e dell’obbligo di soggiorno siano disposte, non più nel comune di residenza o di dimora abituale, bensì esclusivamente in un comune individuato tra quelli della regione di iniziazione dell’attività criminale e che i luoghi di soggiorno protetto per collaboratori di giustizia siano individuati in modo da evitare il più possibile che essi compiano attività illecite. Purtroppo però, pur ricevendo il plauso da parte del relatore della legge, il consigliere del Pd Antonio Mumolo, per l’attenzione che abbiamo voluto dedicare a un problema reale e serio, le nostre sollecitazioni non sono state accolte. Un’altra occasione persa – conclude Rainieri – dopo quella della commissione d’inchiesta sulla mafia in Regione che richiesta dalla Lega due volte non è stata approvata dalla maggioranza. Evidentemente il PD non ha ancora il coraggio di fare quell’ulteriore passo avanti per una lotta alla mafia più concreta che vada ad eliminare le vere cause del suo radicamento”.

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